La band cult Kuadra ha pubblicato il disco Cosa ti è successo: un ritratto di famiglia sincero, crudo e decisamente arrabbiato. Ecco la recensione
I Kuadra sono una band ormai cult della scena underground, e non solo lombarda. Impegnati nel sociale e sono tra i pochi che possono vantare numerose apparizioni su palchi internazionali nonostante abbiano da sempre scelto l’italiano come lingua principale.
Sono una macchina autonoma e inarrestabile che sembra imperturbabile dal cambio di mode e tendenze, e rimane sempre fedele a sè stessa, reinventandosi di volta in volta, come è il caso di Cosa ti è successo, nuova fatica in cui convivono elettronica (merito anche dei virtuosismi di Kole Laca ai synth), trap (con un insolito utilizzo dell’autotune) e un rock arrabbiato e pestato, per chi è stato segnato da Il Teatro Degli Orrori e li vuole ritrovare in qualche modo.
Più di tutti, colpisce tutto ciò che riguarda lo storytelling di questo disco che si presenta come se fosse una versione piuttosto nostrana e urban dei Dubliners, mille storie intrecciate di persone ai margini della società, incontri improbabili, conversazioni immaginarie con nostro padre e mille altri personaggi che abbiamo intanto lasciato indietro.
Quello dei Kuadra è una sorta di ritratto di famiglia sincero, crudo e senza via di scampo, decisamente arrabbiato. Questo disco è un po’ come una cena di famiglia rovinata dal ritorno di quel nipote scapestrato che ci dimentichiamo sempre di invitare e suona così, vagabondo, disturbante e un po’ folle.
Nonostante sia uscito questo inverno, quello dei Kuadra è un disco che è perfetto per essere ascoltato in quarantena, quasi a descrivere tutto il caos da cui stiamo temporaneamente scappando. Da non perdere!
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