L’Hallelujah di Haendel che tutti conosciamo fa parte dell’oratorio Messiah su testo di Charles Jennens e musica di George Frideric Haendel. Il Messiah di Haendel viene spesso eseguito in occasione del Natale o della Pasqua. Ecco la storia…
“Per molti amanti della musica il Messiah di Handel è per l’oratorio quello che lo Schiaccianoci è per la danza classica” scrive il direttore d’orchestra Hogwood nelle note di una edizione del Messiah HWV 56 di George Frideric Handel uscita con il Sole 24 Ore.
Abbiamo già visto su Blog della Musica la storia di George Frideric Handel nel Ritratto Musicale che gli abbiamo dedicato George Frideric Handel, compositore per Sua Maestà, ora vediamo uno dei suoi lavori più importanti, forse il suo capolavoro Messiah oratorio che contiene il famosissimo Hallelujah di Haendel.
Hallelujah di Haendel: dove l’ho già sentito?
Avrete sicuramente sentito il Coro dell’Alleluia del Messiah di Handel da qualche parte – questo è il coro che conclude la Parte II (il capitolo della crocifissione / redenzione del Messia). Si sente ovunque, da film e serie TV a spot pubblicitari.
Probabilmente il Messiah lo avrete anche ascoltato nel periodo Natalizio, in qualche chiesa o sala da concerto o in radio, in particolar modo il festoso For Unto us a child is born. L’esecuzione del pezzo intorno a Natale è diventata ormai una tradizione dai noi mentre è quasi un’ossessione nazionale in Gran Bretagna nell’era vittoriana – sebbene in realtà la composizione di Handel contenga più riferimenti a Pasqua che a Natale! Eppure quell’ossessione non accenna a diminuire.
Storia del Messiah di Handel
Il Messiah è nato quando la natura sperimentale di Handel si è confrontata con il cambiamento dei gusti del pubblico di Londra e la politica della chiesa inglese. Il Vescovo di Londra in quel periodo aveva vietato esibizioni di opere religiose su palcoscenici londinesi, quindi Handel decise di scrivere un’opera adatta ad essere rappresentata in un concerto in chiesa.
Nell’agosto del 1741 il librettista Charles Jennens, inviò a George Frideric Handel un nuovo testo basato sulla figura del Messia. Handel ne fu colpito intuendone subito le potenzialità, e, preda di una vera e propria vena creativa, ultimò in soli 24 giorni quella che sarà la sua più famosa composizione: il Messiah che, con il suo coro Hallelujah, è tra le opere più popolari della musica corale. A Handel arrivò l’invito del viceré d’Irlanda a essere presente con una serie di lavori nella prossima stagione di concerti del Neal’s Music Hall in Fishamble Street a Dublino. In novembre Handel partì da Londra portando con sé, oltre ad altre sue composizioni, anche la partitura del Messiah che venne eseguito per la prima volta il il 13 aprile 1742.
La storia del Messiah HWV 56 di Handel è basata su tre concetti principali: storia della natività di Gesù, la crocifissione e redenzione dell’umanità e un commento sull’anima cristiana e della Vittoria sulla morte. Il testo del Messiah scritto da Charles Jennens intendeva essere una dichiarazione di fede nella divinità di Cristo.
Il Messiah fu una composizione in continua evoluzione. Diverse versioni furono realizzate da Handel per adattarlo sempre al meglio al luogo in cui veniva eseguito e anche ai solisti che di volta in volta aveva a disposizione.
Messiah è stato sicuramente il fulcro della carriera di Handel. Il 6 aprile 1759, il compositore fece la sua ultima apparizione pubblica dirigendo il Messiah a Londra. Otto giorni dopo morì all’età di 74 anni. Al suo funerale, tenutosi all’Abbazia di Westminster, parteciparono circa 3000 persone.
Tre anni dopo lo scultore francese Louis Roubiliac creò il monumento a Handel e al Messiah che si trova all’Abbazia. Il monumento raffigura Handel con uno spartito in mano. In alto, un angelo suona una lira. La partitura è aperta alla pagina dell’assolo di soprano che apre la parte III del Messiah: I know that my Redeemer liveth, and that He shall stand at the latter day upon the earth (So che il mio Redentore vive e che rimarrà fino alla fine dei giorni della terra).
L’Hallelujah Handel
Il celeberrimo Hallelujah è la pagina che, in qualche modo, è diventata il simbolo della stessa arte musicale di Haendel. L’idea di base alterna, nelle diverse combinazioni, una intonazione di giubilo di molte voci corali a un incisivo unisono che propone varie invocazioni, questo fa sì che ci siano sempre contrasti sonori in una dinamica continuamente rinnovata. Un esempio chiaro della fantasia sonora e musicale a cui Haendel sottopone la massa corale.
Messiah di Handel: la prima esecuzione, Hallelujah!
