INTERVISTA | Davide Rinaldo: BRAI, il fastidio interiore

Davide Rinaldo in arte BRAI ci racconta della sua musica, dei suoi obiettivi e ci parla del nuovo singolo Psyco Pop. Ecco l’intervista di Blog della Musica

Oggi su Blog della Musica ospitiamo BRAI. Ciao Davide r grazie per la tua disponibilità, come nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce grazie a mio fratello maggiore, e’ sempre stato un chitarrista e sin da piccolo lo ascoltavo mentre si esercitava. Ero incuriosito, attratto dalla musica ma solo ora, a distanza di anni posso dire di esserne dipendente, anche perché oltre ad  essere una passione e’ diventata un canale comunicativo per estraniare il mio sconforto verso questa società’ e questo panorama musicale.

Parlaci della genesi delle tue composizioni.
Le mie composizioni sono un connubio di diversi generi musicali, gli stessi che mi piace ascoltare, sono follemente innamorato dei Verdena ma adoro l’extrabeat di Fabri Fibra, ma sento il cuore pulsare a ritmo Dance anni 90, ma sono cresciuto con le chitarre distorte Green Day, non nego che avrei voluto nascere sotto il palco dei Queen ma sono lo stesso fiero di essere capitato nell’era di Salmo, chiudo spesso gli occhi ascoltando i versi di De Andrè e li riapro con in cuffia gli Articolo 31.

I miei brani e la mia musica sono 100% autobiografici. Uso moltissime metafore, a volte parlando di una LEI immaginaria, credo che i miei testi siano piuttosto incomprensibili se letti senza enfasi, senza malizia. Espliciti insomma!

Quali sono i musicisti che potremmo considerare i tuoi “idoli”?
Mi strappo i capelli con gli assoli di Jimi Page, ma Lucio Dalla col Sax non lo batteva nessuno, mi inchino e commuovo al teatro ascoltando le Nozze di Figaro ma penso… quanto sarebbe stato poetico Sid Vicious sul palco della Scala di Milano??

Ci incuriosisce sapere qualcosa di più sul tuo nome d’arte: BRAI…. perche?
Il nome BRAI in realtà non l’ho scelto io, o meglio… alle scuole medie avevo un amichetto italo americano a cui ero molto legato che mi chiamava BRAINOLDS (Rinaldo in americano), ricordo che non mi piaceva, quasi mi infastidiva essere chiamato con quel nome.

IL MIO NOME D’ARTE DOVEVA RAPPRESENTARE UN FASTIDIO, UN MIO FASTDIO INTERIORE esattamente come fastidiosa e insidiosa spero sia la musica che compongo alle orecchie di chi ascolta.

Anche se il tuo stile è unico, avvolte essere etichettati non sempre piace, cosa ne pensi?
Di etichettature ne ho già abbastanza al lavoro e mi infastidiscono, molto; quindi cerco di lasciarle fuori dalla mia passione musicale, io sono tanto legato al rock quanto ignorante in ambito hip hop, scrivere testi in rima e cantarli a ritmo non significa essere rapper.

Quanto ti senti maturo a livello artistico?
La mia crescita artistica è parallela alla mia crescita emotiva e psicofisica. Quando mi sentirete cantare trap significa che sarò’ alla frutta ma, per ora adoro suonare la chitarra e sputare sul microfono.

Il tuo terzo e ultimo singolo si intitola Psyco Pop. Vuoi raccontarci questo brano?
Psyco Pop è un urlo dalla vena pop. Un’amore verso la vostra incomprensione che mi porta ad andare avanti e deridervi vedendovi ballare ed ascoltare musica da porci. Mi piace pensare di non essere capito, forse , sotto sotto è ciò che cerco.

Odio catalogare ed essere catalogato, solo io posso farlo, ma solo con me stesso, mi piace definirmi PsycoPoP: nome del brano dall’omonimo genere.

Chiudiamo questa chiacchierata chiedendoti: qual è il tuo obbiettivo artistico?
Il mio obiettivo non è quello di diventare famoso, ma quello di diffondere la mia musica nelle AERE, volente o nolente, piaccia o non piaccia; Io il mio scopo l’ho, in ogni caso raggiunto. Voi?

Social e Contatti

  • Spotify: https://open.spotify.com/track/3ex4JxJ5ascMQzn17A82Lf
  • su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=ECCF62d6OTY&t=182s
  • Instagram: daviderinaldo_
  • Facebook: https://www.facebook.com/LeproduzionidiBrai/

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