Miza Mayi pubblica il suo primo disco di inediti intitolato Stages of a Growing Flower, l’artista lo racconta nell’intervista di Blog della Musica
Consapevolezza, come recita parte del titolo. Perché questo disco recita appunto il prendere coscienza e consapevolezza di chi siamo, di chi stiamo diventando… una sorta di analisi personale quello che fa Miza Mayi giunta così ad un suo primo disco di inediti che titola Stages of a Growing Flower: appunto stadi di crescita, lei piccolo fiore, bambina, ragazza e poi ancora donna. Disco internazionale, forte anche di una presenza vocale assolutamente di rilievo, con questo modo di star bene ovunque si poggi il dito sul mondo. Un suono digitale per confezionare un pop che spesso ha derive urban, di un fascino che attinge quasi segretamente e con mestiere pulito dal lounge, dal jazz e perché no anche da un velatissimo ricordi di chillout. Il sax di Jessica Cochis è quel ponte di comunicazione tra una certa avanguardia alternativa e i classici sentori di un passato sempre di moda. Davvero un bel disco…
Da questa mattina abbiamo in rotazione sulle nostre pagine il video di Flowers. Com’è nato? Ma soprattutto… è casa tua quella? La tua “giornata tipo” (in senso figurativo sia chiaro)?
Il video è stato ideato insieme ad Eros Cristiani e Jessica Cochis, rappresenta uno stadio di irrequietezza iniziale, introspezione, analisi di ciò che si è e sfocia nella nascita di un nuovo io pronto ad affrontare il mondo esterno con un’energia rinnovata. Il video è ambientato in un bellissimo loft di Sestri Levante e no, non è casa mia ahimè.
Io vivo in una mansarda totalmente bianca, ho posizionato il letto sotto a una grande velux perché mi piace addormentarmi sotto la luna e le stelle, poi al mattino aprire gli occhi e vedere le nuvole e gli aerei in volo, ogni giorno è uno spettacolo diverso. Ascolto sempre tantissima musica e mi divido tra vari interessi, studio, suono, faccio attività fisica, vivo immersa nel verde perciò mi piace fare yoga all’aperto e poi c’è il lavoro, macino molti chilometri grazie alla mia musica, entro in contatto con tantissima gente, ma alla fine della giornata mi piace rifugiarmi nel silenzio, nei miei bagni di bolle al profumo cocco e vaniglia, che sia casa mia o una stanza d’albergo.
Jessica Cochis sembra quasi rappresentare un elemento fantastico che viene a suggerirti una direzione o a darti una qualche ricchezza che prima non avevi… sbaglio?
Esatto, lei rappresenta una creatura meravigliosa e libera, che vive nella luce e vicino all’acqua, elemento che per me ha un significato fondamentale. L’acqua infatti rappresenta le emozioni, lei mi aiuta a capire me stessa, a rivelare il mio io, ciò che realmente sono e lo fa semplicemente suonando questo meraviglioso sax soprano fiorito.
E restando su questo sax, qui più che in altri punti, l’arrangiamento di Jessica si fa – se me lo concedi – un po’ arabeggiante. Non trovi? Come mai?
Io inizialmente avevo pensato a un elemento nordico, freddo, scogliere bianche del Mare del Nord, cornamuse, non pensavo a qualcosa di arabo, caldo ed inebriante, mi hai dato un nuovo punto di vista per considerare il brano, perché no. La cosa bella è che per ogni ascoltatore si rivelano aspetti nuovi, prospettive diverse, è un gioco inaspettato.
Cosa hai riportato dal tuo passato di musica soul e house? Io direi tanto… ma ci vedo anche una voglia di totale cambiamento, non è così?
Il mio stile rappresenta tutta la musica che ho ascoltato mixata con la mia personalità. Non ho una direzione univoca, mi muovo trasversalmente, senza limiti, ovviamente porto con me il jazz, il soul, la potenza delle voci black e la delicatezza delle voci white. La voglia di cambiamento c’è e si esprime attraverso ciò che non si è mai sentito prima. La tendenza è sempre quella, le cose già sentite non affascinano mai troppo, è giusto stupire.
A chiudere: MIZA MAYI in questa Italia di indie pop elettronico, come ci si trova?
Io mi trovo bene, semplicemente perché penso che ci sia spazio per tutti, soprattutto per ciò che è nuovo, non avremmo più nulla di cui parlare sennò, non possiamo rimanere fermi su ciò che conosciamo. Ho un segreto da svelarvi, anch’io nei miei momenti di malinconia ascolto musica indie, è un po’ come buttare benzina sul fuoco, sarà banale, ma mi piace farlo, è liberatorio.
Info: https://www.facebook.com/mizamayimusic/