In occasione dell’uscita del nuovo disco SCOPRIRE del cantautore livornese Giorgio Mannucci, lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato
Giorgio Mannucci ha all’attivo sei album con band come Sinfonico Honolulu e Mandrake. Numerosi concerti per tutto lo stivale e anche alcune date in Germania, Francia e Svizzera. Ha collaborato con l’artista americana Lisa Papineau. Vince nel 2016 il Rock Contest con la migliore canzone in italiano “Clinomania”.
Dopo anni di esperienze con band, esce Acquario (2017, ManitaDischi/SanteriaRecords), il suo primo disco solista prodotto insieme ad Ale Bavo. Lo porta in giro per lo stivale aprendo i live di artisti del calibro di Diodato e Gazzelle. È tra i vincitori del concorso “Mai in Silenzio – musica contro la violenza di genere” indetto da Controradio Firenze e Regione Toscana con in giuria Brunori Sas e Irene Grandi.
Nel 2020 esce il singolo Ogni notte scoperta, una struggente ballata nata durante il lockdown. Dall’estate 2021 crea Musiche per film che non esistono (Blackcandy Produzioni), una serie di cui cura musiche e video. Da alcuni episodi di questa serie vengono estratti gli audio che vanno a comporre il micro-album omonimo uscito nel Marzo 2022.
Ciao Giorgio, benvenuto sulle pagine del Blog della Musica. Quando è nata in te la passione per la musica?
Avevo circa 20 anni e con i compagni di scuola (tra cui il Maestro Pellegrini degli Zen Circus) formammo la nostra prima band, The Walrus. Con loro ho pubblicato 2 album e girato in lungo e in largo lo stivale iniziando a conoscere la bellezza dei live (il prima, il dopo, il durante), del furgone, dei viaggi, dello stare insieme. Da lì numerosi progetti sono nati e altri palchi sono stati infuocati.
Come definisci la tua musica e da dove trai ispirazione?
Ci sono melodie pop, orecchiabili (credo). La scrittura negli anni credo sia maturata (questo me lo dovete dire voi), influenzato da un maggiore ascolto dei grandi cantautori della musica italiana (Tenco, Dalla).
Traggo ispirazione dalla quotidianità. Parto da lì poi cerco di andare altrove.
Inoltre, provo a rendere esperienze personali universali.
Quale artista del panorama nazionale o internazionale pensi ti abbia maggiormente influenzato e con chi ti piacerebbe collaborare?
Musicalmente sono stato rapito qualche anno fa dagli arrangiamenti di artisti come Sufjan Stevens, Sondre Lerche o Andy Shauf.
In Italia adoro Giovanni Truppi, Emma Nolde, Silvestri, Samuele Bersani.
Mi piacerebbe collaborare con tutti questi sicuramente.
Scoprire è il tuo nuovo lavoro discografico. Cosa ti ha influenzato maggiormente nella scrittura dei brani?
I brani di SCOPRIRE, seppur nati in periodi e luoghi diversi, sono legati certamente da una presenza costante del mare, protagonista indiscusso della mia città, Livorno. Anche quest’ultima è molto presente in queste canzoni, omaggiata ora in “Ardenza Mare” (quartiere a sud della città dove ho avuto la fortuna di vivere), ora in “Nelle tue Scarpe” (brano nato dopo l’alluvione che colpì la mia città nel Settembre 2017).
Scoprire, come mai questo titolo?
È il titolo di un brano all’interno del disco. Devo essere sincero che ho deciso prima la copertina dell’album, dopo il titolo. Guardando la copertina del disco (un piccolo Mannuccino di 6 anni che guarda il mondo con occhi speranzosi) ho subito pensato che il titolo fosse adatto.
Il disco è stato registrato in più fasi. Ci spieghi meglio?
È stato un parto un po’ travagliato questo album. Il covid e alcuni cambi gestionali (etichette e studi di registrazioni) hanno smosso il percorso di questo disco che nasce 5 anni fa con “nelle tue scarpe”, il brano più vecchio e arriva a “le cose cambiano”, quello più recente.
Tra i brani in tracklist c’è anche un pezzo strumentale dal titolo “Via Santo Stefano”. Cosa ti lega a questo quartiere?
Livorno, la mia città è molto presente. E in questo disco ho omaggiato due zone dove ho vissuto e dove vivo: “Ardenza mare” e “Via Santo Stefano”.
Come dici tu, via Santo Stefano è l’unico episodio strumentale del disco. Segue il percorso di brani strumentali iniziato lo scorso anno con “musiche per film che non esistono”, un micro album di 12 colonne sonore strumentali fatto uscire a Marzo 2022, nato da una serie di videoclip da me filmati.
Con la musica qui cerco di fermare certe sensazioni che sa regalarmi questa via, situata nel quartiere più antico della mia città, il Pontino.
Cosa puoi dirmi del brano “Il viaggio” che affronta il tema dell’immigrazione?
“Il viaggio” è un brano scritto a quattro mani con l’illustratrice Margherita Tramutoli.
Ho provato a immaginare il viaggio di un padre e un figlio su un barcone di immigrati. Ho pensato molto al film “la vita è bella” di Benigni per questa canzone. Infatti, ho provato a immaginare un padre, che tenta di vedere con gli occhi di un bambino questo tremendo viaggio, e prova ad alleggerire questa odissea al figlio.
Troppe scene devastanti abbiamo visto negli ultimi anni relative a esseri umani che hanno provato a cercare un mondo migliore facendo viaggi allucinanti e finendo alla riva di spiagge con corpi che non rispondevano più. è stato inevitabile parlare di questo.
Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Vi dico che porteremo questo album insieme a Musiche per film che non esistono il 6 Gennaio al The Cage di Livorno. Dopo di che dovrebbero arrivare altre date. Rimanete aggiornati seguendomi sui miei profili social.
Ascolta il disco Scoprire di Giorgio Mannucci
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