Ivan Romano presenta il disco intitolato L’inventore saltuario, ce ne parla in questa intervista al Blog della Musica…
Eclettico, direi quasi surreale in alcuni tratti e in molti altri istanti sembra quasi caricaturale. E poi per il resto Ivan Romano rispetta un clichè che conosciamo e fa bella un certo tipo di canzone d’autore. Ecco il suo esordio con un disco che ricalca molto la scena popolare di sabbia e di rione che il buon vecchio Capossela ormai ci ha inculcato da anni…ma non solo, attenzione: di certo non è forse un caso che lo stesso Romano presenta questo disco dal titolo L’inventore saltuario proprio allo Sponz Fest di Calitri, ma probabilmente si tratterà più di una casualità, come ci spiegherà a breve lo stesso autore. Una bella canzone quindi che si tinge di tango argentino per la onnipresente fisarmonica di Carmine Ioanna – forse è il protagonista strumentale che maggiormente spicca in questo lavoro – ma ci troviamo anche le sue radici campane non solo per l’omaggio in chiusura disco con la celebre “Voce ‘e notte” ma anche per quel certo modo di scrivere e di raccontare la realtà intingendola di scaltra intelligenza e analisi pungente. Un disco che parla di vita quello di Ivan Romano mescolando, forse, la sua storia con quella degli altri. L’intervista come di consueto per gli amici di Blog Della Musica:
Chi è per davvero L’Inventore Saltuario?
L’Inventore Saltuario è un sognatore che racconta in modo semplice ciò che osserva e ciò che vive ogni giorno, che racconta vita vissuta e temi mai scontati e banali.
Dopo anni di musica suonata e inseguita, questo esordio l’hai rubato al caso dell’ispirazione o l’hai sagomato a dovere come si fa con un progetto ben definito?
Sicuramente questo esordio è rubato all’ispirazione, ed è l’inizio di un nuovo percorso musicale dell’inventore.
In rete il video di Vento di primavera: qualche rimando al celebre “Canto di primavera”?
Niente di tutto ciò, è una storia tra madre e figlia adolescente, due epoche diverse, con linguaggi diversi, l’inventore descrive il rapporto complicato tra una madre ed una figlia adolescente, la differenza generazionale tra le due donne crea una barriera forte, una chiusura totale della figlia, l’istinto materno non mente, la madre capisce le difficoltà della figlia e con perle di saggezze le indica la strada da seguire.
Ma poi come mai così “trasgressivo”?
In altre parole non avremmo mai associato ad Ivan Romano quella personalità in video… Mi sono calato nel tema della canzone, un tema particolare che suscita gioia e dolore ad una ragazza adolescente che vuole trasgredire, innamorandosi follemente di un uomo che non ricambia allo stesso modo.
Capossela: un respiro fortissimo lungo tutto l’ascolto. Affinità, inseguimento artistico, ispirazione protagonista…o semplice casualità?
Pura casualità, credo che il mio stile musicale differisce da quello di Vinicio, ci accomuna la stessa voglia di raccontare la vita vissuta il sapore della Terra, la voglia di descrivere il senso della vita.
Pensando ai live: la scena di oggi e Ivan Romano. Come reagisci a questo cocktail?
Ottimo mix, calato nel personaggio dell’inventore, Ivan Romano si presenta con voce, chitarra e kazoo, durante i suoi concerti racconta il personaggio.