Maurizio Martini, il suo nuovo disco si intitola SOLI e vuol significare solitudine con se stessi e verso chi ci circonda…
Ma SOLI significa anche corpo astrale, luce, rinascita. Insomma una metafora di vita questo nuovo disco pubblicato da Maurizio Martini. Un’enciclopedia dei suoni anni ’80, perché dagli anni ’80 proviene il tutto. Una smisurata dichiarazione d’amore verso la vita e verso l’uomo. Di contorno c’è quel leggero misurare parole e significati proprie della musica leggera italiana ai tempi delle cabine telefoniche. Insomma un disco che ci restituisce il romanticismo e la nostalgia, che cerca di collocarsi oggi nel mondo digitale che ha invaso tutto.
Come si legge da più parti “SOLI” è un disco che nasce negli anni ’80. Come mai solo ora lo pubblichi?
Da giovane avrei voluto realizzare le mie canzoni e tutto potrebbe essere iniziato già da li. Purtroppo in quei tempi (ma non solo in quei tempi… è una storia che si ripete puntualmente), in generale, ma sopratutto per un giovane artista, la strada non era certo facile da percorrere… impedimenti politici per la partecipazione anche alle più semplici e sconosciute manifestazioni musicali, disponibilità economiche non semplici da avere, hanno minato anche la volontà di andare avanti a produrre qualcosa di mio. Oggi più maturo e consapevole di quello che avevo fatto ho ripescato il vecchio DAT ed ho realizzato quello che all’epoca non riuscii a fare.
Tantissime collaborazioni nella tua carriera. Ma in particolare una che vuoi ricordare?
Se vuoi un nome in particolare, il mio amico Ivan Cattaneo del quale ho cantato una canzone Adios Amor, un 45 giri pubblicato per la Blitz di Luigi Piergiovanni nell’estate del 1989; una collaborazione divertente che mi ha fatto iniziare un percorso un po’ più professionale
E quale in fondo ha scritto pagine determinanti per la riuscita di questo lavoro?
Per gli arrangiamenti sicuramente Michael Francks è stato di grande ispirazione per ottenere quello che si chiama l’easy listening… che in Italia si poteva ascoltare con artisti tipo Alan Sorrenti, Ron, Sergio Caputo, Fabio Concato, Nino Buonocore, Enzo Avitabile
In radio con il singolo “Precipitando”. Di cosa parli esattamente in questa canzone?
Una spiegazione esatta ad una canzone non si può dare, ognuno può darne una sua libera interpretazione; la mia è che nella vita mentre tutto ti cade addosso con problemi e difficoltà ci si può salvare con una via di fuga, una passione, un amore…
Ispirazioni e contaminazioni. Se parliamo con Maurizio Martini, chi altri dovremmo citare – artisticamente parlando?
In particolar modo Renato Zero è stato l’ispirazione sia per la musica ma anche per gli spettacoli teatrali. Ricordo “Causa Zero” uno dei primi spettacoli a lui ispirati completamente scritto e realizzato ed interpretato da me, nel quale ipotizzavo, in tempi non sospetti, una causa da parte dei ben pensanti verso un’immagine POP scomoda. Anche Miguel Bosè mi ha ispirato perché artista completo poliedrico ed entusiasmante. Personaggi come loro portarono prima dei più grandi Michael Jackson e Madonna, spettacoli con show sfarzosi scenografici e coreografici arricchendo così ancora di più un concerto.
Dal vivo? Come suonerà questo disco dal vivo?
Sicuramente in una versione acustica minimalista piano e chitarra suonerebbe bene, se invece proposte in un Teatro con le basi per riprendere il Teatro-Musica che mi piace fare! Ma una band tutta mia sarebbe il TOP!!!