Gli Heat Fandango sono Tommaso Pela, Marco Giaccani e Michele Alessandrini, provenienti da una lunga militanza in varie band della scena rock underground marchigiana. Il loro disco d’esordio Reboot System, è uscito pochi mesi fa e ne abbiamo parlato con loro… Ecco il risultato di questa intervista
Heat Fandango. Chi fa parte del vostro gruppo e quali sono i vostri background?
Siamo Marco, Tommaso e Michele, ex membri di Lush Rimbaud e, separatamente, di altre band – Jesus Franco and the Drogas, Newlasermen, Beurk! – provenienti dalla scena marchigiana a partire dalla metà degli anni duemila. Il nostro background musicale è prevalentemente legato a sonorità post punk/new wave, garage e psichedelia.
Come avete deciso quindi di mettere insieme Heat Fandango? Con quali obiettivi?
Semplicemente abbiamo ancora voglia di salire su un palco e suonare davanti a un pubblico. L’unico obiettivo che ci siamo dati è di rimanere il più possibile fedeli a noi stessi, a quello che ci piace, senza inutile retorica.
E come mai questo nome?
Era la password di una casella di posta, riveduta e corretta.
Reboot System é il nome del vostro disco di esordio. Leggevo nel vostro comunicato che avevate una sorta di necessità di recuperare il tempo perduto. Ci raccontate cose intendete?
Non credo si tratti di recuperare il tempo perduto, piuttosto di tirare una linea e ripartire. Non solo in merito alle nostre esperienze musicali, ma più in generale come società. La pandemia ci mostrato, tra le altre cose, che il modello che credevamo giusto non funziona, che le conseguenze del nostro agire le paghiamo in prima persona. Serve ripartire con più consapevolezza e con una coscienza collettiva diversa.
Cosa troviamo dentro al disco? Dal punto di vista di contenuti e suoni?
Non è altro che un disco rock, suonato con il massimo rispetto per quello che significa questa parola. Chitarre distorte, ritmi incalzanti, una vecchia Farfisa un po’ maltrattata e una buona dose di quel disagio che, se non ce l’hai, probabilmente fai altro nella vita.
Come avete lavorato al progetto? Ho capito bene? Tutto si è svolto a distanza?
Tutto a distanza, nel pieno rispetto delle normative anticovid… a parte gli scherzi eravamo pronti per registrare a inizio 2020, poi con le chiusure avevamo abbandonato l’idea, ma la tecnologia ci ha aiutato, e anche dei nativi analogici come noi sono riusciti a mettere insieme un disco, poi mixato e masterizzato al VDSS Studio da Filippo Strang.
Qual è la vostra opinione sulla situazione musicale post pandemia? Cosa servirebbe per rilanciare le cose?
Bella domanda. E non so se ho la risposta. Dal canto nostro abbiamo messo su una band ora, e non credo sia una scelta così comune. Sarebbe da chiedersi se c’è ancora un pubblico che va a sentire band come la nostra, e locali che fanno un certo tipo di live. Io credo e spero di sì, di sicuro ci sarà da fare i conti con regole diverse, meglio non avere aspettative troppo alte. Spero che i pazzi scatenati che organizzano live, aprono posti e mettono su una band facciano rete, si supportino a vicenda e non vengano lasciati soli. Abbiamo una grande responsabilità: dimostrare che tutto questo è più forte e più profondo di tutta la merda che ci è piovuta in testa in questi anni.
State per caso organizzando un mini tour?
Al momento abbiamo avuto una data al Dong di Macerata, in cui abbiamo presentato il disco. Ecco, quando parlavo di pazzi scatenati, gli amici del Dong sono l’esempio perfetto: erano pronti per inaugurare il locale a marzo 2020. Hanno resistito e ora sono ripartiti. E’ stato un onore salire sul loro palco.
Ci sono cose che cambiereste nel disco?
No, il disco suona come deve suonare, siamo soddisfatti. Ovvio che registrare in uno studio, in presa diretta, guardandoci in faccia avrebbe avuto un altro sapore. Ma è andata così, e va bene. Ora vogliamo suonarlo.
Quali sono I vostri punti di forza? Mettendo da parte la modestia … cosa pensate possa piacere di più del vostro disco?
Non mi chiedo mai cosa può piacere o meno di quello che faccio, lo faccio al meglio delle mie possibilità e spero che più persone possibili lo apprezzino. E sono sicuro di parlare a nome di tutti e tre. Questo è lo spirito del disco, spero che sia anche un punto di forza. Se così non fosse credo che saremo in grado di sopravvivere 🙂
Ci spoilerate qualcos’altro? State già pensando a un nuovo disco? A un video…?
Stiamo pensando a promuovere questo disco, a cercare date, a lavorare in sala prove, ed è già abbastanza impegnativo. Ma più divertente di un sacco di altre cose.
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