INTERVISTA | I Marmaja: cambiamenti e nuovi amici danno vita a “Notengocasa”

Abbiamo scambiato alcune battute con Maurizio Zannato, frontman e fondatore dei Marmaja, storica band folk-rock polesana conosciuta in tutta Italia. Maurizio ci ha parlato della storia della band e del nuovo disco in uscita a breve Notengocasa. Ecco cosa ci ha raccontato

Ciao Maurizio e benvenuto su Blog della Musica. Parlaci un po’ dei Marmaja, vi conoscono tutti, ma forse a qualche giovincello distratto dalla trap siete sfuggiti…
I giovani coltivano altri gusti musicali, come io feci con i gusti di mio padre per poi tornare ad ascoltarli dopo anni.

Noi Marmaja nasciamo nel 1993 anche se fu prima la nascita del gruppo abbiamo fissato quella come data in quanto il quel periodo inizio l’attività dischi- concerti. Abbiamo sempre fatto brani nostri, con influenze folk, popolari, cantautorali, senza mai però precluderci nulla nel senso di generi, in tutti questi anni abbiamo girato l’Italia suonando e raccogliendo soddisfazioni che ancora ci fanno andare avanti, con entusiasmo, senza aspettarci nulla, ma con serietà e passione.

Dopo un periodo di apparente silenzio ritornate con un nuovo disco dal titolo NotengoCasa. So che ha una storia abbastanza particolare, ti va di raccontarci come è nato?
NotengoCasa nasce registrato in analogico come si usava una volta, un suono più caldo, intenso. L’abbiamo registrato in uno studio allestito presso la nostra sala prove purtroppo però nasceva in un momento particolare della nostra storia, qualcosa stava cambiando e ci siamo lasciati per quasi due anni senza vederci. Poi pian piano una chitarra, un amico, due chitarre, insomma la voglia è riemersa ed avevamo queste canzoni fatte che ci spiaceva buttar via.

Con la nuova formazione le abbiamo risuonate, registrate e caricate su youtube mano a mano che erano pronte. Con le canzoni arrivano i primi live e ci commuove l’affetto del pubblico, regaliamo loro cartoline, qualche vecchio cd e disegni di Luca, un artista che fa i suoi schizzi sulle cartoline. Questo affetto ci fa decidere si stampare il disco, non avendo più una sala prove, una stanza dove provare chiediamo ospitalità qua e là e così lo abbiamo chiamato #Notengocasa, l’abbiamo ripreso su, aggiustato, aggiunto e passato in studio ed ora, dopo il blocco Covid-19 attendiamo a breve l’uscita.

Copertina del disco Notengocasa dei Marmaja

Notengocasa, il disco dei Marmaja

NotengoCasa quindi si può già ascoltare su Youtube, ma la versione CD ha una marcia in più, giusto?
Sicuramente è tutto un altro ascolto, con sonorità anche diverse in alcuni brani, ma sopratutto con una qualità che non si paragona! 

Questo nuovo album è stato anche un punto d’incontro con uno street artist che ha realizzato le grafiche. Di chi si tratta e come vi siete conosciuti?
Luca Mazzocchi vive a Luzzara ed è mantovano a pochi passi da Suzzara che è emiliana o l’inverso, lui lo abbiamo conosciuto tanti anni or sono, ragazzino con la sua band che suonò prima di noi.

Quella sera scordai una collana indiana che indossavo sempre in concerto, come un talismano e non la trovai più dopo un anno eravamo a Carpi a suonare ed arriva questo ragazzo che mi corre incontro con una collana, la mia collana indiana, l’aveva tenuta in auto per più di un anno con sé, lo ringraziai mille volte, poi non lo sentii più, poco prima di riprendere a suonare, da un social mi arriva un messaggio ed era Luca, così ho visto che faceva street-art ed è scattata l’idea di dare un nuovo tratto al percorso dei Marmaja.

I brani di NotengoCasa come sono nati, da chi sono stati scritti e qual è il vostro metodo compositivo?
Il metodo compositivo è prima le musiche poi scrivo i testi, in base alle emozioni che un giro di accordi mi suggerisce. Chiunque può avere un’idea e si prova, a volte passa a volte si perde, i testi per lo più sono miei, poi si studiano affinché stiano nelle metrica, accetto suggerimenti (a volte) 😊

Se potessi ascoltarne solo uno dei brani del vostro nuovo album, quale dovrei ascoltare e perché?
Di questo ultimo disco non saprei quale, teniamo a tutte, davvero. Ma se proprio dobbiamo dirtene uno diciamo Buonanotte perché è una dolce ninna-nanna.

I Marmaja sono operativi da molti anni ormai, siete sempre gli stessi o ci sono state delle sostituzioni all’interno del gruppo?
Molte sostituzioni nel tempo, come spesso accade, ma alcuni sono ritornati dopo anni, vedi Mirko che con me li ha fondati ed è un privilegio averlo ancora assieme, abbiamo arruolato un paio di figli anche, così la storia continua.

Voi che siete amici di tanti giovani gruppi emergenti, quale consiglio vi sentite di dare a questi ragazzi?
Di non farsi prendere dalla smania del successo, di farlo con amore, passione, poi le cose arrivano da sé. Se arriveranno bene, vanno coltivate, sennò avranno fatto ciò che gli piaceva ma sempre con il massimo impegno, è come quando stai facendo una partita a bocce in spiaggia, sarà pure un passatempo, ma l’impegno ce lo metti, così dovrebbe essere anche con la tua band, quale che sia il contesto!

Se i Marmaja potessero collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi sceglierebbero?
Io direi Riccardo Senigallia, Guido invece i Residents.

Per concludere, i vostri prossimi progetti? Si vocifera che stiate già lavorando ad un altro disco…
Si stiamo lavorando ad un mini-album di canzoni popolari in dialetto, vedremo strada facendo se farne anche la parte due, questo è già partito, nella chiusura per il Covid abbiamo lavorato a distanza, abbiamo usato questa pausa forzata, ora dovremmo raccogliere e fare uscire Notengocasa mentre stiamo già lavorando a questo nuovo.

Ascolta il brano Chi di noi saprà dei Marmaja estratto da Notengocasa

 

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