Lei è FURIA… non è rabbia, piuttosto è dolcezza, non è impeto, piuttosto è passione. Un disco d’esordio per la cantautrice milanese Tania Furia dal titolo Cantastorie. Ecco l’intervista di Blog della Musica
Tania Furia ha pubblicato il suo debut album intitolato Cantastorie accompagnata alla produzione dal Maestro Luigi Albertelli che, ironia della sorta, tra le tante cose lo ricordiamo per la sigla di Furia il cavallo del West. E tutto questo dai lati quasi ironici convoglia in un disco di bellezza e di classicismi, tra una Anna Oxa in piena forma e una canzone d’autore più classica che sinceramente non mi viene automatico pensarla addosso ad una voce femminile. L’elettronica gioca un ruolo tutt’altro che marginale. La donna come punto focale e soprattutto le storie di cronache, in quell’equilibrio poetico che mescola assieme sensazioni e realtà. Si intitola Cantastorie ed è un ritorno al futuro questo primo disco di FURIA. In rete il video di Giulietta. Blog Della Musica l’ha incontrata per voi…
Furia e una “Cantastorie”. Giusto? Credo calzi più questa parola che la semplicità di cantautrice…
Esatto. E ti ringrazio per questa distinzione. Io non mi limito a raccontare le mie esperienze, ma attraverso le storie, sempre vere, di cronaca, dei miti, di uomini e donne porto un po’ di me agli altri.
Subito un cenno al Maestro Luigi Albertelli… è qui che arriva la svolta per te non è vero? Che incontro è stato?
Accidenti e che svolta! Fino a quell’incontro io ero una semplice interprete. Il Maestro Albertelli mi ha proposto di farmi da produttore. E quando dico produttore parlo di produttore vero. Quello che aiuta a crescere il suo artista. A venir fuori. Quello che paga tutto di tasca sua perché sta producendo un talento, che solo chi ha l’intuizione giusta riesce a veder ancor prima che si manifesti. Mi ha insegnato e ancora lo sta facendo a scrivere canzoni, a scrivere testi e musica. Una cosa che non pensavo di essere in grado di fare. Mi ha fatto piangere, disperare, mi ha sgridato e motivato. Mi ha regalato una vita del tutto nuova. Ha fatto il Maestro nel senso più stretto della parola. Mi ha tirato fuori ciò che dentro c’era ma che io non immaginavo potesse appartenermi.
Che poi, ironia della sorte, nel tuo nome c’è un grande ponte di collegamento… da donna e da artista la cosa non ti crea un simpatico “disagio”?
Simpatico “disagio” mi piace. Anche se poi è stata una vera fatica. Allora, devi sapere che quando l’ho conosciuto, su di un palco, durante un sound check, un collega mi ha elencato alcuni dei suoi famosi successi. Mi sono soffermata su di uno in particolare. Furia cavallo del West. Il nostro ponte di collegamento è una sigla di un famoso telefilm. Un cavallo nero. Che per ironia della sorte si chiama come me. Infatti io mi chiamo Tania Furia. Mi sono presentata e l’ho “ringraziato” e il mio sguardo non era benevolo come quello dei suoi fan amanti della famosa canzone cantata da Mal. Quella sigla maledetta ha perseguitato ed ancora perseguita me e la mia famiglia. Mai incontro più assurdo fu più azzeccato. Un incontro davvero divertente.
E in questo singolo “Giulietta” c’è da sottolineare la bellissima voce di Lella Costa. E di questo incontro invece che ci dici?
Tutto grazie al Maestro Albertelli, che è riuscito ad avere un incontro con lei. Era una mattina piovosa ad un tavolino di una famosa libreria in centro a Milano: due chiacchiere, sguardi che si incrociano, e due cuffie per farle ascoltare i miei primi pezzi. Desideravo il parere di una famosa donna che ha sempre trattato la questione del maschio italiano. Siccome molti dei miei brani trattano proprio il rapporto tra uomo e donna, mi sembrava la persona più adatta per un suo giudizio. Ascoltando il mio brano Giulietta, Lella, si è commossa ed è stato spontaneo chiederle se volesse darci la sua voce per la parte rap della canzone. E Lella ha rappato. Che emozione!
Per chiudere: esordire oggi, cosa significa per te?
Esordire oggi significa sudare, faticare, mangiare merda, aver paura di non essere capita, aspettare che ti riconoscano, non dormire, una continua lotta. E attendere il successo che sembra non debba mai arrivare e che invece io ne sono certa tra breve mi sorriderà.
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