INTERVISTA | Luca Bonifaccio: siamo quello che ascoltiamo

Luca Bonifaccio è un cantautore veneto attualmente di base in Spagna. Dopo il primo album pubblicato nel 2016, ora in terra di Tarragona è nato il nuovo disco dal titolo Pensare è Gratis. Blog della Musica ha raggiunto l’Artista per una intervista…

Ciao Luca Bonifaccio e benvenuto, puoi presentarti ai lettori di Blog della Musica?
Ciao, ho 26 anni e sono di Merlara (Padova) anche se da un paio di anni vivo in Spagna. Ho deciso di fare questa esperienza all’estero perché credo sia importante viaggiare, ci fa crescere e in questo caso scrivere un disco. Sono cantante e chitarrista. Ho pubblicato il mio primo album nel 2016 (Una Barca e un Pescatore) con dieci brani inediti. L’anno successivo ho pubblicato un EP con quattro versioni in lingua spagnola di altrettanti brani contenuti nel primo disco. In questi due anni ho avuto la possibilità di crescere attraverso concerti nei locali e suonando per le strade della città spagnola di Tarragona. Cosi è arrivato Pensare è Gratis.

Come ti sei avvicinato alla musica?
La musica è sempre stata una parte fondamentale della mia vita, fin da quando ero piccolo ho sempre avuto il bisogno di ascoltarne molta. Mi piaceva alzare il volume e cantare a squarciagola le canzoni dei miei artisti preferiti e impazzivo per la musica rap che stava prendendo piede anche qui in Italia. Credo sia stato questo genere musicale a farmi venire voglia di esprimermi attraverso la musica. Più tardi quando ho iniziato a suonare la chitarra si è aperto un nuovo mondo e ho cominciato a vedere la musica e non solo, in un’altra maniera.

Contaminazioni e ispirazioni. Luca Bonifaccio ascolta molto la musica di…?
Ascolto molto la musica degli U2 che è il mio gruppo preferito da molti anni e sono un grande ammiratore di Jovanotti perché ha qualcosa di unico nei testi e nelle canzoni. In realtà sono contaminato da tutta la musica. Ascolto ogni tipo di canzone, non ho un genere preferito. Se c’è un pezzo che mi colpisce lo ascolto con attenzione per capire cos’ha di speciale e vado a cercare altri brani dello stesso artista scoprendo sempre qualcosa di nuovo. Siamo quello che ascoltiamo. Più musica ascolti più varietà avranno le tue canzoni. Mi ispira molto la gente, vedere come si comporta, come la pensa e cerco di non farmi sfuggire nulla di quello che mi circonda.

Pensare è gratis: che disco è questo nuovo lavoro di Luca Bonifaccio?
Pensare è Gratis
è un disco che non assomiglia a nulla di quello che c’è adesso in “commercio” ma se lo senti è molto contemporaneo. Sono davvero soddisfatto delle sonorità e mi piace il fatto che ogni canzone racconti una sua storia, dal punto di vista del testo e musicale. Ogni brano ha la sua “personalità” ed è questo il bello del disco.

Finanziato con il crowdfunding, ora che il disco è finito hai qualche rimpianto? Qualcosa che potevi fare e non è stato fatto?
La campagna crowdfunding è stata davvero una bellissima esperienza e sono stato davvero soddisfatto di come le persone abbiano sostenuto il mio progetto, significa che il primo disco è stato apprezzato e che c’era voglia di sentire qualcosa di nuovo. Se devo essere sincero non ho nessun rimpianto. Con Matteo Dall’Aglio (registrazioni e masterizzazione) e Cristiano Dall’Aglio (arrangiamenti e chitarre soliste) del TOP5 Studio di Merlara abbiamo fatto un ottimo lavoro e il risultato finale è stato quello che ci aspettavamo. Siamo molto soddisfatti anche per l’ottimo impatto che hanno avuto le nuove canzoni suonate dal vivo nel concerto presentazione tenuto l’1 dicembre a Merlara.

Se potessi ascoltare un unico brano del vostro nuovo disco, quale dovrei ascoltare? Perché?
Io direi Poco Spazio. E’ la prima traccia del disco. Ha un sound incredibile e l’evoluzione sonora e ritmica all’interno della canzone è molto interessante. E’ un brano che sorprende.

Cosa significa essere un cantautore Indie, al giorno d’oggi?
Significa fare i conti con un periodo un po’ buio per la musica, dove quello che ci fanno ascoltare sembra tutto uguale (tranne alcune eccezioni) e non ha molte pretese se non quella del successo rapido tralasciando la qualità del prodotto. Essere indie significa poter esprimersi liberamente, produrre musica di qualità e ricercare una propria identità musicale senza compromessi. Poi abbiamo la fortuna di vivere nell’era di internet e possiamo sfruttare questo momento per farci sentire arrivando ad un vasto pubblico.

Sei stato due anni in Spagna come vedi il panorama musicale italiano nei confronti di quello spagnolo?
Purtroppo anche in Spagna il panorama musicale a livello radio ed emittenti musicali non è dei migliori quindi molto simile a quello Italiano. Poi c’è un altro “mondo musicale” composto da ottimi artisti con molta voglia di fare musica che puoi trovare per le strade e nei vari locali della città sempre pronti a suonare e presentare le proprie creazioni. Questo credo sia molto bello e fondamentale per non far morire la musica suonata dal vivo.

Se potessi collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi sceglieresti?
Mi piacerebbe molto collaborare con Pau Dones, il cantante degli Jarabe De Palo. Ammiro la sua musica e i suoi testi. Ho letto il suo libro e oltre ad essere un ottimo artista l’ho trovato una persona molto interessante e con degli ideali che mi piacciono.

Prima di lasciarci, raccontaci quali progetti hai in serbo per i prossimi mesi…
Nei prossimi mesi pubblicherò sicuramente un nuovo video-clip ma soprattutto c’è molta voglia di suonare le nuove canzoni dal vivo. Sicuramente tra una cosa e l’altra ci scapperà qualche nuova canzone per un futuro album.

Info: https://www.facebook.com/BonifaccioLuca/

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