INTERVISTA | La Differenza: il disco delle canzoni eterne

La Differenza pubblica Il Tempo non (D)Esiste con bellissime canzoni sconosciute ai più. Eccoli nella nostra intervista…

Un benvenuto al nuovo disco de La Differenza. Un benvenuto ad un nuovo grande progetto di pop italiano che abbraccia sperimentazione, carattere, nuove frontiere del suono e soprattutto la bella cultura per la tradizione italiana. La band abruzzese pubblica un disco che dal titolo ne dice tante di cose: Il Tempo non (D)Esiste. E dentro ci troviamo bellissime canzoni di un’Italia che fu, un passato anche fin troppo recente e poi troviamo anche gli autori originali fin dove possibile. Da Enrico Ruggeri ad Edoardo Bennato (quest’ultimo protagonista di un duetto nel singolo e video di lancio Tira a Campare) e molti altri. Ma ci troviamo anche artisti meno noti come Garbo, ci troviamo dentro anche un pizzico di bellissime canzoni non troppo note al grande pubblico come Oh oh oh di Faust’ò. Nel disco c’è un solo inedito dal titolo Molecolare che forse apre gli scenari per un lavoro di nuove scritture… staremo a vedere. Come di consueto ecco una bella intervista per gli amici di Blog Della Musica.

Vorrei iniziare lanciandovi l’input per un’analisi. Che bel gioco di parole in questo titolo. Che bel gioco di parole…
Sì, grazie. Era il solo titolo che avremmo potuto dare a questo disco. Ci abbiamo ragionato tanto, ne abbiamo provato tanti ma alla fine questo album dove chiamarsi Il tempo non (D) esiste.
Onore al merito, l’idea è stata di Stefano Severini, il nostro produttore.

Da dove nasce l’idea di un simile progetto di “cover”? Le virgolette sono importanti…
Sì, le virgolette tutta la vita. In questo disco il concetto di cover è stato definitivamente superato. Avevamo voglia di fare qualcosa di unico, mai fatto prima, volevamo studiare e approfondire grandi pezzi della musica italiana poco conosciuti dal pubblico. Lo abbiamo fatto. Ad un certo punto della lavorazione ci siamo resi conto che il disco era davvero bello, allora abbiamo provato a contattare gli autori originali dei brani, i quali ci hanno dato tutti il consenso a cantare e suonare insieme a noi. Così ci siamo ritrovati questi big nel disco, con nostra somma gioia.

Mi incuriosisce sapere come mai un solo inedito e perché proprio in quel punto della tracklist?
Siamo sempre stati una band propensa alla scrittura di brani inediti, di conseguenza avevamo assolutamente bisogno di inserirne uno anche all’interno di questo disco. Il brano si trova lì per un motivo preciso: è il collegamento tra il passato e il futuro della nostra band. Fabio lo ha scritto insieme a Davide Di Maggio, un bravissimo autore.

L’Abruzzo come vi accoglie ora che in Abruzzo vanno di moda le band indie propriamente dette? Esiste il detto Nemo Profeta in Patria?
L’Abruzzo è una terra che ci ama e noi amiamo lei. In realtà in Abruzzo vanno ancora di moda gli arrosticini e le band folk ma questo è tutt’altro discorso. Suoniamo sempre molto nella nostra terra e c’è sempre grande rispetto per La Differenza.

Ho l’impressione che in questo disco più degli altri l’elettronica sia un punto chiave. Sbaglio? Una direzione artistica che vi sta convincendo a sviluppare di più o che per ora avete solo sperimentato timidamente?
L’elettronica all’interno dei nostri dischi viene sviluppata e manipolata dal nostro tastierista Jakka. In questo album Jakka ha avuto più spazi che nei quattro precedenti e il risultato è evidente. Non sappiamo come sarà il prossimo e non ci poniamo limiti in tal senso. Dopo un disco come questo il prossimo potrebbe essere tranquillamente un album di Unplugged.

Per chiudere: ci raccontate la copertina del disco? Non si raccontano mai le copertine… facciamolo!!! La vostra è anche densa di significati…
È una copertina meravigliosa realizzata da Gio Martinelli ma non sentiamo la necessità di spiegarla, anche perché ogni volta che ci abbiamo provato non ci siamo riusciti. In fondo è anche questo il bello dell’arte.

Info: https://www.facebook.com/ladifferenzaofficial

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