E’ uscito il nuovo EP de Il Vertice dal titolo Quando te ne andrai. Una raccolta di 5 tracce rigorosamente rock realizzata con la produzione di Marco Ulcigrai, con cui la band si fa strada nei pensieri che ci attraversano la mente ogni qualvolta che rinunciamo a vivere il presente per la paura della perdita.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Il Vertice per conoscere meglio il loro progetto, ecco cosa ci hanno raccontato:
Come descrivereste Il Vertice a chi non ha mai ascoltato un vostro pezzo?
Siamo una band dal suono Rock ma con melodie e testi orecchiabili in italiano, amiamo scrivere di quello che ci circonda attraverso metafore di situazioni e sensazioni che fanno parte del nostro metro quadrato. Alcuni definiscono la nostra musica il Rock per tutti e di questo ne siamo orgogliosi, i nostri pezzi arrivano spesso anche a chi ascolta altri generi
Qual è il vostro metodo di lavoro quando create un nuovo brano? Studiate tutto a tavolino oppure vi lasciate completamente guidare dall’ispirazione?
Questo progetto è nato per esigenza di raccontarci, di creare un qualcosa di nostro. Solitamente parte tutto da un ritornello, da una bozza di testo con la melodia che poi sviluppiamo insieme in saletta.
Abbiamo messo qualche paletto per quanto riguarda il sound per far sì risulti più solido e congruo a quello che vogliamo esternare, soprattutto dopo questo EP in cui alle produzioni c’è stato Marco Ulcigrai col quale è stato più facile capire quale fosse la strada da seguire. Il tutto lasciandoci guidare solamente dall’ ispirazione.
Qual è secondo voi la situazione ideale per ascoltare “Quando Te Ne Andrai”?
Quando te ne andrai è un disco intimo, riflessivo, nonostante i ritornelli orecchiabili nasconde un sacco di pensieri che fanno parte della vita di tutti i giorni e molto spesso scomodi da affrontare.
A nostro avviso il modo migliore per goderselo è ascoltarlo a tutto volume in macchina, da soli preferibilmente, perché una volta assimilate le parole ci si può ritrovare a cantarlo a squarciagola senza paura di essere sentiti dai vicini.
Cosa spinge cinque ragazzi di periferia ad avviare insieme un progetto rock?
A spingere noi è stata proprio la periferia lacustre in cui viviamo, la sensazione che a volte ci si senta soli, che crescendo ci si vada a scontrare con dei muri di gomma, con strade che non cambiano mai.
Sentivamo l’esigenza di esorcizzare tutto questo raccontandoci e in questo disco lo abbiamo fatto ancora da più vicino mettendoci a nudo completamente.
Parliamo di musica dal vivo: qual è il più bel concerto cui avete assistito?
Trovare un concerto che metta d’accordo tutti noi cinque sarà difficile ma ci proviamo, forse tra quelli recenti che più abbiamo condiviso come band è stato quello dei Biffy Clyro al carroponte di Milano, un’esperienza che consigliamo a tutti.
Una band che amiamo in comune e che sul palco porta un’energia e una potenza di suono incredibili.
Cosa succederà da ora in avanti?
Da ora in avanti cercheremo di portare a più orecchie possibili questo disco soprattutto suonandolo dal vivo e su tutti i palchi che ci capiteranno sulla strada.
Abbiamo poi iniziato nuovi brani per il quale siamo già a buon punto di lavorazione.
Probabilmente saranno pronti per questo autunno o forse prima, non sappiamo ancora se diventeranno subito un Ep o qualcosa di più grosso, decideremo strada facendo, le idee sono tante e la voglia di far sentire la nostra voce sempre più forte.
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