INTERVISTA | Giovanni Luca Valea: Iniziali, un disco tra tormento privato e coscienza collettiva

Sentimentale e tranchant al tempo stesso, il poeta e cantautore Giovanni Luca Valea ci regala con Iniziali, recentemente uscito su etichetta La Stanza Nascosta Records, un ep in bilico tra tormento privato e coscienza collettiva. Blog della Musica lo ha incontrato per una chiacchierata tra canzone d’autore e poesia.

Diamo il benvenuto a Giovanni Luca Valea tra le nostre pagine. Tra la letteratura intesa meramente come autolinguaggio, tutto giocato nello spazio autonomo dei segni e della cultura, e la letteratura come riproduzione speculare della realtà c’è, a suo avviso, la possibilità di una terza via?

Non credo di essere in grado di dare una risposta così intelligente a questa domanda, ma probabilmente no, non esiste. Io cerco di fare canzoni che stiano tra le realtà e il segno, con qualche avvisaglia di letteratura. Ad ogni modo è una guerra, è necessario stare dalla parte giusta – almeno con le parole.

Da poeta e, insieme, cantautore, cosa pensa Giovanni Luca Valea dei tentativi, effettuati nel corso degli anni, di trasposizione in forma canzone, di messa in musica della poesia?

Tentativi tragici. La poesia è una cosa troppo seria per sperare in un ritornello.

E circa la vexata quaestio, se la canzone d’autore possa essere considerata poesia?

No, nella canzone non c’è posto per la poesia. C’è qualcosa di poetico, di suggestivo; ma la poesia è sintesi estrema. Non ha spazio per la melodia, anche se immagino sia affascinante recitare l’Iliade con uno strumento a corda come accompagnamento.

Il suo ep, uscito su etichetta La Stanza Nascosta Records, si intitola Iniziali. In un’epoca in cui si ha la tendenza a pensare che tutto (o quasi) sia stato già scritto/detto vuole essere anche un’allegoria dell’esordio come possibilità di una nuova strada percorribile?

Sì, è sicuramente una possibilità. In tutta sincerità, Iniziali è un titolo dovuto al fatto che alcune canzoni sono dedicate ad una donna che ho amato e una, beh, sì, al suo compagno. Quindi, per non fare nomi, ho lasciato le loro iniziali in luogo del nome, vicino ad un paio di canzoni. Se dovessimo pensare che tutto sia già stato scritto – e potrebbe essere vero, senz’altro – saremmo fermi ai Greci. E, tuttavia, ha ragione: una strada nuova, sì.

Resistere con la candela, accordo senza confessione tra fuoco e vento-fragile al punto da supplicare-resistere come il dolore.

Questi versi, tratti dalla sua raccolta poetica Una rosa al padrone (Porto Seguo Editore, 2021) potrebbero forse essere il manifesto di intenti di questo periodo storico così difficile…che ne pensa?

Senz’altro. Sono molto legato a questi versi, in modo particolare agli ultimi. Resistere è essenziale, a patto che non si parli di resilienza, un termine così abusato da essere ormai ingrigito. La resistenza è la condizione per eccellenza: sono convinto che il dolore andrà via per stanchezza.

Grazie Giovanni Luca Valea di essere stato su Blog della Musica.

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