Irene Giuliani, Mya Fracassini, Elisa Mini, Paola Rovai, Stefania Scarinzi, cinque soliste toscane accomunate dalla passione per il suono delle voci che si fondono, ecco Il Quinto Elemento. Vediamo la loro storia e il nuovo disco fresco di stampa
Il Quinto Elemento è un quintetto jazz a cappella, composto da cinque soliste toscane accomunate dalla passione per il suono delle voci che si fondono. Si presenta così il Quinto Elemento, formazione composta dalle cinque vocalist Irene Giuliani, arrangiatrice dei brani, Mya Fracassini, Elisa Mini, Paola Rovai, Stefania Scarinzi.
Cinque linee tessono una trama mutevole che lascia tempo e respiro ad evocative e mosse improvvisazioni.
Il Quinto Elemento ha esordito nel 2015, e incoraggiato da riconoscimenti come quelli ottenuti al concorso internazionale “Solevoci” di Varese (“migliore formazione jazz” e “migliore solista” nell’edizione 2016) si è espresso in una ricca e peculiare attività live, sperimentando acustiche e scenari particolari: le cinque componenti hanno giocato con l’ambiente e interagito con gli spettatori durante concerti in montagna, in carcere, nei musei, in giardini segreti… accanto a spettacoli amplificati e in contesti più classici. L’apprezzato “quinto elemento” delle loro esibizioni potrebbe essere il divertimento teatrale, favorito dalle scelte di repertorio e da una naturale predisposizione a giochi di parole e sketch fra il leggero e il concettoso.
Irene Giuliani si occupa della scrittura, e suoi sono tutti gli arrangiamenti e gli adattamenti, così come i brani originali espressamente scritti per la formazione.
L’esibizione del quintetto si presta ai più vari scenari, non avendo particolari esigenze tecniche.
Il quintetto ha presentato il 16 ottobre 2020 il disco d’esordio intitolato Introducing, pubblicato dall’etichetta Filibusta Records. Un progetto che nasce senza artifici, in cui non mancano una buona dose di ironia e di teatralità e in cui la ricercata architettura armonica fonde alla perfezione il canto a cappella con il linguaggio del jazz e le mille sfaccettature che lo caratterizzano. Tuttavia, nonostante la scrittura abbia una forte impronta jazzistica, non rimane confinata a questo genere specifico ma spazia tra altri linguaggi alternando la composizione a momenti improvvisativi affidati ogni volta ad una diversa interprete.
Il disco de Il Quinto Elemento è stato registrato presso l’Oratorio di San Sebastiano di Prato da Matteo Guasti e Andrea Pellegrini di Labella Studio, Montelupo.
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