Michele Bonfitto, dopo l’esperienza con gli iWolf, debutta con il suo singolo Purché finisca bene di cui ha realizzato anche il videoclip…
Michele Bonfitto, artista foggiano già fondatore degli iWolf, presenta il suo singolo di debutto Purché finisca bene.
Il singolo sancisce l’inizio di un nuovo capitolo nella vita artistica dell’artista foggiano che dopo l’esperienza con gli iWolf, con cui fu una delle rivelazioni di The Voice 2016 approdando in semifinale, debutta senza nascondersi dietro nessun nome d’arte e con una canzone autobiografica.
Grazie alla sua incredibile energia, Michele Bonfitto ha intrapreso alcune esperienze sfruttando i social come “Il frullatore” e “Una matricola dal Professore”, social format in cui si notano le spiccate abilità dell’artista.
Purché finisca bene è una lettera che Michele scrive al mondo in cui mette tutto se stesso: dalle cose belle che ci capitano alle difficoltà che la vita ci pone in cui resistiamo costruendo un lieto fine.
Testo Purché finisca bene – Michele Bonfitto
Ciao, questo sono io e sono uno come te, cercherò di essere sintetico non sono un rapper ma ho scelto il rap, già, ho troppe parole inespresse, sono logorroico logorroico ripetitivo come i giudizi superficiali che sputano addosso.
Vivo e convivo con questa rabbia zen che mi fa essere duro maledetto e fragile come un bohemien, volevo uccidermi due volte forse tre, perché? Non lo so, lo sa soltanto Dio, ciao Zio. Mi hanno detto “sei stravagante, vivi di sarcasmo, fai battute grezze, ora anche fare quello commovente?” Voglio il mio diritto di piangere, di amare, di esprimermi come mi pare, triangolo scaleno tre lati di me, tripolare.
Nuoto a malapena in un oceano, tutt’altro che pacifico, questa è una cazzo di guerra e quello che dico non lo rettifico, sono lo sfigato della scuola, noioso da guardare, ho due biglietti per lo show e nessuno con cui andare.
RIT. Sveglio nella notte perché il giorno fa troppo rumore, corro e sbaglio sempre deviazione.
Brinderemo a quello che non basta mai, ci sarò purché finisca bene.
Ho un rapporto strano con le donne, friendzonato tante volte, sfortunato anche nel gioco e tu? Non hai idea di come mi hai cambiato, il bambino insicuro che hai creato, scaricarmi è stato il tuo download più amaro.
Ma ti capisco anch’io impazzirei con tutti i difetti miei, a modo tuo so che ci sei paura del tempo che passa Dorian Gray ma che ritratto, ne ho fatto un dramma, ma l’altra sera in macchina ho baciato il tuo ologramma. Invece per te ero speciale tra tanti così dicevi mentre di me parlavi con altri ma con altri non solo parlavi, ti avevo comprato un regalo che poi ho tenuto per me, sono l’eterno Peter Pan senza un futuro da offrire, vai da lui è più sicuro bunker.
Le mie ferite hanno attirato gli squali, prendo il mio sangue lo trasformo in inchiostro, chiudo tutto in un nastro come Hannah Baker. Ballare un lento con la mia lei vorrei, non so ballare e quindi?
Imparerei come Bradley Cooper nel lato positivo ma io una Jennifer Lawrence ancora non ce l’ho, aspetterò…
RIT. Sveglio nella notte perché il giorno fa troppo rumore, corro e sbaglio sempre deviazione.
Brinderemo a quello che non basta mai, ci sarò purché finisca bene.
Deve cambiare il modo in cui ci trattiamo e ci vogliamo bene, deve finire bene come diceva John, imagine all the people, tornare a casa e riabbracciare una figlia che non c’è o forse sì, Ele.
Abbiamo bisogno di un segno, qualcuno che chiami quando lo schermo del cellulare per ore rimane spento, nessuna metafora da interpretare nessun messaggio nascosto, non so dove buttare i miei complessi e queste righe è il giusto posto, spengo la luce ma non dormo.
RIT. Sveglio nella notte perché il giorno fa troppo rumore, corro e sbaglio sempre deviazione.
Brinderemo a quello che non basta mai, ci sarò purché finisca bene.
Ho scritto questa lettera disteso a terra, non fa niente, ora so, ora sai chi sono veramente.
Info: https://www.facebook.com/MicheleBonfitto.official/