Francesca Romana Perrotta, cantautrice salentina con una carriera ricca di premi in prestigiosi concorsi, ci presenta in questa intervista la sua nuova una chicca musicale: L’ora di Mezzo…
Diamo il benvenuto a Francesca Romana Perrotta. Ciao Francesca, raccontaci in poche righe chi sei…
Ciao! Ho iniziato a suonare prestissimo (musica classica) e ho formato la mia prima band a 14 anni.
Molti i premi che hai vinto, Francesca, e diverse collaborazioni importanti. Ci puoi dire qualcosa?
Forse il mio curriculum così denso di premi e collaborazioni varie dipende dal fatto che ho iniziato da subito a fare musica originale. A 18 anni ho lasciato il Salento per vivere in Romagna e studiare all’università ed ho formato gli Zeroincondotta con i quali all’improvviso mi sono ritrovata con alcune delle mie canzoni in radio. Lasciata la band, il mio primo singolo da solista (In genere sogno) è stato trasmesso su “Viva Radio 2” da Fiorello e Baldini…
Francesca che musica ascolti? Da chi ti lasci contaminare e ispirare?
Ho sempre ascoltato musica classica e moltissimo rock inglese dagli anni ’60 in poi: Beatles, Rolling Stones, David Bowie, Pink Floyd, Radiohead… Tra i cantautori italiani, soprattutto Battisti e Battiato. In realtà, non so se qualcuno mi abbia mai ispirata o contaminata, forse nelle mie canzoni ci sono tutte queste influenze, ma mescolate, quindi non riconducibili ad un genere specifico.
L’ora di mezzo è il tuo nuovo album, il terzo. Ce ne parli?
Come dicevo, è un album che spazia dal pop, al rock, alla classica ballata d’autore. Esiste un tema principale che si ritrova in varie tracce dell’album: la donna e il suo rapporto con la femminilità. Nell’album ho curato personalmente gli arrangiamenti, insieme ai miei fedelissimi musicisti, in particolare Giuseppe Bonomo (chitarre) ed il nostro “quinto elemento” che lavora dietro le quinte, Cristian Bonato. Alla batteria, nel disco, ha suonato Tomaso Graziani (nei live invece suona Roberto Pizzagalli), al basso Francesco Cardelli. Lo special guest di questo lavoro invece è Gianluca De Rubertis (Il Genio), che ha suonato tutte le tastiere e duettato con me nel brano “Io sono l’egoista”.
A disco chiuso, sinceramente, c’è qualcosa che vorresti cambiare, modificare, migliorare?
Assolutamente no. Sono molto soddisfatta del lavoro finale!!!!
Che cos’è per te l’ora di mezzo?
E’ l’ora perfetta, sospesa tra la luce e l’ombra, dove vedi ancora tutte le cose ma con i contorni sfumati… quindi c’è modo di andare anche oltre con l’immaginazione. Sei sospesa tra sogno e realtà.
Mi è piaciuto molto il brano di apertura del disco, un’atmosfera molto particolare… Ma se potessi ascoltare un unico brano del tuo nuovo disco, quale dovrei ascoltare? Perché?
La canzone che meglio rappresenta L’Ora di Mezzo credo sia Il Grido, la canzone con cui un anno fa ho vinto il Premio Miglior Testo al Festival Musicultura. Rappresenta tutto: il mio impegno sociale sul ruolo femminile, il mio amore per il rock pop e una buona dose di esperienza personale. Tra i miei preferiti, soprattutto nei concerti dal vivo, c’è anche Maria Antonietta.
I testi de L’Ora di Mezzo che cosa ci raccontano?
Spesso, come dicevo, i miei testi riflettono il filo rosso a cui mi dedico da tempo, raccontando storie di donne particolari, tratte dalla storia e/o dalla letteratura: Maria Antonietta, Elena di Troia, Penelope, Lucida Mansi (una contessa assassina di Lucca)… e le racconto da punti di vista diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati. Poi, ci sono anche altri temi oppure testi autobiografici come ne “Il Grido”, “Occhi di cera” e “Io sono l’egoista”.
Mentre per le sonorità musicali: che strumentazione hai utilizzato? C’è un suono particolare che ricerchi e che vuoi trasmettere?
Mi piacciono molto i suoni della chitarra elettrica, li ho sempre usati nei miei album. Questa volta ho lasciato anche posto per le tastiere, in particolare quelle “vintage”, grazie alla collaborazione con G. De Rubertis.
Prima di lasciarci, Francesca, raccontaci quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi…
Conto di suonare dal vivo e non tanto in quantità quanto il qualità. Sto programmando i miei live in posti belli, dove so esserci un pubblico attento, vivo. Per una come me, che ha iniziato a suonare dal vivo e con la band a 14 anni, è una dimensione imprescindibile il live! Molte persone che vengono ai miei concerti me lo dicono: non credevo fossi così dal vivo! In autunno vorrei girare un nuovo video (attualmente è su youtube il video relativo al singolo in promozione “Le cose non accadono per caso”).
Ringraziamo Francesca Romana Perrotta per essere stata ospite al Blog della Musica.
Info: https://www.facebook.com/francescaromanaperrottamusic