Alla vigilia del concerto dei dieci finalisti del Concorso Internazionale “Iris Adami Corradetti” al Teatro Verdi di Padova per gli appassionati di Lirica del nostro Blog della Musica abbiamo intervistato Mara Zampieri, importante soprano e presidente della Giuria che deciderà quale sarà la voce vincitrice di questa edizione
Il Concorso, dedicato alla memoria dell’illustre soprano Iris Adami Corradetti, con questo 2021 è giunto al traguardo delle 30 edizioni. Le domande di partecipazione pervenute sono state 205, un numero davvero importante con iscritti da ogni parte del mondo: Russia, Giappone, Argentina, Usa, Islanda, Cuba, per citarne alcuni.
A guidare la commissione giudicatrice: Mara Zampieri, una delle più rinomate interpreti del panorama lirico, impegnata da tempo attraverso l’insegnamento ai giovani grazie all’Associazione Cantieri all’Opera di cui è fondatrice oltre che presidente.
Benvenuta Mara Zampieri su Blog della Musica. Al Corradetti non ci sono mai stati tanti iscritti come in questa edizione, secondo lei come mai?
Verissimo, in questa edizione ne abbiamo più di 200. Questo probabilmente perché il Concorso Lirico “Iris Adami Corradetti” manca da tre anni a causa Covid. Il premio è stato infatti rinviato al 2021 dall’anno scorso. L’altra motivazione del fatto che non ci sono mai stati così tanti iscritti potrebbe essere che c’è molto bisogno di lavoro, per cui i giovani cercano in tutti i modi di procurarsi degli ingaggi anche tramite concorsi.
Che futuro potranno avere questi giovani cantanti lirici?
Il futuro direi che è legato moltissimo alla fortuna che potranno avere nel corso della loro vita. Le doti sono certamente indispensabili, ma forse, oggi più di sempre, il successo è anche legato molto alla fortuna.
Quali sono le caratteristiche che secondo Mara Zampieri non devono assolutamente mancare in un cantante lirico?
Naturalmente, prima di tutto il già citato talento, poi, ovviamente, non devono mancare in un cantante lirico: l’intonazione, la musicalità ed una certa duttilità. Bisogna essere molto duttili perchè il mercato chiede un prodotto intercambiabile. La troppa personalità a volte non è molto adatta di questi tempi e viene richiesta appunto una grande versatilità, una sorta di adattabilità a tutte le situazioni. Se una persona è un po’ rigida, in questo periodo, non ce la fa purtroppo.
Il suo debutto è stato nel concorso Beniamino Gigli a Macerata che poi ha vinto. Un premio che le ha consentito di essere inserita nella stagione successiva facendo due recite con Luciano Pavarotti. I concorsi sono ancora una strada valida da percorrere per i giovani che cercano la propria possibilità nel mondo della lirica?
Alla mia epoca feci questo concorso, quello di Parma e l’Aslico. Tutti questi premi davano la possibilità di debuttare in un’opera. Non tutti i concorsi odierni hanno però questa caratteristica. Ci sono competizioni che fanno debuttare ruoli, altre che danno premi in denaro. Sono due cose assolutamente diverse. Però il cantante, chiamiamolo concorrente, vuole partecipare ai premi, e possibilmente vincerli, proprio perché fra le persone della giuria ci sono sovrintendenti, direttori artistici e agenti che possono cambiare la loro vita. Diciamo quindi che il concorso rimane un po’ il fulcro di tante attività che possono essere utili per il cantante.
Lo studio del canto in generale richiede impegno e perseveranza con l’avvento dei social tanti ragazzi tentano la via della musica mettendo video su YouTube piuttosto che TikTok. Lo streaming è diventato quasi invadente non facendo più capire cosa sia il bello da quello che non lo è. La lirica come la classica è vista come qualcosa di vecchio più che qualcosa di senza tempo. Cosa fare per coinvolgere maggiormente le nuove generazioni.
Per coinvolgere maggiormente le nuove generazioni bisogna “frustare” i genitori e la scuola. La cultura musicale, infatti, a mio avviso parte dalle basi quindi dall’ambito familiare e scolastico. Se l’educazione musicale è una cosa che non esiste più nella cultura di un bambino, non si può poi pensare che un ragazzo possa andare a sentire un concerto di musica operistica o un trio di Beethoven. Il bello non viene apprezzato perchè non è stato fatto conoscere. E qui ci sono delle colpe. Non sono i giovani ad avere colpa, sono i vecchi!
Dal punto di osservazione di Mara Zampieri com’è il panorama lirico italiano?
Il panorama lirico italiano è composto da vari personaggi che ruotano attorno a delle poltrone e sono pressapoco sempre gli stessi. C’è un continuo muoversi nei luoghi del potere a sfavore di tante altre persone che potrebbero certamente fare di meglio. Il discorso è anche legato a tanti cantanti famosi che non lasciano la presa e che anche a 80 anni continuano a cantare. Per questo motivo molti giovani, bravi e di talento, non riescono ad inserirsi perchè purtroppo ci sono persone anziane che stanno ancora cantando ed è per questa ragione per cui si può dire che il panorama italiano è piuttosto “infestato”.
Per chi volesse avvicinarsi per la prima volta all’ascolto di questo genere cosa consiglierebbe ai lettori del nostro Blog della musica che volessero avvicinarsi per la prima volta all’ascolto di questo genere musicale? Da quali arie potrebbero iniziare per appassionarsi alla lirica?
Tutte le colonne sonore delle varie pubblicità che ci sono in tv e che passano su youtube sono tratte da musica operistica o musica classica. Se partiamo da quelle abbiamo già una decina, una quindicina di pezzi che rappresentano una buona base da cui poter partire.
Io penso che forse ci si potrebbe avvicinare più facilmente con Puccini, perchè è l’autore che tocca maggiormente il cuore sia dei giovani che degli anziani.
Le arie di Madama Butterfly e di Tosca, infatti, potrebbero essere certamente un grande traino per i giovani.
Ringraziamo Mara Zampieri per il suo tempo e per le sue considerazioni e consigli. Buona Musica.
Contatti
- Website: https://www.marazampieri.com