INTERVISTA | InO ci racconta il suo disco d’esordio: Casa Anastasia

Andrea Sella, in arte InO, pubblica CASA ANASTASIA, nuovo album ed esordio da solista, completamente autoprodotto. Un disco da cantautore, con una costruzione delle canzoni “vecchio stampo”. Anastasia come la nonna materna, simbolo di affetto e di vicinanza, per un disco capace di impeti improvvisi e di ironia, parlando molto d’amore ma senza eccessi zuccherosi

Parte tutto dalla nonna vero Andrea Sella? Come nasce “InO”?
Il nomignolo l’ha clonato mia nonna materna Anastasia quand’ero piccolino appunto e ancora oggi, ogni tanto in famiglia, qualcuno mi chiama così in modo scherzoso. Il nome d’arte per questo progetto l’ho adottato alcuni anni fa perché dovevo iscrivermi ad una specie di concorso musicale indetto da una scuola di musica di Montecchio Maggiore denominata “Altramusica” e serviva un nome appunto. Tra l’altro devo molto a quella scuola per la cultura musicale profusa nella zona! In quella occasione suonai ufficialmente per la prima volta, una mia canzone in italiano davanti ad una giuria di tutto rispetto, composta dalla cantautrice Irene Ghiotto e i cantautori Fabio Cinti e Limone. La canzone fu apprezzata e allora capii che dovevo provarci di più e tentare di portare a casa qualcosa con questo progetto.

Il tuo disco, Casa Anastasia, comprende canzoni scritte nel corso del tempo oppure recenti?
Per Casa Anastasia ho scelto le migliori canzoni che ho scritto negli ultimi 4 o 5 anni, si va da “Tu”, la prima in assoluto, a “Camposanto”, scritta un paio di settimane prima di mettere piede in studio. Ho scartato, anche motivi economici legati alle registrazioni altre 5 canzoni che ho lasciato in attesa e che registrerò anche in base a ciò che saprà darmi questo disco.

Ci parli di Precario di secondo nome, tuo nuovo singolo e video?
Il titolo fa pensare subito al mondo del lavoro ma l’idea non è nata da lì, bensì da un campo molto più esistenziale: tutti siamo precari in tutto e quindi è inutile fare tanto i fenomeni (Supereroi di fumetti che non leggerò) e i gradassi con le persone che abbiamo intorno e questo nell’ambito musicale capita molto spesso!

Ricordo ancora l’ispirazione che ho avuto appena imbracciata la chitarra, volevo scrivere una ballata alla “TARM” pensando ai mondi di Davide Toffolo e penso di esserci quasi riuscito a modo mio. Chissà se riuscirò mai a fargliela sentire. Il video è stato realizzato da un caro amico appassionato di musica e immagini. Avevamo poche ore da spendere all’interno di un vecchio locale della zona e credo che il risultato sia più che apprezzabile. Ci sono un paio di citazioni cinematografiche che i più attenti potranno apprezzare e sicuramente criticare.

Quali sono i punti fermi in campo musicale di Andrea Sella, InO?
Sarò breve e lapidario: suonare tanto dal vivo musica inedita con persone dove c’è reciprocità di stima e affetto. Riassumo così il mio approccio nella musica

So che dovevi presentare il tuo disco ma sei anche tu vittima degli spostamenti dovuti al coronavirus… hai idea di quando riuscirai a recuperare?
Il comune del mio paese mi aveva invitato a partecipare ad una breve rassegna di tre serate dedicata ai “Cantastorie” della zona, l’ultima serata avrà come ospite il maestro Bepi de Marzi, autore della famosissima e stupenda Signore delle cime e molti altri capolavori.
Avevo pensato ad uno storytelling per raccontare un po’ la mia passione per la musica e tutto ciò che mi ha portato alla realizzazione di Casa Anastasia, aneddoti, curiosità e ovviamente alcune canzoni suonate dal vivo. L’apice doveva essere la presentazione del video di “Precario di secondi nome” ma purtroppo la cosa è saltata. Si recupererà ma è ancora presto per capire quando.

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