Marco Pollice, compositore, arrangiatore, direttore di coro e musicista di Rovigo, ha studiato sia al Conservatorio di Adria che in quello di Rovigo. Marco ha anche da sempre coltivato la sua passione per l’insegnamento fino a diventare presidente dell’Accademia Musicale Venezze. Oggi ne parla con il Blog della Musica…
Ciao Marco, hai suonato con tanti musicisti, sei compositore, pianista, arrangiatore hai una sfilza di titoli e diplomi che non finisce più, inoltre hai sempre dedicato gran parte del tuo tempo all’insegnamento della musica. Credi molto nell’insegnamento?
Credo moltissimo nel valore dell’insegnamento una sorta di summa per un musicista, un punto di arrivo ma anche di rinascita e nuova partenza. Vedo nell’insegnamento un modo di condividere le proprie conoscenze con l’allievo varcando la soglia dell’io. L’insegnamento, visto come scambio, diventa un grande atto di responsabilità (l’insegnante di fatto è anche un educatore) e un modo per continuare a mettersi in gioco, in discussione cercando di non dar mai niente per scontato, per ovvio, per banale o semplicistico. Forse taluni vedono nell’insegnamento un impoverimento dell’arte, al contrario credo che l’insegnamento attivo sia sempre in divenire e ammetta innumerevoli, infinite soluzioni proposizioni.
Cosa deve avere un buon musicista per essere anche un buon insegnante? A me dicevano “o fai il musicista o fai l’insegnante”. Pensi che queste due cose siano inscindibili?
Le due figure del musicista e insegnante nascono insieme, convivono e sono il completamento una dell’altra, vivono in simbiosi, quasi, per molto tempo, si arricchiscono e maturano col tempo, grazie alla formazione ma soprattutto grazie allo studio e al sacrificio. Le due figure crescono e si sviluppano arrivando sempre a nuovi risultati e nuovi traguardi. Nessuna delle due primeggia per lungo tempo, le due figure coesistono. L’insegnante deve far crescere le proprie competenze didattiche (metodo, applicazione, programmazione, conoscenza pedagogica ecc.) ma anche le conoscenze che derivano dalla pratica strumentale, dallo studio dell’armonia, della composizione, della teoria oltre che della storia della musica e della prassi esecutivo-improvvisativa.
Dove sta quindi una possibile distinzione? Dove si esplicita e si motiva la scelta del fare il musicista o l’insegnante?
Il fatto che le due figure non necessariamente coincidano deriva dal fatto che un musicista impegnato in tournee o come concertista fa fatica ad assicurare una presenza, una continuità e regolarità (importanti e quanto mai necessarie se si opera nelle scuole) necessarie all’allievo per formarsi soprattutto in quella che viene definita età scolare. Ricordiamo che il far musica implica dei tempi, delle maturazioni che il tempo regolare e costante richiede. E a questo punto le due figure si separano. Non è quindi una scelta che si fa in fase iniziale, di studio accademico, e non è una scelta che si impone per necessità od obbligo quasi se l’insegnante fosse una sorta di musicista demotivato o annichilito, bensì diventa una scelta consapevole per il bene dell’allievo.
A Rovigo da qualche anno c’è una realtà musicale che si chiama “Accademia Venezze” nata per desiderio del Conservatorio Statale “F. Venezze” e tu sei uno dei fondatori. Me ne vuoi parlare?
Accademia Musicale Venezze è una giovane realtà musicale che dal 2011 ho il piacere di rappresentare in qualità di presidente. La scuola nasce in accordo e convenzione con il Conservatorio Francesco Venezze di Rovigo, una formula di collaborazione che devo dire si è rivelata vincente sin dagli esordi. Il Conservatorio già precedentemente, sin dal 2007, si era occupato della formazione di base degli allievi che poi si sarebbero iscritti ai corsi pre-accademici, tuttavia, successivamente, si è resa necessaria una nuova prospettiva di carattere amministrativo e di conseguenza la necessità di gestire esternamente i corsi sotto un profilo fiscale diverso, con una Associazione che collaborasse col Conservatorio, ma che allo stesso tempo vivesse autonomamente da esso con un atto costitutivo e statuto propri.
Nasce così Accademia Musicale Venezze, una scuola particolare, diversa da molte altre, se vogliamo, dato che i nostri corsi seguono il calendario del Conservatorio (Novembre-Giugno), una scuola dove il personale docente è selezionato con grande cura (tutti gli insegnanti sono diplomati e laureati presso il Conservatorio). La nostra scuola inoltre ha il privilegio di contare su strumenti di altissima qualità (gentilmente concessi dal Conservatorio) cosa che nessuna scuola privata potrebbe offrire, nonché a spazi prestigiosi ed una location invidiabile.
