E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali Party, il nuovo singolo e videoclip di Liam e Care: un pezzo che dona serenità, ma allo stesso tempo fa riflettere. Ecco cosa ci ha raccontato Liam, metà del duo.
Party è una canzone leggera e allo stesso tempo ricca di significato. Vivere nel ricordo e la volontà di dimenticarlo nel presente, descrive a pieno il nuovo singolo di Liam e Care. La canzone è caratterizzata da un continuo oscillare tra le musicalità tipiche del rap/trap e quelle reggaeton, regalando un sound estivo accompagnato da una vena malinconica, il loro marchio di fabbrica. Insomma, la contrapposizione fa da padrona. «Party è un pezzo che dona serenità, ma allo stesso tempo fa riflettere. Amiamo i suoni tropicali che la caratterizzano e gli incastri tra le parole, supportando un contenuto orecchiabile, commerciale e fresca. Ogni volta che la facciamo ascoltare a qualcuno il responso è sempre lo stesso: “Ti rimane in testa”. Direi obiettivo dell’estate raggiunto, anche se “non so fare un pezzo reggaeton”. Stiamo lavorando duramente e più facciamo più ci rendiamo conto di quanto fortunati siamo, citando la canzone “benedetti”. Ricordo benissimo quando abbiamo strutturato la canzone: la spontaneità con la quale ha preso forma fa capire quanto amiamo quello che facciamo, e la speranza è quella di trasmettere quelle sensazioni di felicità a chiunque ascolti il brano».
Siete un duo: Liam e Care. Cosa apporta ciascuno di voi al progetto?
Liam: non siamo un duo. Collaboriamo dal punto di vista musicale, ma abbiamo strade diverse anche se parallele, date da percorsi musicali differenti. Questa cosa aiuta entrambi a crescere, a ricevere vibes positive, a sostenerci a vicenda, e a cambiare ciò che non funziona, assieme. Il team vince sempre sul singolo solitario.
Come si sono conosciuti Liam e Care? Avete deciso subito per una collaborazione?
Liam: io e Care ci conosciamo da anni, non ricordo nemmeno quando abbiamo iniziato il nostro rapporto di amicizia, ma non ha importanza. Ciò che è importante adesso è rimanere amici nonostante il lavoro, e ci sta venendo molto bene. La collaborazione è nata durante il lockdown del 2020.
Quali sono i vostri ascolti? C’è qualcosa che non ascoltate e che però ritrovate nella musica che fate? Il reggaeton forse?
Liam: Io ascolto un po’ di tutto, se la canzone è melodicamente valida, va a finire nella mia libreria. Sono difficile da catalogare come genere musicale, ma voglio che le persone si ritrovino nelle mie parole, nella mia musica e in quello che riesco a trasmettere ogni volta. Il reggaeton lo ascolto e mi gasa, anche perchè sono un tipo festaiolo.
Come avete passato questo ultimo periodo dove il mondo della musica sembra limitato dalla mancanza di musica live? Cosa vi è stato tolto dal Covid?
Liam: la mancanza di non poter fare live non mi ha troppo influenzato, ne facevo già pochi prima. Sono un tipo che resta molto nel mondo digitale , per ora, quando crescerò e il mio pubblico con me, allora sarò molto felice di farlo. Sono dispiaciuto invece, per tutti i collaboratori dello spettacolo, che si sono trovati senza lavoro e senza supporto da un momento all’altro. È scandaloso come lo stato non aiuti persone come queste, lavoratori umili e importantissimi per donare emozioni alla gente. Il Covid ci ha tolto proprio questo. La fiducia in chi ci governa, ma la forza di dimostrare cosa possiamo fare con un pianoforte, un palco e la voce. Noi teniamo in vita le sere dei giovani, piangiamo assieme a chi sta male, soffriamo con chi è stato appena lasciato, viviamo la libertà di una macchina verso il mare. Noi siamo vita, e lo dimostriamo con le nostre canzoni.
Nel vostro brano Party sembrano convivere elementi da “tormentone estivo” ma c’è anche il racconto di una storia di qualcuno che non c’è più. Ce ne parlate?
Liam: siamo sempre influenzati dai ricordi, tutta la nostra vita è pezzi di ricordi che restano li, appesi. A volte basta prenderli, riguardarli, sorridere o piangere. È anche questo che scriviamo in Party: “ quante volte ho rincorso un ricordo, sperando tutto tornasse normale”. Ci mettiamo sempre della malinconia in testi come questi. E questa malinconia, nel mio caso, è riferito ad un amore soffocato e sfumato nel tempo.
Quali sono le cose che accomunano Liam e Care e li tengono insieme?
Liam: la musica, il modo di comporla e le emozioni che ci riesce a dare. Questo tiene coeso il progetto di collaborazione.
Com’è andata poi la storia di Sanremo Giovani?
Liam: Sanremo giovani è un terno all’otto, una fortuna. Ci riproverò sicuramente.
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