INTERVISTA | LPR8: Il Leprotto torna con un nuovo album

IL LEPROTTO o LPR8 è il progetto di musica elettronica del produttore cremonese Marco Connelli che dopo tre anni finalmente torna con un nuovo album intitolato Lira di Dio: otto brani con emozioni cupe e meno “mainstream” e un sound pulsante da colonna sonora dark. Blog della Musica l’ha intervistato

Oggi ospitiamo Il Leprotto: ciao LPR8 e benvenuto su Blog della Musica. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?
Onorato di essere qui sul Blog della Musica. Io sono semplicemente un Leprotto che crea musica elettronica da quasi due lustri con lo scopo di far sentire libere le persone almeno per una notte. Io concedo la libertà di poter saltellare spensierati a ritmo dei miei battiti senza pregiudizi o preconcetti. Sono un musicista, non un dj.

I tuoi inizi con la musica come sono stati?
Gli esordi come musicista risalgono ai tempi della Lira, ero frontman di una band tributo che mi ha portato a cantare in giro per l’Italia ancora minorenne. Per quanto riguarda IL LEPROTTO invece ho creato il progetto nel 2010, ma il vero esordio si può ufficializzare nel 2012 quando fui finalista dell’Arezzo Wave, da li in poi fu tutto in salita.

Contaminazioni e ispirazioni. Il Leprotto ascolta molto la musica di….?
Non esiste un solo artista che mi condiziona ed ispira, ma la somma di tutti gli ascolti di una vita. Diciamo che per questo disco ho mirato gli ascolti al genere EBM, Aggrotech e Industrial. Se devo fare dei nomi, sarà scontato, ma mi piace moltissimissimo Gesaffelstein.

Il Leprotto o LPR8, ci racconti la genesi del tuo nome? E magari anche come mai ami così tanto questo animale da indossarne sempre la maschera?
Tra tutti gli animali, la lepre mi è sembrato uno di quelli più indifesi e ingenui, senza possibilità di difesa se non scappare. Facendola breve, dentro ognuno di noi c’è una piccola lepre spaventata ed insicura; io ho deciso di racchiudere tutte queste debolezze in un personaggio che le facesse diventare musica e quindi come mezzo per sentirsi più liberi.

LIRA DI DIO: che disco è questo nuovo lavoro de Il Leprotto?
Questo è un album di cui vado davvero tanto orgoglioso, è la prima volta dove tutto funziona alla perfezione e tutti i tasselli si incastrano perfettamente al loro posto. In questo album c’è tutto ciò che volevo, atmosfere dark e introspettive, pulsazioni calzanti e la forza di un collettivo di amici che mi supporta e aiuta. Posso dire senza peccare di presunzione che questo è il mio miglior lavoro fino ad oggi.

Dopo tre anni finalmente torni con un album: in cosa si differenzia questo tuo nuovo lavoro discografico dai precedenti?
Per la prima volta da quando pubblico musica mi sono sentito completamente svincolato da qualsiasi impedimento o pressione psicologica. Questo album non ha pretese “mainstream” a differenza dei precedenti, nessun featuring o trovate commerciali, puro sfogo emotivo trasportato in tracce audio. Forse aver fatto passare tre anni mi ha dato il tempo di ponderare le scelte, focalizzare nuovamente lo scopo e poter capire fino in fondo che sfumature musicali dovevo prendere.

Ora che LIRA DI DIO è finito hai qualche rimpianto? Qualcosa che potevi fare e non è stato fatto?
Un featuring con Marilyn Manson ahahahahahah! no dai, scherzo. Come dicevo prima sono troppo soddisfatto di questo lavoro. Non cambierei niente di ciò che è stato fatto. Davvero!

Parlami delle sonorità musicali de LIRA DI DIO. Che strumentazione utilizzi? C’è un suono particolare che ricerchi e che vuoi trasmettere?
Lira di Dio
è stato creato interamente nel mio studio e sono forse l’unico che utilizza Digital Performer della MOTU come sequencer per fare musica elettronica. Softwares, plug-ins e virtual instruments a parte, per questo album sono stati utilizzati un Korg MS10, Roland TB-303, Yamaha TG500 (expander), qualche Pocket Operator della Teenage Engineering e molti campionamenti da vinile, WhatsApp, radio e qualsiasi cosa attirasse la mia attenzione. Le mie produzioni sono abbastanza riconoscibili dalle parti ritmiche e dalle strutture/stesure dei brani. Non credo ci sia un suono specifico che vorrei ricercare, né tantomeno trasmettere. Secondo me è l’insieme di suoni che crea la magia.

Dal tuo album hai estrapolato un singolo di cui magari uscirà il videoclip? Ci puoi anticipare qualcosa?
Come per tutto il disco anche nel singolo c’è un gioco di parole, il titolo è Luck Attiva (in italiano si leggerebbe La Cattiva), è la prima vera canzone dell’album dopo l’intro, il video uscirà molto probabilmente a maggio e sarà in esclusiva su un portale di cui ancora non posso fare il nome.

Di quale messaggio vuoi essere portatore con la tua musica?
Vorrei che le persone capissero il valore di se stesse, vorrei far capire loro che è mettendo in evidenza i propri punti deboli che possono sentirsi slegati dai vincoli che la società ci impone quotidianamente. Sogno un giorno di poter consegnare delle maschere da lepre all’ingresso dei miei live, per far si che le persone possano sentirsi davvero libere di esprimersi senza la paura di essere “taggate”.

Quali sono i prossimi progetti musicali de Il Leprotto?
Stiamo pianificando insieme all’etichetta Brutal Toys Records e l’agenzia Wild Elsa i prossimi appuntamenti live per promuovere l’album, quindi credo che per i prossimi mesi le attenzioni saranno tutte focalizzate sullo show.

Grazie per essere stato ospite del Blog della Musica.
Grazie al Blog della Musica per avermi intervistato, spero di tornare presto a parlare su queste pagine di altri traguardi e successi Leprottiani.

Info: https://www.facebook.com/IL.LEPROTTO

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