Quindi tu e gli altri 3 tuoi colleghi avete fondato questa Accademia con lo scopo di preparare dei giovani ad entrare in Conservatorio. Immagino però che non sarete solo voi 4 a portare avanti l’Accademia…
Certamente come in tutte le associazioni esistono degli organi costituzionali e decisionali un direttivo di cui anche noi facciamo parte, esistono però anche dei collaboratori, una segreteria e una segretaria, una commercialista, grafico ecc. La scuola quindi di fatto consta di un vero team di persone, ma un ruolo davvero di primo piano lo rivestono i genitori dei nostri ragazzi che diventano soci della scuola, partecipano alle riunioni ed esprimono posizioni e opinioni sul proseguimento delle attività.
Naturalmente gestire il tutto non è sempre facile, le cose da fare sono davvero moltissime e le scadenze non aspettano e non ammettono ritardi, noi cerchiamo semplicemente di aiutarci per fare il meglio per la scuola. Quando ci siamo imbarcati in questa avventura di certo non sapevamo minimamente come muovere i passi sia a livello burocratico che fiscale organizzativo, eravamo e siamo principalmente musicisti, adesso per fortuna, grazie all’esperienza di questi anni riusciamo a procedere in modo più organizzato e metodico.
Che tipo di programma di studio offrite?
Il nostro iter didattico si è sviluppato e consolidato con il tempo, cercando di arrivare a dare sempre qualcosa di più con il maturare dell’esperienza con la volontà di migliorarci sempre più. I corsi prevedono l’insegnamento di uno strumento fra i Classici: flauto, oboe, clarinetto, sassofono, tromba, trombone, arpa, fagotto, violino, violoncello, contrabbasso, percussioni, canto lirico, chitarra e pianoforte; gli Antichi: Liuto, tiorba, chitarra barocca, canto barocco clavicembalo e organo barocco e infine i Moderni: tastiere e pianoforte, chitarra elettrica, basso elettrico, batteria e canto moderno
La nostra attuale offerta formativo-musicale è articolata in tre tipologie di corso: il corso pro, il corso light e il corso Family applicabile a uno qualunque degli strumenti.
Il corso PRO è il corso più completo che comprende oltre all’insegnamento frontale dello strumento, il corso di solfeggio/teoria, esercitazioni corali, orchestra, musica di insieme. Il corso Light , invece, è rivolto solo a coloro i quali sono già in possesso della licenza di teoria e solfeggio o titolo equipollente, o a coloro che studiano già solfeggio all’interno del Conservatorio e prevede il solo corso di strumento orchestra e musica di insieme. Il corso Family invece garantisce sconti e agevolazioni alle persone dello stesso nucleo familiare che si iscrivono presso la nostra scuola.
I corsi di musica di insieme, gli ensemble di chitarre e percussioni e l’orchestra sono stati introdotti dall’anno scorso, mentre quest’anno entreranno a far parte dell’offerta formativa anche gli strumenti moderni con un dipartimento tutto nuovo composto da: chitarra elettrica e moderna, tastiere e pianoforte pop/jazz, basso elettrico, batteria e canto moderno.
Con un programma così intenso deve essere molto difficile per il Direttivo portare avanti tutto questo anche perché avete tutti anche altri impegni musicali… Come fate? Come siete organizzati?
La macchina organizzativa è piuttosto complessa. Di fatto ognuno di noi riveste un incarico ben preciso, o forse sarebbe meglio dire, sviluppa l’area di competenza che gli è più congeniale. Massimo Altieri per esempio è il nostro grafico, web designer e si occupa quindi di impostare, redigere e tenere aggiornati i nostri canali web e social occupandosi anche di coordinare le attività finali quali masterclasses, saggi e manifestazioni dal punto di vista organizzativo, location, orari, programmi di sala ecc.
Matteo Franco è il nostro contabile, colui che si occupa della gestione finanziaria della scuola, dei bonifici, dei rapporti con la banca oltre che essere l’anello di congiunzione fra la scuola e alcuni organi esterni come lo studio commercialistico e assicurativo.
Io invece sono impegnato nelle relazioni col pubblico, con i genitori, con i giornalisti, con gli organi amministrativi del Conservatorio. Essendo il presidente dell’Accademia tengo rapporti con la presidenza del Conservatorio, col nostro direttore, il M° Vincenzo Soravia, mi occupo inoltre dei progetti esterni e della sede staccata di Ficarolo mantenendo rapporti con l’amministrazione comunale, il sindaco, gli assessorati e la pro loco.
C’è poi chi si dedica agli aspetti amministrativi, come comunicazioni, verbali, rapporti con i docenti, convocazioni (ad esempio per le assemblee dei soci), c’è chi si occupa di fotografia in occasione delle performances dei ragazzi, chi cura l’aspetto pubblicitario… Insomma come vedi c’è molto lavoro da sbrigare e organizzare, cercando sempre di non pestarsi i piedi per riuscire a produrre meglio e di più.
Quindi oltre alla sede di insegnamento all’interno del Conservatorio di Rovigo, l’Accademia Venezze ha anche sedi staccate per andare incontro a chi abita lontano?
