INTERVISTA | Matteo Passante: la scommessa de “Il Grande Stupore”

Matteo Passante è un cantautore pugliese o meglio un “cantastorie moderno” che sente il dovere di scrivere canzoni… Il Grande Stupore è il nuovo disco registrato insieme alla Malaorchestra. Matteo ce ne parla in questa intervista al Blog della Musica

Diamo il benvenuto a Matteo Passante su Blog della Musica. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?
Sono un cantastorie moderno. Sembra un ossimoro ma non lo è. Nel giro di poco tempo sono passato dall’appuntare pensieri sugli scontrini a dettarli alla mia app sul cellulare. La cosa bella è che la sostanza di quei pensieri non è cambiata nel tempo. Scrivevo e scrivo canzoni che parlano di notizie che hanno vissuto un giorno come le farfalle. Quando la gente dimentica, io mi sento in dovere di scrivere canzoni. Che siano d’amore o di rabbia.

Ci racconti come sono stati i tuoi inizi con la musica?
La verità è che forse devo ancora cominciare sul serio. I primi accordi furono quelli di Marina, la ragazza “mora ma carina” (mah…), e me li insegnò mia madre. La musica però inondava già da tempo la mia casa. Era musica classica, era la musica dei cantautori italiani, francesi e americani, era spesso musica dal mondo.

Il Grande Stupore è il tuo nuovo disco, il disco dell’immaturità, come la hai definito. Ce ne parli?
Un disco-scommessa. Nessun vincolo imposto da etichette o radio. Liberi addirittura di concludere uno dei pezzi dell’album, L’amore è dei miopi, con uno strumentale che potrebbe essere già da solo, la colonna sonora di un film. Abbiamo osato, cercando di scrivere e arrangiare delle canzoni con lo spirito libero dei 20 anni, ma con il rigore dell’età che abbiamo.

Ora che Il Grande Stupore è finito puoi dirti soddisfatto o hai qualche rimpianto? Qualcosa che potevi fare e non è stato fatto?
Nessun rimpianto, è andato tutto come speravo. Ogni tanto siamo inciampati, ma ci siamo rialzati e abbiamo portato a casa questo lavoro, così come speravamo.

Se potessi ascoltare un unico brano del tuo nuovo disco, quale dovrei ascoltare? Perché?
Eri la lusinga. Credo di aver messo insieme tutti i migliori pensieri appuntati in questi anni. È un elenco di cose belle racchiuse nella persona che mi sta accanto e che mi ha regalato un bimbo meraviglioso. In quell’imperfetto qualcuno legge erroneamente storie lontane nel tempo, ed invece è solo un modo per raccontare il presente partendo dall’inizio. “Baci ogni mia ruga e la chiamerai intrusione di un vento che ha incrinato sabbia e pelle in egual modo”, è il mio omaggio a chi mi invecchierà accanto. Se mai invecchieremo.

Parlaci ora dei testi dei brani di Il Grande Stupore…
Una canzone sul museo degli amori finiti di Zagabria; poi c’è Eri la lusinga di cui vi ho raccontato già qualcosa; una canzone sul colonialismo senza scrupoli; un omaggio a mio figlio; una canzone dedicata a Sergio Endrigo; la mia personale teoria che in amore bisogna spesso essere miopi; un pezzo-sfogo sulla gente che non sa più ascoltare e che non sa più lottare come la famosa rana bollita di Chomsky; un omaggio a Marcello Mastroianni; una canzone sulle insicurezze degli uomini; una che racconta di come l’oriente valorizza gli oggetti vecchi riempendo le crepe con oro colato; infine Pirati stanchi, una canzone sulla follia.

Chi sono i “Pirati Stanchi”?
Sono i nostri dirimpettai, quelli che ci guardano da fuori e ci trovano folli nella vita di tutti i giorni, che ci giudicano senza conoscere i nostri dolori. È la storia di un amaro lutto da cui i protagonisti si salveranno con il sogno.

Matteo Passante e Malorchestra

Matteo Passante e la Malorchestra

Ci puoi presentare la Malorchestra che ti accompagna?
Marco Vismara
è il chitarrista. Nelle giornate da uomo normale, lavora in un call center e maledice la gente. Fuori da lì, la ama componendo cose miracolose. Raffaele Pellino è il batterista e il nostro “metronomo del centrocampo”. Luca Moroni è un bassista cresciuto con i Beatles: non poteva non avere il gusto che amo. E infine Diego Scilla, uomo intelligente come pochi, napoletano quindi con la musica dentro.

C’è un messaggio che vuoi far arrivare con la tua musica?
Sì, di sciupare tempo in amicizie, belle letture, cinema, affetti, cose belle, musica capace di farti fare viaggi mentali e di obbligarti a pensare.

In chiusura ti chiediamo: quali sono i tuoi prossimi progetti musicali?
In questo momento c’è solo la voglia di portare in giro IL GRANDE STUPORE. Cominceremo una fitta turnè già a partire da fine dicembre e quando saremo stanchi, rimetteremo insieme le idee e daremo vita a nuove canzoni.

Ringraziamo Matteo Passante e la Malaorchestra per essere stati ospiti del Blog della Musica.

Info: https://www.facebook.com/matteopassantecantautore

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