Rama è l’acronimo di Raffaella Maria Anna, semplicemente iosonorama sui social network. RAMA è una giovane artista partenopea con l’arte che le scorre nelle vene in tutte le sue forme, dalla danza alla musica. Di base c’è una forte identità e voglia di sognare e far sognare attraverso la propria arte e Rama lo fa con la sua autenticità, nel bene e nel male, lasciando indietro giudizi e portando con sé solo la voglia di continuare a credere nelle sue passioni.
L’ultimo singolo di Iosonorama, uscito a ridosso delle vacanze di Natale, si intitola Palloncino Rosso, e noi siamo stati felicissimi di recuperarlo per farle qualche domanda. Ecco com’è andata!
Quali dei tuoi ascolti da bambina o da adolescente che più di tutti ti hanno segnato? Quali aspetti della tua musica pensi possano farceli rintracciare?
Parto con il presupposto che i miei ascolti sono sempre stati molto diversi tra loro. Una cosa che ho imparato a fare è stato fare pace con la mia incoerenza e con ciò che ne determina, in questo caso anche l’incoerenza musicale. Fatta questa premessa molto Freudiana un disco che ha influenzato tanto un mio lavoro è stato sicuramente Fuoricampo dei Thegiornalisti, e si sente molto in Come baci bene. Quell’immaginario malinconico poteva esser dato solo da un sound del genere.
L’immagine del palloncino che si allontana, è invece qualcosa di autobiografico nella tua esperienza? Ci racconti la metafora che è ispirato questo brano?
Molti anni fa lessi questo estratto di Adessoscrivo
“Tu sei il mio palloncino rosso. Hai presente? Quando i bambini comprano quel palloncino e sono felici, in pace con se stessi, e lo osservano, fieri, con gli occhi grandi perché la felicità ha sempre gli occhi grandi. E lo tengono stretto, talmente stretto da sentirsi parte di quel palloncino colorato. Parte di qualcuno. Hai presente? E lo sai che succede quando questo palloncino scappa? Succede che il bambino piange perché ne sente la mancanza, e mentre piange fissa il palloncino andar via, vivere la sua vita, lontano, senza mai cambiare colore anche se poi nel cielo sembra diverso, lui rimane sempre rosso, il suo palloncino rosso. Non importa dove andrai, i miei occhi ti seguiranno sempre come ho sempre fatto, perché con quel filo invisibile ti ho sempre tenuto forte, con gli occhi grandi.” e venni invasa da un senso di comprensione, per me l’amore di cui parlo è questa roba qua. Dopodiché il palloncino rosso è diventato il simbolo di questo amore, e tatuaggio impresso sulla mia pelle.
Domanda provocatoria. Esistono davvero degli amori che resistono alla prova del tempo?
Lo credo con tutta me stessa, si!
Però l’amore con il tempo può cambiare forma, si trasforma, la passione può scemare, ma la sostanza è intangibile. A volte può trasformarsi rimanendo qualcosa di platonico, ma cosa determina l’amore che sfaccettature può assumere con il tempo?! Molto spesso le cose non vanno come uno desidera, ma i sentimenti se sono onesti e veri, rimarranno per sempre.
Credo fermamente in tutto ciò.
Che cosa ti attira di più della musica e dell’arte in generale, e in quali arti ti sei cimentata sinora? Ti ricordi ancora com’è iniziato tutto? Qualcosa che vorresti sperimentare ancora?
Io dell’arte amo la capacità del potersi mettere a nudo, della libertà dell’arte. Questa è la qualità che più di tutte ho a cuore, mi ha fatto sempre sentire compresa, senza ombre di giudizi. Io nella mia personalissima esperienza ho alle spalle un diploma in danza classica e contemporanea, e questo percorso da cantautrice. Mi piacerebbe tanto sperimentare altre forme d’arte come la recitazione, per arricchire il mio linguaggio usato nella musica.
Che cosa ti ha spinto, nel 2021, ad essere una “nuova Rama” e a pubblicare i tuoi primi tre inediti?
Tutto parte da molto prima: 2018 e tanta voglia di parlare di questa mia rinascita.
Avevo paura di tutto, ero rimasta scottata da tante esperienze e incontri sbagliati. Ho aspettato di conoscere quelle che ora sono le mie “persone” e sono partita per questo nuovo viaggio pazzesco.
Ci racconti la tua esperienza a Deejay On Stage? Ci sono mai state delle occasioni dove il palco ti ha spaventato?
Fu una bellissima esperienza. Da quel momento in poi ho avuto tantissime esperienze forti come Musicultura, Meeting del Mare e il Capodanno a Piazza del plebiscito in apertura a Rkomi, nella piazza più importante di Napoli, della mia Napoli, un colpo al cuore davanti a 10mila persone, forse la cosa più potente fatta finora.
In che modo “Fenomeni paranormali” e “Palloncino rosso” sono connessi? Ci sono delle tematiche che, anche non volendo, saltano sempre fuori?
Sono connessi perché sono state concepite nello stesso periodo. Inizialmente Palloncino Rosso doveva essere presente nel disco, ma poi abbiamo capito che era un brano che merita di uscire in solitaria, per dargli la giusta importanza.
I fenomeni paranormali sono i fenomeni della mia vita, e il più importante tra questi è l’amore non convenzionale.
A cosa dobbiamo prepararci ora?
A nuova musica sicuramente, e a live sparsi per lo stivale. Non ho intenzione di fermarmi.
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