Dopo una prova effettuata davanti a un foltissimo pubblico l’8 marzo 1742, il Messiah di Handel fu presentato ufficialmente il 13 aprile con un travolgente successo: «Martedì è stato eseguito al New Music Hall il Messiah, l’ultimo grande oratorio sacro di Händel. I migliori intenditori sono stati concordi nel giudicarlo il suo più compiuto lavoro musicale. Mancano le parole per esprimere il raffinato piacere che esso ha prodotto nel numerosissimo pubblico. I sentimenti più sublimi, grandi e delicati, adattati alle più elevate, maestose e commoventi parole, hanno concorso a trascinare e ad affascinare il cuore e l’orecchio estasiati…» (dal Faulkner’s Journal)
L’oratorio venne eseguito alla Music Hall in Fishamble Street, con finalità benefiche (gli incassi vennero devoluti ai detenuti e a due ospedali); parteciparono alla prima rappresentazione le forze locali, con i cori delle due cattedrali e alcuni cantanti attivi a Londra, Dubourg, Avoglio e Mrs. Cibbers, che avevano seguito Handel nel viaggio a Dublino.
Curiosità sul Messiah di Handel
L’afflusso di pubblico alla prima esecuzione del Messiah di Handel fu imponente, si stimava l’afflusso di circa 700 persone, e in previsione di ciò si ritenne opportuno invitare le gentili signore dell’aristocrazia ad astenersi dall’indossare il consueto guardainfante, che avrebbe reso le loro vesti troppo ingombranti.
Il Palazzo Lobkowicz a Praga detiene la copia di Mozart del Messiah, completo di annotazioni scritte a mano.
Messiah di Handel: Guida all’ascolto
In questa opera il coro misto è assolutamente il centro della composizione che si completa di quattro voci soliste soprano, contralto, tenore, basso e un piccolo gruppo orchestrale 2 oboi, 2 fagotti, 2 trombe, timpani, 2 violini, viola, basso continuo.
La prima parte del Messiah, che tratta dell’Avvento, è aperta da una Ouverture alla Francese in mi minore che introduce un clima di tensione, carico di attese. Poi con il recitativo del tenore Comfort ye my people si passa alla tonalità di mi maggiore e la composizione procede in un colore più sereno e fiducioso.
La seconda parte che parla della redenzione, ci porta subito nel mezzo della Passione di Gesù con l’aria He was despised, forse la pagina più ispirata dell’intero Messiah di Handel. Il librettista con le parole del profeta Isaia sottolinea nelle opere di Cristo il compimento di tutte le profezie, fino ad arrivare al meraviglioso Hallelujah che attacca di colpo celebrando le parole dell’Apocalisse.
La terza parte è quella che preannuncia il ritorno del Cristo, è la più breve e concisa del Messiah. Inizia con un inno di lode alla gloria della resurrezione di Gesù, ma soprattutto annuncia il suo ritorno. Dall’aria del soprano I know that my Redeemer liveth a quella del basso The trumpet shall sound, che vede un accompagnamento di tromba solista con uno degli assoli più difficili mai scritti, si arriva ad una breve meditazione sul significato della sconfitta della morte per poi sfociare negli anthems corali prima dell’Amen finale.
La durata del Messiah di Handel: una rappresentazione intera dura, a seconda della versione e dell’interpretazione, tra due ore e due ore e mezzo; qualche vecchia registrazione su disco arriva anche a tre ore di durata. Spesso si tralasciano le ultime arie e duetti, eccetto il coro finale.
Testo e spartito del Messiah
Data la lunghezza del testo integrale del Messiah di Handel, per leggerlo vi rimandiamo all’articolo: Handel: il Messia testo completo dell’Oratorio mentre qui vi proponiamo il testo dell’Hallelujah, il brano che lo ha reso celebre.
Hallelujah Handel
Hallelujah: for the Lord God Omnipotent reigneth.
The kingdom of this world is become
the kingdom of our Lord,
and of His Christ; and He shall reign for ever and ever.
King of Kings, and Lord of Lords.
Hallelujah!
Per quanto riguarda invece lo spartito del Messiah, sul sito imslp si trovano diverse versioni che si possono scaricare gratuitamente, compreso il manoscritto originale. Vi consiglio di dare un’occhiata.
E come è consuetudine vi lascio con un video ovviamente dell’Hallelujah Handel nell’edizione dal vivo a Westminster Abbey della Academy of Ancient Music diretta da Christopher Hogwood che vi ho citato proprio all’inizio di questo articolo e di cui potete trovare un bellissimo cofanetto su Amazon, da non perdere.
Pubblicazioni Consigliate sul Messiah di Handel
Fonti
- www.deutschegrammophon.com
- http://www.flaminioonline.it
- it.wikipedia.org
- www.haendel.it