E’ uscito l’8 Ottobre 2021 Invisible Things, il nuovo disco della cantautrice romana Mari Conti, per l’etichetta Numen Records (distribuzione Fuga). L’abbiamo intervista ed ecco cosa ci ha raccontato…
Ospitiamo oggi su Blog della Musica Mari Conti. Ciao Marina, grazie per il tempo che ci dedichi. E’ uscito da pochissimi giorni il tuo nuovo album, Invisible Things per l’etichetta Numen Records. Quali sono queste “cose invisibili” di cui parli?
Ho avvertito l’esigenza di puntare la mia attenzione dove, al mondo d’oggi, si cerca di distoglierla.. Su quelle cose della vita che che non fanno rumore, impercettibili all’occhio ma che ne sono il vero motore. I sentimenti per esempio..l’aria che respiriamo.. la voce che emettiamo parlando..e per esempio la musica! Puoi pensare ad un mondo senza musica? Anche lei e’ invisibile..ma fondamentale.
Il tuo disco precedente, Gentle Beauty, è uscito ormai quasi 10 anni fa. Come mai così tanto tempo tra un disco e l’altro? E’ stato un processo di scrittura molto lungo?
Entrambi gli album sono nati durante il mio soggiorno a Londra, durato quasi 8 anni. A livello di scrittura, Invisible Things è terminato dopo circa due anni di distanza dal primo. Ma essendo totalmente auto prodotto (come anche Gentle Beauty d’altronde), ho dovuto fare i conti con i costi che la realizzazione di un album musicale comporta ovviamente. Vivendo in quegli anni in una città dispendiosa come Londra, c’è voluto molto tempo per terminarlo.
Tutte le tue canzoni sono in lingua inglese, come mai questa scelta? Trovi l’italiano meno musicale o più difficile per il genere che fai?
Diciamo che ho sempre ascoltato prevalentemente musica internazionale. Ma non per sminuire quella italiana! Sono quelle predisposizioni naturali che si hanno come in tutte le cose un trasporto verso un certo tipo di sonorità che ho conosciuto durante la mia adolescenza, di artisti soprattutto inglesi. Di conseguenza anche per il discorso della lingua cantata, è venuto naturale l’approccio a quella inglese.
Il tuo album di debutto e il nuovo Invisible Things sono stati prodotti da Mozez, ex frontman degli Zero 7, nonché fondatore dell’etichetta per cui esci. Come è avvenuto il vostro incontro artistico?
Conobbi Mozez in occasione di un suo concerto solista a Senigallia, parecchi anni fa. Ebbi il piacere e la fortuna (parlo da sua grande fan) di intervistarlo per Romamusica – un sito di concerti creato con altri amici conosciuti durante un corso di Marketing Musicale presso il Saint Louis College di Roma, che prevedeva anche dei contenuti come interviste e recensioni. Lo contattai su uno dei social dell’epoca; lui scoprì che cantavo e scrivevo mie canzoni. Da buon produttore mi chiese con l’occasione di portargli una demo con le mie idee di quel momento. Ci risentimmo dopo qualche mese e decisi di trasferirmi a Londra dove lui viveva. Cominciammo così a lavorare sul mio primo album Gentle Beauty.
Quali sono gli elementi comuni tra Gentle Beauty e Invisible Things e quali quelli invece di rottura?
Non mi sento di dire che fra il primo ed il secondo album ci siano elementi comuni , ma nemmeno di rottura. Direi piuttosto che con Gentle Beauty ho realizzato il mio desiderio di poter scrivere delle canzoni originali, e soprattutto di poterle vedere contenute in un vero e proprio album. Ho cominciato a scrivere i primi pezzi del secondo album Invisible Things, subito dopo l’uscita di Gentle Beauty, durante i miei anni vissuti a Londra. Credo fra il primo ed il secondo album ci sia stata un’evoluzione naturale del mio percorso musicale. Sentivo di dover raccontare ancora delle cose in quel preciso istante , sicuramente con più consapevolezza a livello di produzione ma anche sotto il profilo personale.
Quali sono le principali influenze di Mari Conti, musicali e non?
Sicuramente la musica elettronica / trip-hop di alcune fra le band che ho ascoltato di più durante la mia adolescenza: Air, Goldfrapp, Massive Attack, Portishead e Zero 7. Anche la mia passione per la pittura; quella metafisica per esempio mi ha ispirato moltissimo in un certo senso. Ma ci sarebbe da aprire un altro capitolo 🙂
Come vedi il futuro della musica live alla luce dei fatti che abbiamo vissuto e stiamo vivendo e da cui (forse) stiamo pian piano uscendo?
Sicuramente ci sarà una rinascita della musica a breve, è facile da intuire. Dopo un lungo periodo di restrizioni e sacrifici, la musica (fra i settori del lavoro che sono stati più penalizzati) si prenderà una bella rivincita. Spero presto di poter riprendere in mano le nostre vite. sarà’ graduale ma accadrà prima o poi.
Guarda il video di Mari Conti
Social e Contatti
- Instagram: https://www.instagram.com/maricontiofficial
- Facebook: https://www.facebook.com/MariMusic