INTERVISTA | Il chitarrista Matteo Mancuso sarà a Tra Ville e Giardini

Classe ’96, Matteo Mancuso si è già fatto notare, praticamente in tutto il mondo, per il suo virtuosismo alla chitarra. Gilberto Ongaro del Blog Della Musica gli ha fatto qualche domanda al telefono, in attesa della sua esibizione il 1 agosto a Badia Polesine (RO), in occasione della XXIV rassegna “Tra Ville e Giardini”

Ciao Matteo Mancuso, come va?

Bene, un po’ stanchino ma è normale, stiamo facendo tante date, sta andando tutto alla grande!

Rompiamo subito il ghiaccio. Suppongo tu conosca la pagina satirica Giovanni All’Heavy, che per un periodo si è fissata su chi dice “finger picking” a caso. Possiamo confermare, per chi ci sta leggendo, che la tua tecnica è effettivamente finger picking? Puoi spiegarla ai profani (tra cui me, che sono tastierista)? Per farci capire come hai personalizzato la tecnica.

Sì, diciamo che la mia tecnica è una fusione tra la tecnica bassistica e quella della chitarra classica. Io ho cominciato con l’elettrica con le dita, vedendo mio padre suonare in quel modo, perché pensavo fosse il modo di suonare tutte le chitarre! Poi ho scoperto dell’esistenza del plettro, ma ormai mi ero abituato. Ho iniziato con il polso girato, poi ho perfezionato la tecnica del tocco libero, che è della chitarra classica tradizionale, e l’ho fusa nella chitarra elettrica. Però non è una cosa che mi sono inventato; semplicemente, è raro vederla nell’elettrica. 

Come sei stato iniziato alla chitarra?

A casa mia si suona. Mia sorella studia pianoforte, mio fratello suona la chitarra classica, mia madre canta e mio padre suona la chitarra. Mancavo solo io! Ho iniziato a 10 anni più o meno.

Ci racconti dell’incontro con Al Di Meola? Ho visto la tua performance all’Eddie Lang Jazz Festival. Lui all’inizio dice: “I found this amazing guy”, come se vi foste appena visti, però sembrava che suonaste già da anni insieme!

Per me è stato un sogno, perché Al è uno dei miei preferiti, è stato surreale poter suonare con lui. Poi lui è super disponibile, abbiamo suonato molto anche prima del concerto, nel suo camerino. Forse una delle mie esperienze più belle.

A parte Jimi Hendrix, quali sono i tuoi chitarristi più recenti di riferimento?

Jimi Hendrix è stato il punto di partenza, poi ce ne sono davvero tanti, troppi. Ho iniziato dal classic Rock, quindi Ritchie Blackmore, Jimmy Page, Angus Young. Poi, son passato ad ascoltare John Mc Laughlin, Frank Gambale… Sicuramente Eric Johnson. E da adolescente, Eddie Van Halen!

Ascolta Matteo Mancuso

Ti piacciono gli Animals As Leaders?

Conosco qualche brano. È interessante la formazione, perché loro sono senza basso, se non ricordo male; è un sound interessantissimo, poi Tosin [Abasi, ndr] ha una tecnica super particolare col pollice, non l’ho mai visto fare a nessuno tranne che a lui.

Forse è per quello che mi sono venuti in mente loro: per il pollice!

Eh sì!

Ma ci racconti qualcosa degli Snips. Come sono nati? Perché ho notato che anche il bassista e il batterista sono forti.

Era il mio primo progetto di cover, iniziato nel 2017; ora ho fondato il cosiddetto Matteo Mancuso trio, sono due formazioni diverse, e con gli Snips ci siamo un po’ persi di vista, anche se col bassista collaboro ancora. Facevamo dei video di cover jazz famose, come “The Chicken” e “Spain”. Con il Matteo Mancuso Trio abbiamo inciso il mio primo disco di inediti.

A proposito, il tuo disco “The Journey”. È una raccolta di canzoni, o è un concept?

È il mio percorso negli ultimi 4 anni, ci sono canzoni del 2019, altre più recenti. È variegato, rappresenta la crescita che ho avuto in questo periodo.

Penultima domanda in leggerezza, poi chiudiamo con una domanda serissima. Il 1 agosto suonerai a Badia Polesine, qui in Veneto. Vuoi anticiparci qualcosa di quello che ci aspetta?

Principalmente l’argomento del concerto è l’album, quindi la maggior parte dei brani saranno originali. Faremo qualche arrangiamento nostro di cover a cui siamo affezionati.

Ultima domanda serissima: …e dai, lo vorrai usare almeno una volta il plettro?

In realtà l’ho utilizzato, varie volte, ma non sono efficiente col plettro come con le dita!

È una questione di imprinting, giusto?

Esatto, ho iniziato con le dita, e mi viene naturale così!

Io sarò tra il pubblico il 1 agosto, sono curioso! Grazie del tuo tempo Matteo Mancuso!

Fantastico, buona giornata!

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