INTERVISTA | Francesco Cioffi: L’uomo dei Miracoli

Fracesco Cioffi, cantautore italiano e membro della band Medison. Ha pubblicato da poco il disco L’Uomo dei Miracoli e ne ha già un altro in cantiere… Ecco l’intervista al Blog della Musica…

Diamo il benvenuto a Francesco Cioffi, cantautore e musicista. Ciao Francesco ti presenti ai nostri lettori?
Ciao a tutti! Mi chiamo Francesco e sono un cantautore più che un musicista. Ascolto musica e canto praticamente da quando sono nato! Dal momento in cui ho cominciato a scrivere canzoni in maniera più seria (tralasciando quelle che scrivevo da bambino) mi sono chiesto se queste avessero potuto avere una qualche utilità per chi le avrebbe ascoltate. Se renderle pubbliche, impegnandomi nella loro realizzazione artistica, avrebbe poi giovato a qualcuno oltre che dare piacere a me stesso. E’ per questo motivo che una particolare attenzione la dedico ai testi. Trovo che se non si abbia nulla da dire, la cosa migliore da fare sia di restare in silenzio. Amo molto il cantautorato italiano. Ricordo gite in auto con i miei genitori in cui ascoltavamo le cassette che faceva mio padre. Erano compilation di canzoni di Dalla, De Gregori, Battisti, Fossati, Venditti, Baglioni ecc.. Oggi ci sono cantautori di un certo livello che seguo con particolare attenzione come Daniele Silvestri, MaxGazzè, Niccolò Fabi, ma anche gruppi stranieri come U2 e Coldplay.

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Francesco Cioffi con i Medison

Tu canti e scrivi canzoni tue ma fai anche parte di un gruppo, i Medison. Giusto? Ce ne parli?
La Medison è una Band nata in Puglia nel 2008. E’ composta da 5 elementi provenienti dalla provincia di Bari, che col passare del tempo si è ingrandita fino a diventare una compagnia teatrale che raggiunge 15 elementi. La pace, la fraternità universale, la dignità di ogni uomo che vive sulla terra, sono i valori in cui crediamo e di cui scriviamo nelle nostre canzoni, rivolgendoci a gente di tutte le età, culture e fedi religiose. Siamo stati ospiti in alcune manifestazioni, per parlare di noi e a farci ascoltare, abbiamo anche partecipato a presentazioni di libri, di movimenti politici e persino eventi di portata mondiale come il Genfest, nell’agosto del 2012, a Budapest, dove abbiamo fatto conoscere una nostra canzone a circa 12.000 giovani provenienti da tutto il mondo. Portiamo in giro oltre al concerto, anche 3 spettacoli che proponiamo a seconda delle esigenze di chi ci ospita e abbiamo pubblicato due dischi scaricabili gratuitamente dal nostro sito nella pagina del download: medisonband.wixsite.com/medison.

Hai da poco pubblicato il tuo ultimo disco dal titolo L’uomo dei Miracoli. Parlacene per favore.
L’uomo dei miracoli è una raccolta di 12 brani e nasce, come sempre, dalla volontà di rendere, in maniera artistica, un servizio alla Chiesa Cattolica.  Scrivendo ciascun brano ho pensato principalmente alla liturgia pasquale, ma tutti i canti del disco possono essere utilizzati in qualsiasi celebrazione del tempo ordinario. I testi, di facile comprensione e mai banali, traggono tutti ispirazione dalle omelie di Don Vincenzo Di Pilato, Rettore del Santuario Madonna delle Grazie di Corato (BA) e docente di Teologia Fondamentale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trani, durante le celebrazioni delle messe domenicali, alla cui animazione collaboro personalmente, fatta eccezione per Glorioso Dio, che è un’interpretazione della preghiera di San Francesco d’Assisi e mi è stata donata da Barbara Presutti, una mia amica e per La voglio rivedere in te che è una canzone tratta da una meditazione di Chiara Lubich e musicata da un altro mio amico, don Vincenzo Di Pilato. Una particolare attenzione è posta alle linee melodiche: orecchiabili e sviluppate entro un range limitato, facilmente cantabili dall’assemblea, ma mai scontate, e tutte le canzoni sono facili da suonare anche con la sola chitarra.

