In Dulci Jubilo di Heinrich Suso. Riprendiamo il nostro viaggio tra i canti natalizi più famosi: vediamo storia e origine di In Dulci Jubilo, un bellissimo canto di Natale…
Voglio iniziare questo periodo d’avvento In Dulci Jubilo, sperando che questo sentimento ci accompagni fino al Natale che sembra ancora lontano, ma sono certa arriverà molto velocemente. Questo non è solo un augurio o uno stato emotivo ma è anche il titolo di un tradizionale canto natalizio con un testo maccaronico scritto parte in latino e parte in tedesco che sembra risalire al medioevo composto nell’anno 1328 dal mistico Heinrich Suso.
Chi è Heinrich Suso, autore di In Dulci Jubilo
Heinrich Suso o Sueso, o meglio Enrico Suso ma che nei suoi scritti si firmava Amandus, nato probabilmente il 21 marzo 1295 a Costanza e morto il 25 gennaio 1366 a Ulm, è il monaco tedesco domenicano a cui si attribuisce la paternità del testo di In Dulci Jubilo.
La tradizione narra che nel 1328 Suso una notte ebbe una visione di angeli che danzavano e cantavano e lui fu preso per mano e si unì a loro cantando e danzando in segno di adorazione e intonò un canto a Gesù Bambino che iniziava con Nun singet und seid froh o In Dulci Jubilo.
Heinrich Suso venne proclamato beato nel 1831 da papa Gregorio XVI e si festeggia il 2 marzo.
In Dulci Jubilo: storia e origini
Il brano apparve per la prima volta in un manoscritto della Biblioteca dell’Università di Lipsia il Codex 1305 intorno al 1400 anche se pare che qualche versione dello stesso brano potrebbe essere esistita già prima di questa data. Questo canto venne usato sia dai cattolici che dai protestanti e nel 1545 venne aggiunta una strofa al canto sembra addirittura da Martin Lutero e, in questa versione, fu inserito nella raccolta Geistliche Lieder di Valentin Babst, stampata a Lipsia.
In dulci Jubilo era famoso in tutta Europa e lo dimostra una traduzione svedese del XVI secolo, che si trova nell’innario finlandese Piæ Cantiones del 1582 che raccoglie 74 canzoni religiose, popolari e sacre. Oltre poi alla traduzione tedesca che si trova nel New Ordentlich Gesang Buch del 1646.
In Dulci Jubilo venne tradotto anche in inglese le due versioni più famose sono quella di Robert Lucas de Pearsall (1795-1856) che si trova in Musical Times e Novello’s Part Song Book (1887) basata su un testo del 1570 trovato in un libro usato per la celebrazione del culto dove veniva descritta come “Una canzone molto antica per la vigilia di Natale” di cui Robert Lucas de Pearsall sostituì le frasi in tedesco con delle parti in inglese.
Infine nel 1853 questa carola divenne l’ispirazione per la versione inglese di John Mason Neale dal titolo Good Christian Men, Rejoice. Versione molto eseguita ma che è stata anche criticata come un esempio di “errata concezione musicale”.
Testo e spartito di In Dulci Jubilo
La melodia di In Dulci Jubilo è un cantus firmus che ricorda una pastorale o una dolce ninna nanna.
Questa melodia è stata, nel corso degli anni, armonizzata, per voce o organo da musicisti di ogni epoca.
Tra i più importanti possiamo ricordare Michael Prætorius (1572-1621) la cui versione troviamo ad esempio nella raccolta del 1607 Musæ Sioniæ, oppure Hieronymus Prætorius (1560-1629) che la usò nel suo Magnificat Quinti Toni del 1622.
Il compositore Dietrich Buxtehude (1637-1707) utilizzò In Dulci Jubilo nella Cantata su Corale del 1683 per soprano, contralto e Basso accompagnati da due violini e basso continuo.
Infine anche il sommo J.S. Bach utilizzò questa melodia sia nel Corale a quattro voci BWV 368 che in altri suoi lavori organistici.
Di seguito possiamo leggere il testo di In Dulci Jubilo nella versione maccaronica:
1. In dulci iubilo
singet und sit vro.
Aller unser wonne
layt in presepio,
Sy leuchtet vor dy sonne
matris in gremio
qui alpha est & o.
2. O Jhesu parvule
noch dir ist mir so we:
troste mir myn gemute
O puce optime,
durch aller iuncfrawen gute
princeps glorie,
trahe me post te.
3. Ubi sunt gaudia?
nyndert me wen da,
do dy vogelin singen
noua cantica,
und do dy schelchen klingen
in regis curia
Eya qualia.
4. Mater et lilia
ist iuncfraw Maria
Wir woren gar vertorben
per nostra crimina
Nu het fy uns erworben
celorum gaudia
O quanta gracia.
E qui invece il testo di In Dulci Jubilo nella versione italiana adottata dalla CEI e utilizzato nelle celebrazioni natalizie. Notiamo che l’incipit della canzone viene mantenuto nella versione originale e non tradotto.
In dulci jubilo,
lodate, Angeli,
Cristo nostra pace
È sceso sulla terra,
Rifulge come astro
Nell’ombra della notte.
Alleluia…
In dulci jubilo,
lodate, Angeli,
Cristo nostra luce
Ci illumina il cammino,
O nato da Maria
Gesù a te sia gloria.
Alleluia…
In dulci jubilo,
lodate, popoli,
Cristo nostra Pasqua
Ci libera dal male,
E nuova vita dona
Offrendo il suo corpo.
Alleluia…
Curiosità sul canto di Heinrich Suso
La melodia di In Dulci Jubilo è anche famosa nella versione del 1975 di Mike Oldfield, che è stata eseguita nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012.
Leonard Ellinwood, eminente innologo americano, descrisse un incontro alla Moravian Mission in Bethlehem, in Pennsylvania, il 14 settembre 1745, durante il quale questa canzone fu cantata simultaneamente in tredici lingue europee e indiane.
Guida all’Ascolto In Dulci Jubilo
In Dulci Jubilo è un canto natalizio che in una forma o in un’altra si è guadagnato la sua parte di popolarità. Il BBC Music Magazine in un sondaggio del 2008 ha rilevato che questo è il secondo canto natalizio più popolare tra gli organisti e i maestri di cappella, una popolarità che dura da 700 anni. Peccato che la produzione contemporanea di canti natalizi non contenga carole basate su questo gioiello della musica medievale.
Ci salutiamo con il video del King’s College Choir che interpreta In Dulci Jubilo nell’arrangiamento di Robert L. de Pearsall che potete trovare in disco o dvd anche su Amazon. E’ sempre un piacere ascoltarli.
Clicca e Scopri le storie di altri canti natalizi
su Blog della Musica
Fonti
- http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com
- https://it.wikipedia.org
- https://hymnary.org
Canzoni Natalizie consigliate
Ringrazio per la ricca presentazione di questo splendido inno, che amo profondamente.
Credo però opportune un paio di precisazioni. L’originale testo qui riportato mi pare non del tutto attendibile. Poco posso dire del tedesco (meno ancora del tedesco antico) ma le parti in latino mi sono più chiare: O Jesu parvule mi pare senz’altro preferibile a “paruule”.
In secondo luogo, è assolutamente improprio affermare “questo canto venne usato sia dai cattolici che dai protestanti” in riferimento ad un periodo (1400) precedente la nascita del protestantesimo.
Gentile Marco, grazie per le sue precisazioni.
Abbiamo provveduto a correggere l’errore di battitura.
A presto