Misha Aster pubblica per Zecchini Editore il libro L’Orchestra del Reich. I Berliner Philharmoniker e il Nazionalsocialismo
L’Orchestra del Reich. I Berliner Philharmoniker e il Nazionalsocialismo è la pubblicazione di Zecchini Editore curata dallo storico Misha Aster.
Nel 1933, quando Hitler viene nominato cancelliere del Reich tedesco, i Berliner Philharmoniker, l’istituzione culturale forse più prestigiosa della Germania, sono in gravissima crisi economica: la loro scelta orgogliosa di mantenere l’autonomia gestionale – i musicisti infatti sono azionisti della società – non è più sostenibile finanziariamente, e i sussidi ottenuti negli ultimi anni dal comune di Berlino, dalla Prussia e dal Reich non sono sufficienti a garantirne l’esistenza.
Ma Joseph Goebbels, potentissimo neo-ministro per l’educazione del popolo e la propaganda, intuisce che i Berliner Philharmoniker possono essere un formidabile strumento di diffusione del “meglio della Germania”, in patria e all’estero: decide quindi non solo di salvare l’orchestra, ma di farne una branca del proprio ministero.
I musicisti, da imprenditori, diventano dipendenti pubblici, perdendo la propria indipendenza ma acquisendo dei privilegi inauditi: salari regolari e generosi, prestigio, fama e – più importante di tutti – l’esenzione dalla leva militare, confermata fino agli ultimissimi giorni antecedenti la caduta di Berlino.
Negli anni del Terzo Reich i musicisti devono suonare, in patria e all’estero, su ordine di Hitler: ai raduni del partito a Norimberga, in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici del 1936 a Berlino, e più tardi anche nei territori occupati.
Il libro
Il libro dello storico canadese Misha Aster è il primo tentativo di far luce su questo singolare rapporto di sfruttamento reciproco fra l’orchestra e il Nazismo, attraverso un’analisi scrupolosa, documentata e imparziale degli aspetti culturali, sociali, economici e politici: centrale, naturalmente, è la figura di Wilhelm Furtwängler, fino al 1934 direttore musicale dei Berliner e in seguito figura di riferimento dell’orchestra, la cui ambiguità nei confronti della barbarie nazista riflette in maniera esemplare la ricchezza di sfumature del rapporto fra arte e politica di quegli anni. Il regime ha utilizzato l’orchestra – e l’orchestra ha approfittato del regime.
Si è trattato di uno stato di emergenza di lungo periodo – per così dire – in cui i musicisti cercarono di conciliare autonomia artistica e direttive ideologiche: senza dubbio i Berliner beneficiarono di un trattamento privilegiato da parte del governo nazista, ma l’orchestra cercò sempre di opporsi alla pesante tutela, musicale e politica.
Uno squarcio storico affascinante e attualissimo, documentato e obiettivo.
Dalla Presentazione di Claudia Fayenz – L’Orchestra del Reich. I Berliner Philharmoniker e il Nazionalsocialismo
Ci sono libri inutili e libri necessari. Dopo decenni di misterioso e imbarazzante silenzio sulle relazioni tra l’Orchestra Filarmonica di Berlino e il regime nazista, lo storico canadese Misha Aster getta finalmente luce su una vicenda che in molti sentivano la necessità di chiarire. A cominciare dagli stessi musicisti che dal secondo dopo guerra a oggi hanno svolto e svolgono un ruolo nella più celebre orchestra del mondo.
L’indagine di Aster, basata su documenti provenienti dagli archivi di Stato della Germania, carteggi, quel che resta dell’archivio dei Berliner dopo la distruzione delle loro sedi sotto i bombardamenti degli Alleati, e raccolte private degli ex membri della Filarmonica, prende in esame l’intero periodo che va dalla nomina di Hitler a Cancelliere nel 1933, fino alla disastrosa sconfitta della Germania nel conflitto mondiale.
Una quantità di materiale mai messa insieme prima, che compone un quadro nitido anche grazie allo sforzo di obiettività compiuto pagina dopo pagina dall’Autore…
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