Un nuovo singolo degli Ave Quasàr uscito ad aprile 2023 per Ohimeme, il capitolo del duo che fonde cantautorato ed elettronica. In un universo di algoritmi, numeri e regole ferree per rientrare in playlist e per scalare i social, il power duo di Alessandria formato da Luca Grossi e Fausto Franchini, torna con un mix unico di generi, che vanno dall’alternative rock alla techno, passando per influenze à la Iosonouncane e Verdena, e tratti lo-fi. Pronti a farvi assorbire dai vostri pensieri a vapore degli Ave Quasàr? Noi sì, e li abbiamo intervistati a riguardo.
Incatalogabili, senza genere, senza posto, il ritorno degli Ave Quasàr è una bellissima incomprensione ballabile, in un mondo steam-punk e ritmi serrati. Ecco le loro parole…
In qualche modo il vostro nome è legato alla scena underground di Alessandria. Avete voglia di parlarcene e di descriverla?
Luca – In realtà è come se le scene non esistessero più. Esistono dei gruppi di persone che hanno delle relazioni e spesso queste relazioni nascono sul web, da un gruppo Telegram, da una playlist nel quale ci si trova insieme, ecc…
Credete sia importante collaborare con altri artisti della zona?
Luca – Dipende, mettiamo sempre davanti il risultato artistico o il messaggio che si desidera portare agli ascoltatori al di là della zona di appartenenza. Lavoreremo ad un feat. con Terroir, un artista della nostra provincia (e di Ohimeme!), perché con lui condividiamo le stesse idee rispetto al territorio, alla tradizione, all’innovazione
Come sta andando e che cosa volete creare con Ohimeme?
Luca – Vogliamo creare uno spazio nel quale ci sia un forte senso di appartenenza basato su valori condivisi come l’impegno, la ricerca, il rispetto per la musica originale. Sono convinto che fare musica sia una necessità personale che aiuta a raggiungere un più alto grado di consapevolezza di noi stessi e del mondo. Tornando al concetto di “zona” di qui sopra… Ohimeme è territorio ma non solo… Say Twine è di Milano per esempio
Come descrivereste Ohimeme a chi non la conosce?
E’ un collettivo artistico all’interno del quale si condividono valori come l’impegno, la ricerca e la necessità di fare musica. E’ il posto giusto per gli artisti che vogliono raccontare la loro storia tramite un canale privilegiato nel quale sentirsi circondati da grandi professionalità.
Cosa dovrebbe cambiare nella scena musicale indipendente? E cosa state facendo a riguardo?
Si deve tornare a lavorare su progetti a lungo termine. Stiamo cercando di individuare artisti che non badano al raggiungimento del successo immediato e che hanno voglia di rimboccarsi le maniche per lavorare ad un suono e ad un messaggio autentico e forte, anche se questo percorso richiede molto tempo ed energia.
Quali sono i vostri pensieri a vapore? A cosa fa riferimento il titolo del brano?
Sono le nostre agende piene di righe che cancellano parole con a fianco altre parole nuove scritte di fretta. Sono la sensazione di costruire le nostre vite con serietà e senso del dovere, lottando con un rumore di fondo che ci distrae ma che ci diverte.
Elettronica e rock possono andare d’accordo? Avete qualche esempio in Italia che fa qualcosa di simile a voi?
Non lo so, ma noi facciamo rock? Ti giuro che non lo so. Però si, possono andare sicuramente d’accordo. A noi piacciono gli accostamenti arditi. Pensando strettamente a questo nuovo singolo, non mi viene in mente nessuno al quale sentirci vicini. Forse è un male perché in questa canzone c’è qualcosa di sfacciatamente destrutturato e non tutti gli ascoltatori si trovano in una zona di comfort ma pazienza…è quello che volevamo.
Ci raccontate il vostro primo incontro?
Luca: Ricordo Fausto arrivare in stazione con una chitarra acustica appesa dietro le spalle tipo zaino. Una mia compagna di scuola lo aveva invitato in gita insieme ad altri nostri amici. Poi arriviamo al mare e lui ogni tanto ci suona una canzone. Quel giorno ha suonato almeno 50 canzoni. Io ho pensato “questo ne sa, questo conosce la musica”. E così è 😉
Qual è il vostro tipo di rapporto quando non avete a che fare con gli Ave Quasàr?
Luca: Quando non siamo insieme per il progetto Ave Quasàr siamo insieme per motivi legati al nostro studio Flat Scenario oppure per Ohimeme. A volte però vedersi quando non ci sono cose imminenti da fare è un modo per stare insieme e parlare e passare del tempo. E’ come se lo studio fosse il nostro bar personale, il nostro luogo di ritrovo. A volte finisce che parliamo di politica per un’ora e poi suoniamo solo dieci minuti.
E adesso a cosa state lavorando?
Stiamo lavorando ad alcuni feat. e al nostro nuovo disco. Il prossimo brano che pubblicheremo si chiama “Due Onde” e sarà insieme a Victor Bomì.
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