Vi siete mai chiesti come suonava Franz Liszt? Scopritelo in questo libro di Piero Rattalino…
Il virtuosismo non è un’escrescenza, ma un elemento costitutivo della musica. (Franz Listz)

Piero Rattalino, Liszt pianista. Tecnica e ideologia
Del pianista Franz Liszt si è parlato e si parla molto spesso, rilevandone le straordinarie doti, lo straordinario successo, la straordinaria invenzione del recital che ha arricchito e modificato il panorama della vita musicale, la straordinaria costellazione dei suoi allievi.
Ma il Liszt pianista non è in realtà monolitico, come non lo è il compositore, la sua evoluzione fu molto profonda e lo portò di volta in volta su posizioni ideologiche e culturali che, pur nella fondamentale coerenza della loro successione, sono in contrasto l’una con l’altra.
Del Liszt pianista parlano ovviamente, nei limiti in cui è possibile parlarne, tutte le biografie e tutti i numerosi volumi dedicati specificatamente ai pianisti. Ma l’evoluzione di Liszt pianista, che fu profonda, è stata trattata molto raramente e, secondo me, mai in maniera analiticamente completa, e conclusiva.
Dopo un breve capitolo introduttivo l’Autore fissa e analizza in quattro tappe il cammino di Liszt: la fase Biedermeier, la fase rivoluzionaria, la fase illuministica, la fase visionaria. Mancando del tutto i documenti storici dell’arte sonora di Liszt non è possibile raggiungere alcun risultato critico accertabile e accertato e verificabile dal lettore. Ma l’insieme delle testimonianze storiche indirette permette di giungere all’ipotesi che Liszt sia stato il maggiore fra gli artisti che si sono dedicati alla tastiera del pianoforte e che la sua ideologia rivoluzionaria, attenuata da lui stesso e successivamente corretta o, per meglio dire, deviata dai suoi successori, presenti germi ancora vitali che potranno essere ripresi e sviluppati.
In definitiva, la tesi di fondo del volume è che il pensiero di Liszt non appartenga solo alla storia ma anche all’attualità e che, in quanto tale, possa ridiventare operativo.
…Quando aveva sei anni [Franz] mi ascoltò eseguire il Concerto di [Ferdinand] Ries in do diesis minore [n. 3 op. 55, composto nel 1812]. Piegato sul pianoforte Franz ascoltava, assorto. Le sera, ritornando dal giardino dov’era andato a passeggiare, cantò il tema del Concerto. Glielo facemmo ripetere. Non sapeva che cosa cantava. Fu la prima manifestazione del suo genio…
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