Di sicuro un titolo che edulcora in qualche modo l’attualità discografica ma anche il messaggio che raccogliamo da questo nuovo disco, anzi da questa nuova versione del nuovo disco di Gianfranco Mauto. Ecco l’intervista sul suo disco Il tempo migliore – acustico
Da “Il tempo migliore” di Gianfranco Mauto nasce una versione acustica, di solo pianoforte e voce dal titolo Il tempo migliore – acustico. Ed è quello stesso disco che abbiamo conosciuto ad avere però una dimensione sonora e umana più aderente al tempo attuale, di restrizioni, di semplicità e di piccole cose.
Un disco di piano e voce registrato in presa diretta e senza fronzoli estetici, quelle stesse canzoni che suonavano di un pop moderno ampiamente prodotto ora sono nude di una verità che non ammette discussioni. Che poi, ad impreziosire questo nuovo capitolo, c’è il singolo nuovo che non troviamo nella precedente edizione: “Nero, Bianco e Blu”, canzone che Mauto scrive nella musica per accogliere un testo inediti di Piero Ciampi. E ce ne regala due versioni: una da solo ed un’altra in duetto con Miranda Martino, destinataria al tempo di questa splendida lirica.
Sulle nostre pagine come di consueto gira il video ufficiale e noi abbiamo scelto proprio questo brano che celebra e rende nuovamente immortale non solo la musica ma anche la parola.
Mettiamo in circolo sulle nostre pagine questo nuovo video con Miranda Martino. Dov’è stato girato?
Il video è stato girato da Claudio Piccolotto al Lian Club, un locale-boat ormeggiato su una banchina del Tevere a Roma. È un luogo magico e speciale, dove il tempo sembra fermarsi pur essendo al centro di una grande città.
“Nero Bianco e Blu”. Per te che colori rappresentano?
Sono i colori del nostro vivere, io li ho interpretati così. La poesia che Piero Ciampi aveva scritto per Miranda Martino non aveva un titolo ma nelle ultime righe ritornava sempre questa immagine dei tre colori ed io ho pensato potessero essere la summa di tutto l’immaginario costruito su quelle parole così profonde ed oniriche. Allora il nero mi ha riportato alla memoria l’assenza, l’essere disorientati, il dolore della perdita, mentre il bianco rappresenta la rinascita, l’esplosione di una risata od un sorriso, ed il blu del cielo accompagna questo eterno scorrere di cadere e rialzarsi; ecco, per me è stata una sintesi perfetta di tutta quella poesia.
Se avesse un suono questa triade di colori, quale sarebbe? Domanda strana ma spero tu colga l’aspetto artistico e spirituale…
Credo che siano i suoni della riflessione ma anche del continuare il viaggio della vita; lo stridere del tram che ci riporta alla materialità ma anche il fruscio del vento da ascoltare incantati immersi nei nostri pensieri, allo stesso modo delle note di pianoforte in una stanza vuota ed il ticchettio della pioggia fuori la finestra: in fondo credo siano proprio i colori della vita…
A proposito di colori e di luci: questo disco di Gianfranco Mauto un poco si “spegne” rispetto alla sua versione in studio. Ricerca i silenzi e le pause. Inevitabilmente è più luce di candela che di sole mattutino. Cosa ne pensi?
Era proprio questa la necessità che ricercavo e l’intento da perseguire: volevo abbandonare la forma sonora “costruita”, dare spazio ed importanza anche e soprattutto ai silenzi che non solo in musica hanno una grande importanza, per ritornare all’essenza di quel lume di candela, che spesso fa vedere le cose meglio di una luce troppo forte ed abbagliante.
Domanda delle domande, forse la più scontata: qual è il tuo tempo migliore?
Credo sia quello che si vive ogni giorno speso a coltivare una speranza: che sia in un nuovo viaggio, una nuova opportunità, il rimettersi in gioco o una nuova canzone: è comunque quello che deve ancora venire…
A chiusa: un prossimo disco di Gianfranco Mauto sarà pianoforte e voce?
Sicuramente ci sarà più spazio per questa dimensione che in questo momento mi accompagna più profondamente, ma mi piacerebbe molto tornare alla musica suonata “tutti insieme”, magari registrare dal vivo con i miei amici musicisti e tornare a quella dimensione di coralità che negli ultimi anni abbiamo quasi dimenticato, allontanandoci dall’altro per nuove paure, perché la musica come la vita si fa insieme agli altri.
Guarda il video di Gianfranco Mauto
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