Lorenzo Mazzilli esce con il suo nuovo progetto musicale The Giant Undertow con il disco The weak: rock’n’roll malinconico e timido, cantato con voce grossa e intensità…
The Giant Undertow è il progetto individuale di Lorenzo Mazzilli, veneto della bassa padovana trapiantato a Bologna. Già attivo in varie band, tra cui The Johnny Clash Project, ha cominciato nel 2013, mentre faceva il vino in cantina sociale e ascoltava Neil Young. I paesaggi nebbiosi delle sue canzoni nascono da chitarre di fortuna e da una voce calda e barcollante. Il risultato è un desert folk profondo, tra l’immobile e l’impetuoso, che strizza l’occhio alla musica d’autore d’oltreoceano. Dopo aver diviso il palco con artisti come King Dude e Cult of Youth, una manciata di demo, un tour acustico in Germania e un tour europeo come bassista del texano Daniel Payne, The Giant Undertow ha finalmente realizzato il suo disco d’esordio.
Noi del Blog della Musica abbiamo avuto la fortuna di ascoltare questo album in anteprima ed è stata una piacevole sorpresa. Il primo brano Lone già vi proietta verso la Route 66 e la voce calda e profonda di Lorenzo Mazzilli vi accompagna per tutto il disco in un country folk alternativo… nel vero senso della parola perché vi troverete sonorità ardite in mezzo a tipiche ballade e rimiche del profondo west. Il tutto sapientemente condito perché non risulta mai pesante o banale. Insomma un disco che non vediamo l’ora esca per poterlo ascoltare in auto, lanciati verso i nostri viaggi. Il brano che ci è piaciuto di più? Senza dubbio Palpah, bellissima atsmofera con un arrangiamento essenziale che gli dona un suono fantastico.
L’album, pubblicato il 2 di settembre 2016 in digitale, CD e vinile, vede il supporto e la collaborazione di diverse etichette: In The Bottle Records, Shyrec, Indipendead, PoPe V e la canadese Death Roots Syndacate. Scritto lentamente, e registrato tra novembre e dicembre 2015, The Weak è un’epopea triste che frulla folk, americana, alt-country e un songwriting personale. Otto storie raccontate solo a metà, in cui le aperture strumentali fanno da guida, al pari delle melodie vocali, in un mondo di immagini scure e stralunate. Un rock’n’roll malinconico e timido, cantato con voce grossa e intensità. Il disco è stato registrato e missato nella campagna veneta, tra Botteghe Barranco e il Bahnhof, con il cugino Matteo Dall’Aglio alla regia, e gli amici agli strumenti (Francesco Mazzi, Emanuele Zaniboni, e altri), nella più classica tradizione DIY.
Nel disco hanno suonato: Lorenzo Mazzilli: voce, chitarre acustiche, elettriche, basso, banjo, percussioni; Francesco Mazzi: chitarre elettriche; Emanuele Zaniboni: batteria; Matteo Dall’Aglio: batteria, percussioni; Mario Zambrini: tromba, fisarmonica, corno francese; Roberta Palazzini: voci.
Scritto, arrangiato e prodotto da The Giant Undertow, aka Lorenzo Mazzilli. Registrato tra Botteghe Barranco (Merlara – PD) e Bahnhof (Montagnana – PD) da Matteo Dall’Aglio e Giampietro Ravenna. Missato e masterizzato da Matteo Dall’Aglio al Top5 Studio, Merlara (PD). Artwork di Riccardo Zulato, alias CikasLab. Il testo di In the Trees è tratto da un breve racconto di Natalia Beylis.
Tracklist The Weak
- Lone
- The Battle of Wine
- Captivity Waltz
- In the Trees
- Murder Cue
- Palpah
- Where is My Bedroom?
- Dance in a Bone
Credits
Band: THE GIANT UNDERTOW
Album: The Weak
Etichette: In The Bottle, Shyrec, Indipendead, POpeVrecords, Death Roots Syndicate
Distribuzione fisica: Audioglobe – Distribuzione digitale: The Orchard
Uscita: 2 settembre 2016 – Numero catalogo e formato: ITB018/CD, SHY023/CD
Info: facebook.com/thegiantundertow . thegiantundertow1.bandcamp.com
inthebottlerecords.com . shyrec.it . indipendeadagency.it . facebook.com/popevrecords . deathroots.com audioglobe.it