Giovanni Rago, chitarrista, esordisce con il disco intitolato Locus nel quale è coadiuvato dai musicisti Mario Guarini, Lucrezio De Seta ed Elisabetta Serio. Un concept album sul rapporto musica e viaggio che Giovanni ci racconta in questa intervista a Blog della Musica
Giovanni Rago: ciao e benvenuto su Blog della Musica. Per chi ancora non ti conosce, potresti in poche righe raccontarci qualcosa su di te?
Ho un forte legame con la musica da sempre e ho avuto la fortuna, fin da piccolo, di ascoltare buona musica, avere dei genitori appassionati che mi hanno appoggiato e sostenuto, degli insegnanti carismatici, professionisti che hanno contribuito alla mia crescita musicale. La musica mi ha aiutato a vincere paure, timidezze, ansie e mi ha portato, e mi porta, a vivere esperienze speciali.
Da piccolo ho frequentato accademie di musica moderna, più tardi in Conservatorio Chitarra Jazz e Composizione.
Come sono stati i tuoi inizi con la musica e quali sono gli artisti che ti ispirano di più?
Ho iniziato ascoltando Rock Progressive, dopo poco ho iniziato ad ascoltare e suonare Blues. Il jazz è arrivato più tardi. Adoro Bill Frisell per la sua sperimentazione, John Scofield per il suo sound, Jonathan Kreisberg per il suo fraseggio cool.
Ci racconti la genesi di Locus, il tuo disco uscito da pochi mesi?
Locus è nato qualche anno fa, ero di ritorno da una masterclass ad Adelaide (South Australia) il caldo era insopportabile, ho iniziato a immaginare, a ritmo dei miei passi, un luogo molto freddo, spostando pian piano mente e corpo sul mare del nord Europa. Ha funzionato! I brani sono descrizioni musicali di città e quartieri. Cercavo un nome che raggruppasse tutti questi i luoghi che racconto, un “luogo tra i luoghi”. Ed è nato Locus, che ha diverse accezioni, luogo concettuale, letterario e/o immaginario.
Locus, è un viaggio musicale che hai intrapreso con alcuni colleghi musicisti: Mario Guarini al basso elettrico e Lucrezio De Seta alla batteria, Elisabetta Serio al pianoforte. Come ti sei trovato a lavorare con questi artisti?
Questo disco nasce dall’amicizia con Lucrezio de Seta, batterista e co-produttore dell’album con Headache Production. Grazie a Lucrezio ho conosciuto Mario Guarini, che è poi diventato bassista del trio. Nel disco è presente anche Elisabetta Serio, pianista talentuosa che ho conosciuto qualche anno fa.
Tra gli otto brani di Locus, Naples è quello che mi ha colpito di più. Ce ne parleresti?
Sei mai stata a Napoli? La magia dei vicoletti, la luce che riflette sulle case nel centro storico, le note dei “posteggiatori” sull’uscio dei ristoranti, il profumo di cibo, il mare e il Vesuvio visti da Posillipo. C’è un contrasto tra le due parti del brano, la prima enfatizza il caos e la teatralità napoletana, la seconda mette in risalto la poesia e la parte drammatica della città.
Stai pensando a portare Locus in tour? Che formazione troveremo nei live, la stessa del disco?
Stiamo lavorando al booking per un minitour, il trio sarà lo stesso del disco.
Se potessi collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi sceglieresti?
Del presente sceglierei Brad Mehldau, del passato Jim Hall.
Prima di lasciarci, raccontaci quali sono i tuoi prossimi progetti musicali?
Sto lavorando a nuovi brani, il prossimo lavoro avrà una dimensione più acustica, decisamente essenziale. Tra i prossimi progetti come docente c’è Sapri Jazz Waves Clinics, una realtà che mi vede impegnato in una duplice veste: Organizzatore dei Corsi e Docente di Chitarra. Ogni anno, insieme ad alcuni amici-colleghi, riunisco una sessantina di allievi provenienti da tutta la penisola italiana, in una full immersion di laboratori jazzistici, concerti, jam sessions, otto ore al giorno per sette giorni.
Grazie Giovanni per aver trascorso un po’ di tempo con il Blog della Musica.
Info: https://www.facebook.com/giovanniragoofficial/