Sì, la nostra scuola già dagli esordi ha creduto nella possibilità di tenere corsi anche in altre sedi. Da diversi anni A.M.V. collabora con il Comune di Ficarolo che gentilmente ci ha offerto una sede prestigiosa, Villa Schiatti Giglioli una villa dove abbiamo già tenuto saggi, concerti, e registrazioni di cd/dvd live. Tale locazione offre la possibilità agli allievi dell’Alto Polesine di seguire corsi di musica con le medesime modalità di iscrizione della sede di Rovigo. Oltre a questa realtà la nostra scuola si fa forte di progetti esterni che vengono avviati presso la Scuola “Parenzo” di Rovigo in collaborazione con l’Istituto comprensivo Rovigo 2, e la scuola primaria di Ficarolo rispettivamente con i progetti denominati “Prenditi una Pausa” (arrivata quest’anno alla terza edizione) e “Fare musica” che quest’anno ha esordito per le classi III, IV e V della primaria dell’istituto Giosuè Carducci di Ficarolo. E chi lo sa che il prossimo anno non porti ancora un’altra sede? Noi ce lo auguriamo, qualcosa in cantiere c’è già ma per il momento non mi spingo oltre…
Quanti iscritti avete avuto nell’ultimo anno scolastico? Erano tutti bambini o la scuola è aperta anche agli adulti?
A.M.V. si occupa e si impegna nel dare al ragazzo tutti quei mezzi, tecnici ed espressivi atti ad avviarsi allo studio della musica classica, sia che per intraprendere lo studio al Conservatorio, sia nel caso voglia entrare alle scuole medie del Venezze. Va da sé che la stragrande maggioranza del nostro bacino d’utenza, quest’anno arrivato alle 70 unità, è rappresentato appunto da studenti della scuola primaria che poi chiedono di poter accedere alla Media Venezze, ma è doveroso ricordare che i nostri corsi sono rivolti anche ai ragazzi della scuola secondaria, delle superiori e abbiamo anche un corso adulti/amatori.
Avete da poco rinnovato l’immagine dell’Accademia con un nuovo sito internet. Cosa si può trovare su questo sito?
Il sito è molto essenziale e soprattutto di facile consultazione, al suo interno oltre ai curricula dei docenti e le loro foto, il nostro nuovo modo di raccogliere le adesioni ai corsi. Con pochi colpi di clic si potrà effettuare l’iscrizione che da quest’anno è on line e da modo a noi di organizzare meglio documentazione e gestione operativa della scuola. Al termine dell’iscrizione arriva alla mail del destinatario una conferma e in automatico copia della stessa alla nostra mail destinata alle iscrizioni. Ricordo a tal proposito che le iscrizioni saranno aperte sino al 17 ottobre, per maggiori informazioni visitate quindi il nostro sito www.accademiavenezze.com
Marco, l’insegnamento all’interno del Conservatorio, ma anche nelle scuole di musica private, è cambiato molto rispetto a 10-15 anni fa. Secondo te è migliorato?
Posso dire per esperienza diretta che il volto musicale del Conservatorio, ma anche delle scuole private e di tutte le realtà musicali odierne è davvero rivoluzionato, cambiato nei corsi, nella modalità di far lezione, nei programmi e nella didattica. Sicuramente il Conservatorio di Rovigo è reso celebre da anni per il suo dipartimento di Jazz che lo rende uno dei migliori istituti musicali a livello italiano, ma sono molti altri gli aspetti che ormai lo proiettano nel futuro come i corsi di musica elettronica e di musica applicata alle immagini e i corsi abilitanti all’insegnamento giusto per citarne qualcuno. Tutto ciò era fantascienza quando studiavo io, impensabile pensare che il Conservatorio diventasse università e difficile realizzare che ci si potesse di conseguenza laureare in… musica. Sicuramente queste innovazioni sono state un toccasana per un istituto che porta avanti un’arte in continua evoluzione e movimento come la musica, in virtù di questo cambiamento non posso dire se c’è stato un miglioramento proprio perché stiamo confrontando due aspetti molto diversi, a volte antitetici fra passato e presente.
Cosa ne pensi dell’offerta musicale didattica della nostra provincia di Rovigo, che, ricordiamo, ha ben due Conservatori di Musica?
La provincia di Rovigo è davvero un’eccezione italiana se pensiamo a quante realtà musicali coesistono in questa striscia di terra compresa fra i due grandi fiumi, l’Adige e il Po, è l’unica ad avere due conservatori uno a Rovigo ed uno ad Adria. Ha al suo attivo parecchie scuole medie ad indirizzo musicale, accademie, scuole private, convenzionate, affiliate e gemellate a prestigiosi istituti italiani ed esteri. Incredibile vero? Direi quindi che l’offerta musicale è straordinariamente abbondante, variegata e eterogenea che dimostra una grande volontà di crescita e specializzazione nell’arte dei suoni. Credo però che dove c’è questa abbondanza di mezzi e opportunità, alla base ci debba essere una scelta consapevole e responsabile da parte dell’utente che dovrà necessariamente tener conto di che tipo di itinerario musicale percorrere veicolandoli sempre dalla volontà, lo studio e il sacrificio.
Nuovo Appuntamento 2016
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