Per quanto riguarda i testi qual è il messaggio che vuoi arrivi alle persone che ti seguono?
I miei testi, nati da esperienze personali, rimaste talmente impresse in me, fino a cambiarmi come persona, si tramutano in canzoni che, a loro volta, sono in grado di cambiare la vita a chi le ascolta. In certi momenti basta una frase per dare una svolta ad una giornata grigia o far compiere un’azione diversa da quella che ci si era proposti: Perdonare un torto ricevuto? Affrontare con ottimismo un lunedì di pioggia? Qualcuno mi ha confidato che, dopo un concerto, è stato più facile “svoltare”, qualcun’altro mi ha detto di aver “volato alto”. Mi sconvolge l’uso che alcune emittenti televisive fanno di questo mezzo di comunicazione. L’arte, resa come merce usa e getta nei vari talent, il telegiornale, che informa solo di cattive notizie, l’amore falso, sbandierato davanti a milioni di spettatori, la fama e il successo, quali unici obiettivi di vita. Il trattamento che l’umanità riserva al pianeta che la ospita e il divario economico tra chi ha tutto da sprecare e chi non ha niente da mangiare. Chi urla slogan che incoraggia alle più feroci battaglie contro tutte le ingiustizie, ma una volta abbandonato il megafono della propaganda, impugna lo scettro del comando che conferisce solo vantaggi e mai rinunce.

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L’uomo dei Miracoli è il nuovo disco di Francesco Cioffi

L’uomo dei Miracoli lo definirei un disco di musica liturgica. E’ questo il genere di musica che fai? O è qualcosa che va oltre?
Senza dubbio L’uomo dei Miracoli è un disco liturgico. Ma non è l’unico genere di musica che faccio. Mi piace rendere un servizio alla Chiesa con la mia musica perchè sono cresciuto in parrocchia ed ho sempre cantato e suonato nel coro. Questo mi ha arricchito tantissimo. Ma non mi piace essere definito un autore liturgico anche perchè non sarebbe la verità. Ho scritto un bel po’ di canzoni che portiamo in giro con Medison per piazze e teatri ed anche nei pub e che non potrebbero mai essere eseguite in chiesa perchè appunto non sono liturgiche e sono indirizzate ad un pubblico più ampio e non per forza credente.

Con i Medison a cosa state lavorando?
In questo periodo portiamo uno spettacolo che si chiama “in(di)visibili” che parla di pace, di rapporti nati in contesti particolari, di sensibilità differenti, di identità, uguaglianza e diversità. Indivisibili è nato dalla relazione e dall’amicizia con alcuni ragazzi migranti ospiti di un centro d’accoglienza della nostra zona che recitano sul palco insieme a noi e raccontano del viaggio che li ha portati in Italia.

Trovate difficoltà a promuovere la vostra musica? Come la presentate?
Purtroppo è un’impresa da titani promuoversi se non si hanno grosse disponibilità economiche. Gli unici canali che abbiamo sono i social e cerchiamo di sfruttarli al massimo. Facciamo dei videoclip con la collaborazione di alcuni amici che ci sostengono perchè credono nei nostri progetti e sempre questi amici chiediamo di far girare le canzoni su facebook. Un altro modo è quello di fare incontri a tu per tu nelle comunità dove ci sono giovani come ad esempio le parrocchie o gli oratori. E’ un incontro molto bello. Un concertino fatto utilizzando solo due chitarre, un’armonica e qualche percussione per portare il ritmo. Quello che viene fuori è un dialogo vivo tra artisti e pubblico, fatto di musica e di esperienze in seno alle quali la musica stessa è nata. In breve, abbiamo pensato ad un’ora (o più) da trascorrere insieme, in un ambiente raccolto, per meditare sulle tematiche che ci stanno più a cuore, come l’accoglienza, il dolore, la famiglia, l’amore, il senso della vita. Lo facciamo con l’ausilio di canzoni, testi, video autobiografici e di autori come don Tonino Bello, Chiara Lubich, Nelson Mandela… E’ intimo, è semplice, è bello. Una serata così resta nella memoria perciò lo riteniamo un ottimo modo per promuoverci.

Segui il mondo della christian music? Che cosa ne pensi?
No, non lo seguo molto, anzi potrei dire di non seguirlo affatto, dato che non ne conosco nemmeno gli autori. Penso che la musica provenga tutta da Dio, perchè Dio è bellezza e, quindi, le arti in tutte le loro forme sono senza ombra di dubbio sue espressioni. E’ per questo motivo che non trovo necessario distinguere la musica in cristiana e non. Magari potrebbe esistere una categoria di cantautori cristiani piuttosto che una musica cristiana?

Per concludere raccontaci quali sono i tuoi progetti musicali per il futuro…
Ho già pronti circa una decina di nuovi pezzi che ho scritto a 4 mani con la mia amica Nicla Serena D’Ingeo, attrice di Medison,  per un nuovo disco che si chiamerà Volume 16, perchè quando ascoltiamo la musica in auto lei alza il volume a palla mentre io tendo ad abbassarlo, così un buon compromesso è di tenere la manopola sul 16. In effetti scrivere canzoni a 4 mani è proprio una storia di compromessi! Con i musicisti  pensiamo di cominciare a lavorare agli arrangiamenti da marzo in modo da uscire prima con un paio di signoli e con il disco intero entro il prossimo anno.

Clicca e scopri la musica di Francesco Cioffi

Info: https://www.facebook.com/francescocioffi1977/?fref=ts

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