INTERVISTA | Marco Schiavo: tra Festival, Concerti e Dischi

Abbiamo intervistato Marco Schiavo, pianista e Direttore Artistico di alcuni importanti Festival Internazionali di musica classica italiani. Ecco cosa ci ha raccontato

Maestro Marco Schiavo, benvenuto nel nostro spazio e grazie per essere nostro ospite su Blog della Musica. Pianista e Direttore Artistico dei Festival Internazionali di musica classica Montoro Classica, Velia Festival e da quest’anno anche Lucania Classica Festival. Ci racconta come sono nati questi Festival che creano una fitta rete di appuntamenti tra la Campania e la Basilicata da fine luglio a inizio settembre?

Grazie a Voi prima di tutto. La Campania e la Basilicata hanno molte tradizioni in comune; l’idea di fondere insieme in un unico cartellone i vari festival nasce dall’intento di promuovere territori interni che sono meno conosciuti, nonostante abbiano un patrimonio artistico e culturale importante. Abbiamo così creato un itinerario che intende valorizzare i castelli, le chiese, i chiostri, i teatri e tutti i siti che si prestano ad ospitare concerti, in particolare di musica classica. Ci sono tantissimi luoghi di grande interesse, alcuni dei quali poco conosciuti, e credo debbano essere promossi con ogni mezzo disponibile. Per il prossimo anno l’idea è quella di allargare ancora di più l’orizzonte attraverso partenariati e collaborazioni in fase di definizione. Speriamo bene.

Come è stato ritrovare l’emozione dello spettacolo dal vivo dopo un lungo periodo di assenza, come ha reagito il pubblico al ritorno della musica in scena?

Ho visto un grande entusiasmo nel potersi nuovamente ritrovare a suonare e assistere ai concerti;  anche nel 2020 siamo stati presenti, anche se in forma ridotta rispetto a quest’anno. Dall’altra parte il green pass ha rallentato l’afflusso ai concerti e ha creato un certo disorientamento.

E’ stato difficile riuscire ad organizzare tutto, in tempi di una pandemia che sembra proprio non esaurirsi?

Purtroppo le abitudini sono cambiate e gli imprevisti sono all’ordine del giorno: ci sono state cancellazioni all’ultimo minuto dovute al Covid oppure al cambio di norme nei rispettivi stati di provenienza dei musicisti che hanno creato problemi non indifferenti e difficili da risolvere. Programmare non è semplice, soprattutto quando si deve fare con almeno un anno di anticipo e quindi, come si può ben immaginare, le parole “annullamento” o “variazione” sono state spesso utilizzate nella comunicazione.

Tra i numerosi eventi in cartellone, lo spettacolo Concierto de Alma con la voce recitante di Michele Placido, il Trio Beethoven e la Sua partecipazione al pianoforte, un evento che intreccia il mondo della musica con quello del teatro e della letteratura. Come è nato e cosa riserva al pubblico questo singolare progetto?

Questo progetto è nato nel 2005 e prevedeva all’inizio l’esecuzione di musiche di Astor Piazzolla unite ai versi di Garcia Lorca e Pablo Neruda. Poi, col tempo, abbiamo apportato delle variazioni che hanno tenuto conto degli avvenimenti dell’attualità ma che fanno riferimento a temi universali: le passioni, l’amore tra le persone e per il mondo che ci circonda. Grazie al contributo dello scrittore Gabriele De Masi abbiamo cambiato il programma inserendo versi di D’Annunzio, Di Giacomo e dello stesso De Masi.

E’ da poco uscito per Decca l’album Mozart for Two, prima tappa dell’integrale delle opere per pianoforte a quattro mani di W.A. Mozart. Suo compagno di viaggio è Sergio Marchegiani con cui ha già inciso numerose pagine del repertorio per pianoforte a quattro mani, da Schubert a Brahms. Qual è l’essenza di questo fine lavoro di ricerca e come scegliete i programmi da pubblicare?

Con questo progetto mozartiano continua il lavoro di approfondimento del repertorio per duo pianistico che io e Sergio stiamo portando avanti per Decca da diversi anni. Rinviato per ben tre volte a causa della pandemia, alla fine abbiamo registrato questo CD in pieno lockdown nel marzo del 2021 in una situazione irreale di sospensione e isolamento. Un contrasto fortissimo con un repertorio caratterizzato invece dal sorriso, dalla leggerezza, dalla sensazione di gioco e complicità tra i due interpreti: elementi che rispecchiano il rapporto tra Mozart e la sorella Nannerl, con la quale il genio di Salisburgo suonava spesso queste opere, ma anche lo spirito con cui questo duo ha affrontato 15 anni di studio, concerti e viaggi per il mondo. Alla fine, registrare il CD in uno spazio piccolo e raccolto forse ci ha avvicinati all’essenza di questa musica: un gioco quasi privato tra due fratelli che, tra le pareti di casa, fanno musica insieme.

Dopo questo periodo così intenso nella veste di musicista e direttore artistico, oltre che di organizzatore culturale, vuole anticiparci qualche prossimo progetto?

Completeremo con Sergio l’incisione dell’integrale delle opere di Mozart per duo pianistico e poi abbiamo in cantiere altre registrazioni con i concerti di Bach per due pianoforti. Naturalmente speriamo di realizzarle senza troppe complicazioni dovute alla pandemia, così come di poter suonare nei concerti programmati in Europa e in Asia. Per quanto riguarda la direzione artistica sto già lavorando coi Berliner Symphoniker per l’allestimento della stagione 2022/2023 e con l’Orchestra di Stato del Kazakhstan per la stagione 2021/22 che partirà a breve. Sto inoltre approntando il calendario dei prossimi festival previsti in Italia nel 2022,  coinvolgeranno sempre di più giovani talenti e artisti presenti sulla scena internazionale con repertori vari per poter soddisfare l’eterogeno pubblico che assiste ai nostri eventi. Speriamo soltanto in un ritorno alla normalità tanto desiderata da tutti.

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