INTERVISTA | Luca Breuza: la follia romantica fatta canzone

Avremmo tutti bisogno di tornare ad un’origine di pura follia. Quella romantica. Quella che parte dai sentimenti più semplici come l’amore. Perché amare e rincorrere l’amore non è follia come ci racconta e ci canta Luca Breuza in questo disco che appunto titola Non è follia come la title track che troviamo incorniciata da un bel video in rete.

Ep di canzone pop, quello di Luca Breuza, ampiamente prodotta e che tanto chiama anche orchestrazioni in grande stile. Lavoro di passione e di verità ma anche di un cliché italiano ampiamente sdoganato. E sa come far bene i compiti a casa Luca Breuza… ed è importante aver chiare le origini da cui partire.

Ciao Luca Breuza e benvenuto. Come sempre mettiamo in circolo il video di lancio. La prima curiosità è proprio su questo: cosa raggiungi, l’amore, la sposa o l’idea che hai di tutto questo?

Il concept del video si basa sul voler continuare a pensare che, anche se la persona che abbiamo amato, non è più al nostro fianco, “Non È Follia” pensarla ancora vicino a noi. Io mi ritrovo in questo bosco dove, ad un certo punto, appare questa figura misteriosa che poi alla fine del video si capirà essere la persona che ho amato e che ora non c’è più.

Questo titolo poi ci invita a pensarla così: amare non è una cosa folle. Almeno io la leggo così. Pensi che questo sia un tempo in cui le cose sono diversamente?

No, oggi più che mai c’è bisogno di pensarla così proprio perché l’amore è universale. Nella mia canzone mi rivolgo ad una persona che non è più con me quasi “rassicurandola” e “confortandola” del fatto che tutto questo “volersi addosso” e cercarsi “non dura solo un istante” ma soprattutto che “Non È Follia”.

E se ti dicessi che spesso si guarda il consumismo e l’omologazione, l’estetica e la discriminazione al posto dell’amore? Cosa ne pensi?

Penso che in un mondo di omologazione e consumismo si debba essere originali ma sempre se stessi al fine di essere credibili. Io, personalmente, preferisco dare più importanza all’amore rispetto al consumismo e all’estetica ai quali la società ci impone di adeguarci. Credo che questo mio pensiero sia frutto di esperienze di vissuto personale, che alla mia età mi hanno portato in modo chiaro e sincero a questa consapevolezza.

Parliamo di questo disco di soli 6 brani. Che momento della tua carriera rappresenta?

In ognuno di questi 6 brani c’è un po’ di Luca Breuza. Per me è molto importante ora far ascoltare la mia musica dopo un passato di cover. È arrivato il momento di dire cosa penso e cosa sento e lo faccio cantando. Mi ritengo fortunato perché ad oggi, lavorando in hotel e strutture alberghiere come cantante di pianobar, in primis faccio ciò che mi piace e, inoltre, questo mi dà la possibilità di esprimermi e condividere la mia musica con ospiti provenienti da ogni parte del mondo. I loro apprezzamenti e il supporto nei miei confronti, che ricevo costantemente, mi danno la carica per continuare e questo momento della mia carriera rappresenta un “trampolino” che mi prepara per quando mi dovrò esibire su palchi più importanti con tante persone ad ascoltarmi.

Arriverà un disco più ampio e completo? Oppure una rivoluzione di stile magari?

Io sto lavorando per migliorarmi e crescere sempre, quindi credo che arriverà il momento per tutto. Attualmente sono impegnato in un nuovo progetto di inediti dove voglio sperimentare un “sound” più moderno e perché no, rivoluzionare il mio stile. Trovo sempre molto stimolante le nuove sfide e il mettersi in gioco che ci permettono di scoprire nuovi orizzonti.

Guarda il video di Luca Breuza

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