INTERVISTA | Marco Simoncelli: Breejo, l’amore per il blues

Un sincero amore per il Blues, una passione (nata per caso) per l’armonica e una sarcastica visione della vita. Tutto questo in Breejo, il nuovo disco di Marco Simoncelli, con il quale abbiamo fatto una bella chiacchierata.

Diamo il benvenuto a Marco Simoncelli su Blog della Musica. Ascoltando le canzoni dell’album Breejo, si nota un profondo amore per il blues e per la vita, con tutti i suoi difetti. Sei d’accordo?

Sarò sincero… amore per il blues confermo, amore per la vita?…mah, i miei cari ed i miei amici criticano sempre perché riguardo alla vita spesso e volentieri sono un lamentone scorfano musone 🙂 ma la verità è che mi piace giocare intorno a questa faccenda che la vita è tutta una schifezza.

Forse lo faccio un po’ per esorcizzarmi dalle cose veramente brutte della vita, che fortunatamente fino a questo momento non mi hanno toccato.

Fino ad ora, e spero che continui così, ho avuto una vita piena e movimentata che, tra alti e bassi, mi è piaciuto un sacco vivere. Spero di continuare di questo passo…e di continuare a lamentarmici sopra, se questo porta bene.

Altro elemento ricorrente è l’armonica. Com’è nata questa passione?

Per scommessa. Alberto Colombo, chitarrista che suona anche in Breejo, tanti anni fa (eravamo diciottenni) mi ha coinvolto in una blues band chiedendomi di suonare l’armonica per poi scaricarmi nel giro di pochi giorni perché non ero capace, eh… grazie, graziella e grazie al…. (si può dire in un’intervista ? 🙂 ). Quindi siccome sono orgoglioso mi ci sono messo di impegno… E quando ho capito che ce la potevo fare poi e’ rimasta la passione per questo bellissimo strumento,che non mi ha più abbandonato.

Hai dichiarato che “Breejo” per te è come un figlio. Quindi, come è stata la gestazione e quanto è durata?

Beh, se le fasi di scrittura ed arrangiamento le intendiamo come ‘concepimento’ abbiamo concluso il lavoro a gennaio 2022, le riprese e la produzione sono state effettuate in febbraio, poi il prodotto e’ cresciuto come nel grembo di una mamma.

Facciamo finta, ma neanche troppo, che le note di copertina e la grafica siano paragonabili al preparare un vestitino all’uncinetto del bebè ed arriviamo al 20 ottobre 2022 al lieto evento, 9 mesi giusti giusti!

Ma sono stato una puerpera decisamente fortunata! Il bimbo finora non mi ha dato nessun disturbo, anzi!

I tuoi figli in carne ed ossa, però, nel disco ci sono con basso e voce. Possiamo dire che “Breejo” è un “lavoro di famiglia”? Nel senso più positivo del termine.

Si possiamo dirlo, non solo per la partecipazione di Lorenzo e Vittoria, ma anche e soprattutto per il contributo di tutti i musicisti che hanno partecipato al progetto; oltre ad essere degli ottimi professionisti sono anche amici a cui sono molto affezionato, alcuni di loro da 30 anni ed oltre. Si, possiamo dire che è un lavoro di famiglia a tutti gli effetti! Aggiungo: la copertina del CD è stata realizzata da mia moglie Giorgia.

Quale canzone reputi la meglio riuscita e perché? Ce ne parli nel dettaglio?

Accidenti, come faccio? Le amo tutte, per esempio ‘My Babe is my Life’ è dedicata alla mia bimba Vittoria… però per rispondere alla domanda a questo punto direi ‘LIVE!’.

Dovete sapere che sono molto appassionato di motociclismo, seguo le gare, io stesso sono un motociclista ed il mio pilota preferito di sempre è il grande e compianto Marco Simoncelli; ammetto che inizialmente il tutto è nato per omonimia/simpatia…Dai!?! Come fai a non tifare un pilotino di 17 anni che fa il matto sulle 125cc e si chiama come te?

Ma poi, come successo a tanti, mi ci sono affezionato, era un ragazzo dolce, pulito ed altruista ma che poi in pista diventava un diavolo ed infiammava le folle, insomma per le moto un po’ l’equivalente di Gilles Villeneuve in Formula1, che pur non avendo vinto molto è rimasto nel cuore di tanti tifosi… e purtroppo ha avuto la stessa sorte :(.

L’intenzione era dedicare la canzone alle gesta di questo campione, mi sono recato nelle colline riccionesi (i suoi luoghi) e mi sono messo a scrivere tra gli ulivi, immerso in questa campagna romagnola che profuma di uva e motori, e scivola nel mare…

Ero lì per scrivere di sorpassi e vittorie ed invece mi è venuto di getto un dialogo, un ultimo saluto tra Marco e la sua mamma… delle volte le canzoni vanno dove pare a loro, vai a capirci il perche?!? Potremmo dire che per i luoghi in cui l’ho scritta, per averla cantata con mia figlia Vittoria e per l’arrangiamento che forse è il più elaborato di tutto l’album non so se sia la meglio riuscita ma quella con alle spalle la storia più ricca di contenuti.

Cosa ti ha regalato, in termini umani, la lavorazione di “Breejo”? Quanto sei cresciuto, come artista e come persona?

Breejo mi ha insegnato una volta di più che ciascun artista ed ogni evento della vita (artistica o meno) hanno i propri tempi e le proprie stagioni e che le cose  arrivano quando devono arrivare… certo, avrei avuto gli strumenti ‘tecnici’ per realizzare un album del genere forse 10 o 15 anni fa… ma i contenuti umani che ci ho messo dentro non sarebbero stati gli stessi; con qualche capello grigio ed una pandemia alle spalle ho realizzato un lavoro sicuramente più ‘maturo’.

Il lavoro esce per Abeat Records, nota label di jazz e world music. In che modo è nata questa collaborazione e quanto sta aiutando il tuo percorso?

Inizialmente, dopo aver prodotto l’album, ero orientato verso labels magari europee e più centrate su sonorità rock o r&b… ma poi ho avuto l’occasione di conoscere Mario Caccia di Abeat e di sottoporgli ‘Breejo’, a lui è piaciuto al primo ascolto, a me è piaciuto che a lui sia piaciuto subito…sono un artista di ‘pancia’ e se devo rincorrere un discografico per più di 2 giorni per avere un riscontro capisco immediatamente che ‘non è cosa’ …

Abeat è una etichetta seria e professionale, fino ad ora il supporto è stato ineccepibile, confido e sono certo faremo un lungo e bellissimo percorso insieme! 

Sogni nel cassetto? 

Li sto realizzando tutti, non chiedo per me ma per i giovani, che gli si dia CULTURA anzichè visualizzazioni su Tik Tok ed il Mondo un giorno sarà forse un posto migliore.

Ascolta il disco Breejo

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