Giorgio e Roberto Brussato sono gli Hermanos, due fratelli uniti nello stesso progetto musicale che ha portato all’album Blinding Love. Ce ne parlano in questa intervista…
Diamo il benvenuto agli Hermanos, raccontateci di voi: chi siete, cosa fate, da dove venite?
Grazie a voi per averci ospitato. Siamo 2 fratelli che da sempre suonano assieme. Che con questo nome hanno voluto ribadire il senso di un progetto che prende avvio dai primi anni novanta e che adesso, dopo alcuni anni di silenzio si materializza in questa forma che è al tempo stesso nuova, ma fedele a quanto abbiamo sempre prodotto. Negli anni siamo passati attraverso vari generi, avvalendoci di musicisti diversi ma, come detto, gli Hermanos ci sono sempre stati.
Si sa che tra fratelli si litiga sempre. Fare musica insieme è difficile? Andate d’accordo e avete gli stessi gusti musicali o discutete molto sulle scelte da effettuare?
Come tutti i fratelli anche noi litighiamo ogni tanto, ma mai quando suoniamo. Suonando abbiamo sviluppato un rapporto simbiotico per cui l’uno, quando l’altro comincia a comporre, sa sempre dove vuole andare a parare e non abbiamo bisogno di parlarci. Da questo punto di vista non siamo quasi mai in disaccordo. Ognuno ha i propri gusti e, pur venendo dallo stesso background, le proprie preferenze ma questo non fa altro che arricchire le nostre composizioni.
Quali sono i vostri artisti musicali di riferimento? Chi ascoltate?
Siamo cresciuti con gli U2 dei primi anni 80 e tutt’ora direi per noi restano un riferimento per i suoni e le atmosfere che riuscivano a creare. Siamo ovviamente passati attraverso la new wave degli anni ’80 e le scelte più crossover dei ’90 (Faith no more), ma restiamo legati a quei gruppi o quei compositori che con la musica sono in grado di creare atmosfere ed evocare immagini. Ultimamente ad esempio i Sigur ros.
Parliamo di Blinding Love, il vostro nuovo disco. Come è nato?
È nato dopo un lungo periodo di inattività, durante il quale pensavamo di aver perso forse la nostra vena compositiva. Ma poi un giorno ci siamo ritrovati in studio abbiamo messo su dei groove di batteria e ci siamo lasciati andare e sono venuti così i primi 2 pezzi che, di fatto, non sono stati più toccati. Poi è stato facile perché avevamo preso consapevolezza che gli Hermanos c’erano ancora.
In questo disco è chiara l’atmosfera anni 80’ e una vena malinconica che ricorda colonne sonore Western. Che cosa volete trasmettere in chi vi ascolta con questi generi musicali?
Abbiamo composto girando attorno all’immagine di deserto e a tutto quello che questo luogo evoca. Roberto lo scorso anno aveva trascorso alcuni giorni ad Orange County Los Angeles e aveva fatto delle foto (alcune delle quali compaiono sulla copertina) da li lo spunto e l’aggancio per inserire e collegare la nostra passione per le colonne sonore dei western italiani. Come detto per noi la musica è un potente evocatore di immagini, come le colonne sonore, e la vena malinconica ma velata di ironia fa da sempre parte del nostro modo di comporre.
Anche a voi chiedo… se di questo lavoro discografico potessi ascoltare un unico brano, quale dovrei scegliere? E perché?”
Siamo molto legati a Dust per come e nata spontaneamente, ma direi che la più riuscita è Blinding love, perché forse quella più meditata.
Prima di lasciarci, raccontateci quali sono i vostri prossimi progetti musicali.
In realtà stiamo già componendo, di fatto non ci siamo mai fermati, anche se ora necessariamente stiamo concedendo tempo alla preparazione del set live che vorremmo richiamasse quanto più possibile l’immagine del disco.
Info: https://www.facebook.com/Hermanos-624012197758511/?ref=ts&fref=ts