INTERVISTA | Luca Casali e il suo cantautorato australe

Luca Casali è un cantautore riminese, trasferitosi per alcuni anni in Australia e in Nuova Zelanda: una scelta che cambierà radicalmente la sua vita e la sua musica. Blog della Musica l’ha intervistato per voi…

Gli enormi spazi, i silenzi e i colori della terra ancestrale forniscono al cantautore Luca Casali la profondità necessaria per iniziare un percorso artistico musicale maturo. Rientrato in Italia, si inserisce nell’emergente scena cantautorale romagnola intrecciando diverse collaborazioni e presentando i suoi primi brani inediti. Un cantautorato australe, il progetto di Luca Casali prende forma e si sviluppa tra sonorità uniche ed evocative. Una fusione di generi musicali, con richiami che vanno dal blues al folk alla roots music, passando (in alcuni tratti) per l’alternative rock.

Quanto tempo hai impiegato per la realizzazione dell’album?
Non è stato un full immersion. Ci siamo presi del tempo per ascoltare e capire bene la direzione da prendere. Dall’inizio delle registrazioni alla fine è passato più di un anno. Nel frattempo abbiamo suonato molto live.

Cosa avresti voluto cambiare e cosa ti ha soddisfatto?
Sono molto soddisfatto del lavoro fatto, abbiamo trovato il sound giusto. Siamo riusciti a creare un suono “unico” e sicuramente ben riconoscibile.

Non cambierei nulla, le canzoni sono l’espressione di quel singolo momento ed è giusto che siano state registrate così. Col senno di poi si cambierebbe e si stravolgerebbe sempre tutto.

Hai mai pensato di utilizzare testi in Inglese?

L’ho fatto! Il mio primo disco è in lingua inglese, ma la vera sfida è stata cantare in italiano su un genere musicale che strizza l’occhio alla tradizione folk- blues americana-anglosassone.

La Sesta Estinzione contiene nove tracce! Quelle che hai tenuto fuori pensi di riutilizzarle in un nuovo lavoro?
Siamo già al lavoro su un nuovo progetto, brani assolutamente nuovi. Con Lorenzo Di Silvestri e Eros Rambaldi ho formato un gruppo di lavoro affiatato e molto professionale. Sono molto soddisfatto.

La scena musicale qui in Italia non è messa bene! Ti sei pentito di essere “rientrato”?
Nessun pentimento è stata un bivio a cui mi sono trovato davanti e credo di aver fatto la scelta giusta. La scena musicale italiana ha passato un lungo periodo di vuoto, ma personalmente credo che ora ci siano ottimo segnali positivi di ripresa. Sono diversi gli artisti interessanti che stimo artisticamente come IOSONOUNCANE, MOTTA, WRONGONYOU ecc… ma attenzione a quella musica che si maschera da “falso indie”. Consiglio sempre prima di ascoltare bene e valutare personalmente senza andare dietro alle “mode musicali”.

Cosa ti aspetti dalla critica riguardo il tuo album?
Il sound che abbiamo ottenuto mi piace molto, spero che l’utilizzo della lingua italiana non destabilizzi troppo l’ascoltatore, essendo un genere che si sposa meglio con la lingua inglese.

Nei tuoi testi si parla anche di estinzione di massa. Credi davvero che ci sarà un’imminente estinzione di massa?
Sono laureato in Biologia e questo sicuramente ha influenzato molto anche i testi di tutte le mie canzoni fino al concept di questo nuovo album. La sesta estinzione è una teoria che ha grosse basi scientifiche e credo non sia più una questione di “crederci o non crederci”.

Dove catalogheresti il tuo genere musicale?
Mi sono sempre trovato in difficoltà a collocare il genere musicale che propongo, ma dopo diverse considerazioni credo che lo si possa definire “australian blues”. Qualcuno lo ha anche definito in modo originale “cantautorato australe”

Info: https://www.facebook.com/lucacasalimusic/

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