C’è canto ed è un Canto di protesta a narrare le gesta spirituali e sociali di un grande amico de LA TRESCA che, in un passo della canzone, viene definito lupo di foresta. Blog della Musica li ha intervistati…
Ed il vino con la secchia inneggia al commiato e alla festa che è bello fare per celebrare il ricordo di un personaggio che ha segnato molto della loro vita assieme. Dunque niente politica e rarefatti aspetti sociali in senso civico del termine per Vento di protesta, il nuovissimo singolo de LA TRESCA. Ecco un’altra bellissima faccia dell’alt folk ciociaro che consuma date su date, in Italia e all’estero, senza sosta… ed è il momento di pensare al nuovo disco? Almeno questa è l’aria che tira. Intanto ci godiamo il sound inconfondibile di una della più belle arie “irlandesi” della scena musicale italiana.
Vento di protesta il nuovo singolo de La Tresca. Impossibile non iniziare da una prima grande curiosità: si torna in pista con un nuovo disco?
Ci stiamo lavorando, non possiamo ancora dire con certezza quando, ma è imminente l’uscita di un nuovo disco
Estate ricca di concerti a quanto pare. Ma non solo La Tresca ma anche con derive personali e side project o sbaglio?
Alcuni componenti del gruppo portano avanti progetti paralleli, alcuni da anni, altri più recenti. In qualche caso si tratta di situazioni musicali che nulla hanno a che fare con il genere musicale della Tresca ma che contribuiscono ad arricchire il linguaggio musicale di quest’ultimo che rimane la priorità per ciascuno di noi.
Irlanda come centro nevralgico della vostra ispirazione. Ma dall’Italia, oltre la lingua, cosa avete preso?
Dall’Italia prendiamo come fonte d’ispirazione tutto ciò che rappresenta la tradizione popolare, quella autentica ma anche le sonorità che gruppi prima di noi hanno innestato a questa a partire dagli anni ’90. La cosa più difficile e a cui più teniamo resta però riuscire a parlare linguaggi antichi con parole moderne.
Strumenti tradizionali irlandesi? Avete mai pensato di contaminarvi anche in questa direzione?
In realtà l’Irlanda fa parte del nostro linguaggio musicale da sempre, non solo per quanto riguarda l’uso di ritmi e strutture di quella tradizione ma anche nell’uso di quei timbri. Da sempre nei nostri dischi è presente il bouzouki, il tin wistle, ecc…
Il video che abbiamo lanciato sempre in anteprima delle nostre interviste, se non erro (chiedo scusa nel caso per l’errore), assistiamo ad una formazione de La Tresca che oggi ha subito cambiamenti… sbaglio?
In questa fase storica, specialmente in Italia, le occasioni per fare musica live sono in continua fase discendente. Gli stessi locali in grado di ospitare una band “ingombrante” come la nostra sono sempre meno quindi abbiamo pensato di portare la nostra musica in giro utilizzando formazioni ridotte, insomma si rinuncia a qualche colore ma il risultato è lo stesso.
Vento di protesta è anche – se volete – un messaggio sociale. Possiamo dire che in fondo è il racconto di una vita da prendere a modello per i giorni che stiamo vivendo?
Stiamo vivendo un periodo storico strano, in cui tutto appare ovattato, lontano dalla nostra vita, come se non ci riguardasse. Prendiamo ad esempio il grande problema del nostro tempo, il cambiamento climatico, sappiamo che siamo sull’orlo di un grande baratro ma continuiamo a fare come se il problema non esistesse, non cambiamo stile di vita e nessuno ci impone di farlo, chi parla di queste cose sembra una Cassandra o lo scemo del villaggio. Siamo assuefatti e anestetizzati da tutto. Vento di protesta è la storia di un amico, venuto a mancare qualche anno fa. Mario è per noi un esempio di come si possa protestare contro ciò che non riteniamo giusto, corretto attraverso il dare l’esempio con la nostra vita. Siamo ciò che facciamo.
Info: https://www.facebook.com/latrescaofficial/