Nuovo disco per un progetto davvero molto, molto interessante per Lo Straniero che pubblica Quartiere Italiano. Blog della Musica li ha incontrati e intervistati…
Lo Straniero sforna un nuovo disco dal titolo Quartiere italiano e sono canzoni melodicamente forti, dal piglio di grande personalità e di un fascino per niente scontato. Il mondo digitale che ormai impera qui è divenuta colonna portante di una scrittura visionaria, di un electro-pop che a tratti ci trasporta nel cuore di quei Bluvertigo o Subsonica bella maniera del primo periodo. Ma come ci diranno loro non saranno solo i computer a suonare. La featuring della voce dei Sick Tamburo per il brano Psicosogno e poi la title track che è il nuovo singolo lanciato da poco con un video che vi abbiamo presentato questa mattina come di consueto per le interviste del giovedì. Insomma la commistione c’è e pare aver realizzato un cocktail finale davvero vincente: melodia, sex appeal di testi concreti, lisergici e figurativi, un suono digitale che ha carattere. Il resto è da ascoltare. Un invito deciso ad ascoltare questo nuovo disco de Lo Straniero.
Un nuovo lavoro. Nuove collaborazioni, nuovi suoni. Ma anche un nuovo mondo interiore. Tra ieri ed oggi, questo nuovo disco è rivoluzione, crescita o semplice conseguenza?
Sicuramente c’è stata una crescita. Il primo disco è stato un esperimento andato bene, moltissime date e la pubblicazione con un’etichetta di prestigio come La Tempesta. Quartiere italiano è un po’ il risultato di questi tre anni, un lavoro complesso, più ricco e meno algido e sintetico rispetto al primo. Più che un nuovo percorso, un progetto in continua evoluzione.
Canzoni di quartiere se mi passate il termine. In qualche modo questo disco sembra essere una fotografia lisergica su ciò accade e su ciò che si percepisce dentro uno spaccato di verità popolare, di questa visionaria palazzina… appunto un quartiere italiano…
In realtà nelle canzoni ci interessa raccontare storie, creare suggestioni. Come diciamo spesso, il quartiere diventa il perimetro in cui le vicende accadono e tutto diventa possibile. Uno spazio concreto ma a tratti surreale, in cui chi si affaccia al “nuovo mondo” può scontrarsi con chi invece di questo ha paura, e lotta per vedere inattaccata la propria tradizione. In generale nel nostro quartiere ci si muove tra le persone, di ogni tipo, ad ogni ora e soprattutto di notte, senza avere paura.
Lo Straniero e i Prozac+ o Sick Tamburo che dir si voglia. Troviamo una grande featuring dentro questo lavoro…
È stata una collaborazione avvenuta in modo molto spontaneo. Siamo loro grandi sostenitori dai tempi dei Prozac+ e l’anno scorso abbiamo avuto l’occasione di conoscerli dopo il loro concerto allo Zapata di Genova. Abbiamo subito pensato che un brano come Psicosogno fosse estremamente “Sick”! In futuro ci piacerebbe parecchio suonarla insieme a loro dal vivo!
Un suono che punta la direzione e lo sguardo verso il futuro digitale. Lo Straniero quindi piano piano abbandonerà il mondo acustico per produrre un suono totalmente digitale oppure lascerete sempre un appiglio verso il “passato”?
Il richiamo dello strumento a corde ci sarà sempre. Nel nostro disco abbiamo utilizzato molto il pianoforte a e la chitarra acustica, per esempio. Anche perché il musicista vive una sorta di attaccamento fisico allo strumento, ha bisogno di sentire la corda. Molto difficile che questo muoia in favore di un futuro totalmente digitale. Noi siamo per la commistione, sempre!
Commistione ma anche multiforme e multicolore. Sembra quasi che non ci sia una precisa direzione espressiva nella forma delle canzoni ma che invece si celebri la voglia di lasciarsi contaminare ovunque si possa…
Siamo multietnici, lo siamo sempre stati, come da sempre c’è chi cerca di infondere paura e diffidenza. In realtà questa è una ricchezza nel senso che ci insegna a camminare per la strada, ovunque siamo, sentendoci a nostro agio sempre. Questa è l’attitudine di Quartiere italiano.
Info: https://www.facebook.com/LoStranieroCanzoni/