LaMED, giovane band marchigiana fondata nel 2021, debutta con il singolo intitolato Happy-curo. La band alternative rock mostra il suo biglietto da visita osando con un assaggio delle sue sonorità e dei testi che anticipano l’uscita del primo EP nei prossimi mesi.
Benvenuti LaMED su Blog della musica. Ci raccontate chi siete?
I LaMED sono un insieme di ragazzi che vogliono esprimere la loro percezione del mondo attraverso la loro arte. Il gruppo nasce ufficialmente nel 2021 dopo una fase iniziale di jam session libere iniziate alla fine dell’estate successiva al primo lockdown. Come tutti, dopo quel periodo di chiusura forzata, abbiamo sentito la necessità di unirci per creare qualcosa.
Oltre alla musica, che poi è il prodotto “concreto” di ciò che facciamo, quello che a tutt’oggi ci muove è la volontà di instaurare un dialogo. Ciò che ci interessava sin da subito era, prima di tutto, creare uno scambio di emozioni e di vedute sul mondo attorno e dentro noi.
Crediamo fortemente che l’incontro o il contrasto, tra singole individualità che più o meno armoniosamente si trovano a fare parte di una sola entità, anche solo per un attimo, anche solo attraverso qualcosa di impalpabile come la musica, porti alla nascita di un potere generativo.
Un solo singolo e un asso nella manica, la terra marchigiana. Quanto è importante la vostra terra natia nella vostra musica?
Sicuramente è una parte fondamentale del nostro vissuto e quindi è un elemento presente nella nostra musica e nella nostra vita. La cultura in cui siamo cresciuti è quella di questo territorio ed ha influenzato i nostri valori e le nostre idee, che però non sempre sono in accordo con essa. Il rapporto con i nostri luoghi è un rapporto complesso e ricco di contrasti.
La musica nelle Marche, in particolar modo dopo il Covid, sta vivendo un periodo di difficoltà. Le situazioni dove proporre musica inedita dal vivo non sono molte e questo è un aspetto del territorio che ci fa male non solo come artisti, ma anche come fruitori di arte e concerti che non sono facili da trovare. Però anche questo aspetto ha dei risvolti positivi poiché ci sprona a fare di più e affrontare le avversità.
Siete molto giovani e quindi la domanda sorge spontanea: cosa vi spinge nell’avventarvi in un mondo così tortuoso come quello dell’industria musicale italiana?
Per prima cosa l’interesse per la dimensione relazionale che la musica consente di raggiungere. Questo aspetto ci guida anche nel rapporto con l’esterno e non solo all’interno del gruppo.
Con la nostra musica cerchiamo di instaurare un rapporto con gli ascoltatori che non si limiti al solo ascolto o alla fruizione di un prodotto, ma si sviluppi in una condivisione di idee e vissuti. Questo per portare nella nostra musica più esperienze ed aumentare i punti di vista da cui raccontiamo noi stessi e la società. Quindi siamo disposti anche a percorrere una strada difficile e senza garanzie perché la nostra motivazione non è un qualche tipo di sogno di gloria. Attualmente ciò che facciamo è completamente indipendente, dalla scrittura alla produzione dei pezzi passando per la ricerca della date dal vivo.
È un percorso che vorremmo compiere anche con altri collaboratori di altre realtà, ma che siamo pronti a proseguire da soli se non si venissero a creare le giuste condizioni. Ciò che ci interessa è creare e diffondere la nostra arte e questo è il nostro motore. Inoltre, senza montarci la testa, siamo anche convinti della forza delle nostre creazioni e questo ci fa mantenere una certa sicurezza sulle nostre possibilità.
Ascolta il brano dei LaMED disponibile anche su Spotify
Il vostro è un sound in cui si percepiscono anche influenze d’oltreconfine. Avete in mente si pubblicare anche brani in lingua inglese?
Sicuramente abbiamo influenze che vengono da diverse parti del mondo oltre che dall’Italia. I pezzi che abbiamo pronti in cantiere sono tutti in italiano e quindi nel prossimo futuro potrete ascoltare nuove canzoni in italiano. Però proprio in questi giorni stiamo provando un brano che potrebbe essere concluso in inglese, ma è ancora presto per dirlo.
Non ci precludiamo alcuna possibilità, le nostre scelte sono mosse dalla necessità di esprimerci al meglio possibile, quindi se nella costruzione di una canzone troviamo l’uso di un’altra lingua o altra forma di espressione come opzione migliore ci sentiamo liberi di lasciare da parte l’italiano.
Happy curo è il vostro singolo di “presentazione. Cosa rappresenta per voi questo brano e qual é stata la vostre fonte ispiratrice?
Happy-curo nasce come un flusso di coscienza, una seduta psicologica con sé stessi, in cui prendiamo atto di tutta una serie di questioni relative al rapporto tra il nostro sentire interiore e ciò che la società chiede ad ognuno di noi. Rappresenta il fluire dei pensieri nel momento in cui ci si accorge di aver perso contatto con sé stessi.
In Happy-curo ci si chiede cosa vorremmo dalla vita e a cosa diamo importanza. Molto spesso compiamo scelte dettate dai canoni della società che ci circonda e non ci chiediamo quali scelte vorremmo veramente compiere. Non ci accorgiamo neanche di prendere decisioni senza considerare a cosa noi diamo importanza. La spinta che ha dato il via alla scrittura non è la critica di una specifica società, cattiva o buona che sia, ma l’analisi del compromesso necessario all’esistenza di una persona in una società.
Il titolo è un riferimento ad Epicuro ed in particolar modo alla sua etica. Quali sono i valori che dovremmo mettere sul piatto della bilancia delle nostre scelte? Dovremmo fare ciò che ci chiede la società e soffocare col fumo ciò che sentiamo oppure, piuttosto, rischiare di bruciare col fuoco di ciò che vorremmo?
Happy-curo pone queste domande a cui dobbiamo essere noi a dare una risposta.
Quali saranno i vostri prossimi step?
C’è un progetto a cui lavoriamo da tempo, ma di cui ancora non vogliamo anticipare molte informazioni. Intanto stiamo anche lavorando a nuovi pezzi tra cui appunto uno che potrebbe veder luce in un’altra lingua. Intanto siamo contenti che Happy-Curo abbia visto la luce, per il resto, ogni cosa ha il suo tempo.
I LaMed sono:
- Francesco Ballarini – Voce/Chitarra
- Giona Pasquali – Batteria/Percussioni
- Andrea Marcucci – Basso/Tastiere
- Mattia Marziali – Chitarra
- Egidio Prudenzano – Chitarra
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