È uscito Lipo terzo Ep dei veronesi Lunar Dump, al secolo i fratelli Paolo e Zeno Camponogara. Il primo si occupa della chitarra elettrica, sintetizzatori e programmazione elettronica mentre il secondo è addetto alla batteria, percussioni, synth, computer programming. Li abbiamo intervistati per Blog della musica. Paolo e Zeno Camponogara ci faranno viaggiare insieme al loro alla scoperta di questo nuovo lavoro.
Lipo dei Lunar Dump è una sorta di viaggio stroboscopico nel mondo musicale del duo veronese che suona insieme, letteralmente, da una vita. Il terzo Ep è composto da quattro travolgenti brani che rappresentano ognuno il riferimento stilistico dei Lunar Dump al secolo Paolo e Zeno Camponogara
Ciao e benvenuto ai Lunar Dump sul Blog della musica. Cominciamo dalle basi: cosa significa il titolo del vostro progetto discografico Lipo?
Ciao, grazie per averci invitato a fare questa intervista! Il titolo dell’ep è un mash-up di più generi musicali, l’acronimo del nome indica “L” come linear wave, “i” come indie groove, “p” come psychedeli pop, “o” come oniric trip.
Come lavorano i Lunar Dump per dare vita ad un brano?
Accendiamo gli strumenti, poi piazziamo un paio di note sui synth, un arpeggiatore e il gioco è fatto… il primo suono caratterizzerà il brano che mano a mano prenderà forma con l’aggiunta degli altri strumenti. Le cose spontanee, quelle che ci vengono di getto, a nostro avviso sono le più sincere.
Paolo e Zeno Camponogara sono sulla scena musicale dagli anni ’90. Ricordiamo i “Collirio” un quartetto che però nel 2005 hanno lasciato spazio a un altro poker musicale: i “Mürmür”. Qual è la formazione ideale che vi fa esprimere al meglio?
In due o al massimo in tre, non sarebbe male inserire una voce oppure un basso in futuro magari come featuring.
Le quattro canzoni che compongono Lipo sono un vero viaggio che trasportano l’ascoltatore in sonorità originali che richiamano a uno stile French house, con risonanze sofisticate ma mai invadenti. La disposizione di ascolto sembra quasi preparatoria, eppure il primo singolo ad essere uscito in video è quello dell’ultima Waterfall. Esiste un filo rosso tra i quattro brani?
Sicuramente l’aspetto melodico/ritmico e le sonorità “aeree” fanno da collante tra i quattro brani che possono essere associati a più generi musicali differenti.
Cosa vuol dire fare musica per i Lunar Dump?
Lo facciamo quotidianamente ormai da svariati anni, per noi è un modo di esprimerci con gli strumenti naturalmente e in maniera facile ed istintiva, ma anche registrare nuove idee nuovi brani, questa cosa ci stuzzica parecchio!
Consigliate ai nostri lettori 3 brani per avvicinarsi alla musica elettronica.
The Robots dei Kraftwerk, E40 dei Die Verboten e infine Contact dei Froth.
I Lunar Dump hanno in programma un tour?
Al momento non un vero e proprio tour, abbiamo suonato il 3 dicembre al VAMpires ultra indipendent music festival a Villa Albrizzi (San Zenone degli Ezzelini, Treviso), e ci auguriamo arrivino tanti live molto presto!
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