Tanto bellisimo Rock: il nuovo disco di Manuel Rinaldi

Il nuovo disco di Manuel Rinaldi dal titolo Faccio quello che mi pare raccontato in questa intervista al Blog della Musica

Esiste una terra di nessuno che poi diventa di molti. Esiste ed è una regione prettamente industriale… una regione di province importanti e di grandissime storie. È una regione che io vedrei molto bene collocata tra l’Emilia e la via Aurelia, tra pianure e poggi che diventano “toscani”. Il rock italiano, quello vero, è da li che viene. Così ascoltando questo nuovo disco di Manuel Rinaldi dal titolo “Faccio quello che mi pare”, non posso che figurarmi tutto quello che la mia adolescenza mi ha fatto vivere. Nei suoni, a tratti “vintage”, alla rabbia, a tratti realmente figlia di anni di rivoluzione studentesca. Ma le tematiche poi mi tele-trasportano immediatamente ad oggi, alla vita dei social, alla crisi sociale ed intellettuale. Insomma. Tanto bellissimo rock. In rete da qualche giorno, ed ovviamente tra le nostre pagine, c’è il nuovo VIDEO ufficiale ad incorniciare il singolo “Lo Stato dei Soldi”. Insomma… sempre sul pezzo… ecco l’intervista per gli amici di Blog Della Musica…

Un disco per scacciare il demone di oggi. Un disco contro l’alienazione, contro l’omologazione. Un disco quindi di denuncia o di rivoluzione?
Direi più che altro un disco “a favore di” piuttosto che contro a qualcosa. Questo non è un disco di rivoluzione e nemmeno di denuncia…è un disco a favore dell’ autenticità in un marasma di finzione. Io dico e scrivo quello che sento senza preoccuparmi di cosa dovrò sorbirmi dal pubblico che mi ascolta, nel bene e nel male mi assumo le responsabilità. E’ un disco che, partendo dalle sonorità per poi arrivare ai testi vuole dare una spinta al cambiamento, mi sono voluto distaccare da quello che è un modo di fare musica ormai da troppo tempo per me obsoleto, noioso e omologato e ho voluto dare un segnale per dire: “Hey! Il rock non è morto, pop commerciale è ora che ti levi dalle palle”.

Il nuovo video è “Lo stato dei soldi”. Ma il nostro è uno Stato dei soldi? Oppure è il tempo dei Soldi?
Tutte e due le cose, il nostro è uno Stato che stringe l’ occhio prima al denaro e poi a quello che realmente è necessario fare per far star bene i cittadini…ma è anche lo stato che si trova a vivere una persona in un determinato momento della sua vita quando i soldi prendono il sopravvento su di lui…ed è anche il tempo dei soldi, tempo in cui se non ci sono, tutto improvvisamente non funziona più e il castello di carte crolla.

Soldi e comunicazione. Quindi l’etica e la religione dove la mettiamo?
L’ etica è fondamentale per la vita e per relazionarsi e convivere con le persone, è uno dei punti cardine su cui si deve basare un essere umano… la religione: a ognuno la sua nel rispetto sempre degli altri.

Rock e sonorità di un tempo. Il tuo disco è un disco – come si dice – suonato davvero. Un ritorno alle origini?
Ho dato un taglio più grunge anni 90 a questo disco perché quando l’ho scritto avevo in mente quel tipo di suono e i testi si adattavano perfettamente, supportati da quelle sonorità prendevano più enfasi e così è nato questo Album. Il mio background musicale è principalmente rock e ne sono stato influenzato fin da bambino, ho sempre visto i musicisti “godere” con il proprio strumento e viverlo ma, negli ultimi quindici anni tutto ciò sembra essere scomparso quindi, siamo andati troppo avanti, adesso è ora di fare un passo indietro.

La vera crisi di oggi secondo te?
È una domanda a cui non ho una risposta… credo però che questa sia una crisi VOLUTA appositamente. Voglio pensarla così: si sono radunate diverse persone, diciamo tra le più influenti del pianeta, si sono guardate negli occhi e hanno detto :” Cosa ne facciamo domani del “nostro” mondo?”…e così è iniziato il gioco ma… questa è soltanto una mia idea.

E musicalmente parlando che Stato sarebbe giusto per te?
Mi piace usare la parola “funzionale”. Uno Stato che funzioni, e per funzionare bisogna che si scrolli di dosso l’ ipocrisia e la finzione. C’è troppa finzione nella musica oggi. Guarda per esempio quello che succede in televisione con i Talent: ipocrisia e finzione allo stato puro. Ipocrisia perché ti fanno credere che siano programmi musicali mentre in realtà sono solo SHOW, finzione perché dietro a uno show televisivo c’è sempre tanta finzione… aggiungerei anche subdoli perché con il potere di comunicazione che hanno giocano una partita già falsata all’ inizio. Chiudete questi mezzi di distruzione di massa e che i responsabili di questo scempio possano pagare il loro conto prima o poi. Più realtà meno illusione.

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