INTERVISTA | Franco Tinto: jazz e 16 poesie di donne si fondono nel nuovo album

Pubblicato dall’etichetta Filibusta Records, Poetesse in Musica è il nuovo lavoro del maestro e chitarrista Franco Tinto. In questo disco, in cui la poesia e il jazz si fondono, l’autore è partito da alcune poesie, scritte da sedici donne diverse, dalle quali ha tratto l’ispirazione per musicarle e trasformarle in canzoni. Un percorso alla rovescia che Franco Tinto ci ha raccontato volentieri.

Buongiorno Franco Tinto e bentrovato. Sappiamo che il tuo ultimo disco Poetesse in Musica rappresenta per certi versi un’evoluzione del precedente “Accordi di Donne”: ti va di presentarlo brevemente ai nostri lettori?

Certamente, Poetesse in Musica è un lavoro che ho volutamente lasciato col format del precedente, ossia un disco dove a scrivere i testi fossero sempre donne. In questo caso però sono vere e proprie poesie.

Raccontaci adesso quale è stato il punto di partenza di questa nuova avventura e anche come si è evoluta nel corso del tempo…

Questo progetto nasce con una poesia che ho avuto modo di leggere, dal titolo IL JAZZ di Silvia Cozzi, una cara amica, che non poteva, secondo me, restare solo poesia. Da lì, avendo conoscenza di diverse amiche che scrivevano poesie, ne ho prese altre, fino a raggiungerne 16.

Poetesse in Musica ha senza dubbio una forte componente cantautorale. Ci vuoi raccontare anche attraverso qualche esempio quali sono le principali tematiche o suggestioni trattate nei testi?

Beh, c’è di tutto, dall’amore, alle suggestioni, ai rapporti umani, alla natura…

Ci sono dei brani a cui sei maggiormente affezionato e che sintetizzano al meglio l’essenza del disco. Ce ne vuoi descrivere qualcuno?

Diciamo che sono molto legato ad ognuno di essi. Il brano già citato dal titolo Il Jazz, che poi darà l’impronta, appunto, jazzistica al tutto. Poi c’è Parte Tutto Da Un Respiro, di cui mi ha suggestionato la frase “Credo al tempo che nessuna lancetta misurerà mai e alla musica che gli somiglia”. Tuttavia farei un torto alle altre e sarebbe giusto citarle tutte, visto sono molto legato ad ognuna di esse.

Per scrivere questi brani ti sei fatto diciamo suggestionare dai testi scritti da diverse poetesse. Ci vuoi raccontare anche questo processo creativo e come hai lavorato alla stesura brani?

Di ogni autrice mi sono fatto dare diversi testi e tra questi ho scelto io quale musicare. Quella che mi dava più spunto all’immaginazione. Ovviamente, prima di dargli la forma definitiva, le ho sempre condivise con le autrici stesse, perché fosse comune il piacere e in questo avere l’OK definitivo.

Rispetto al disco precedente abbiamo notato una propensione verso il jazz. Come mai questa evoluzione?

Innanzitutto proprio dall’incontro con la prima poesia, appunto IL JAZZ. Poi è stato un periodo in cui ho conosciuto i vari musicisti con cui ho realizzato il cd. Tutti operanti nell’area jazzistica, per l’appunto.

Visto che Accordi di Donne e Poetesse in Musica sono due dischi collegati fra loro, volevamo chiederti anche se ci sarà qualche evoluzione legata a questo progetto…

Per il momento credo di considerare il “cerchio” chiuso. Il primo cd nasce con mie elaborazioni musicali che ho dato ad amiche che si sono fatte suggestionare dalla mia musica, mentre qui ho fatto l’inverso. Sono stato io ad essermi fatto suggestionare dalle poesie.

Ci saranno anche dei live di cui ci vuoi parlare?

Sì, stiamo pensando di unire queste due forme d’arte, la poesia e la musica, per dar vita ad un movimento che possa far capire quanto importante sia oggi questa materia, “L’ARTE”. E ci mettiamo dentro anche la pittura, visto che ogni testo all’interno del libretto nel cd ne affianca una, sperando che il messaggio arrivi fin dentro le scuole. Di ogni grado.

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