INTERVISTA | Monica Shannon: la realtà che non ha regole

Dopo la presentazione del video Make me Real ecco una bella chiacchierata con la cantautrice Monica Shannon che torna con il nuovo disco Ali

Stamattina abbiamo presentato il suo nuovo video: Make me Real. Ci piaceva tantissimo ritrovare in video l’idea di questo incedere circolare che la vita ci regala quotidianamente se solo facessimo attenzione. Il caso cambia le carte in tavola ad ogni singolo spostamento di ottica. La realtà non ha regole e definizioni didattiche per questo Monica Shannon torna con un nuovo disco dal titolo Ali assolutamente istintivo e multiforme, Un nuovo lavoro che contiene 9 tracce di cui 7 inediti e due cover. Un rock decisamente oltre confine che si macchia di tanta gustosa elettronica che ripesca Sakamoto quando è necessario farlo, che si abbandona a dello swing di maniera o che diventa pop a stelle e strisce mai scontato e mai banale. Un disco apolide, nei suoni, nello stile, nell’anima… l’unico filo conduttore è la splendida canzone di Monica Shannon.

Partiamo subito dal nome. Perchè Monica Shannon?
Ho scelto di associare il mio nome a “Shannon”, in onore dell’Irlanda, terra a me familiare sin dal primo viaggio e fonte d’ispirazione per la mia musica.

Si parla spesso del tuo disco facendo riferimento alla nuova tradizione folk irlandese. Ma io ci trovo anche molto Giappone e lancio la pietra per invitarci a parlare di Boundless Space e soprattutto dell’omaggio a Sakamoto.
Quando ho accennato le prime note di Boundless Space al pianoforte, ho percepito subito una grande apertura, era come spalancare le finestre di una stanza chiusa da tempo. Soltanto qualche tempo dopo, ascoltando la splendida Forbidden Colours di Sakamoto, ho sentito il desiderio di provare ad interpretarla. In quel momento è stato come librarsi nell’aria su note magiche che evocano luoghi lontani. Un capolavoro senza tempo. E così proprio per il “concept” di Ali non potevo che scegliere di inserirle entrambe.

Il 9 è un numero che torna spesso tra le tue righe. Cosa significa di preciso? Che sia solo un caso?
Prima di completare il mio primo album Beyond 9 (Oltre il 9), ho letto con curiosità qualche nota circa la numerologia. Così, sommando le cifre della mia data di nascita, ho scoperto di essere un 9. Da quel momento lo considero una sorta di portafortuna, soprattutto in campo artistico.

Ma numerologia a parte: perché secondo te sono passati 9 anni dal tuo esordio e altri 7 dal tuo ultimo disco?
Nulla di calcolato, anzi. Sono passati 9 anni da Beyond 9 ed entrambe le date di pubblicazione, del primo album e di Ali, hanno un 9 in comune 🙂 Forse è davvero il mio portafortuna!

Non so se te l’hanno detto: ma lo sai che Not so Far from Love – d’impatto e senza troppo ragionarci – mi fa pensare a Ci vorrebbe un amico di Venditti?
Non me lo avevano ancora detto… molto curiosa questa associazione!

E infine ti chiedo: Ali è un disco anche molto dedito all’elettronica… vero? Come l’avete scelta e come l’avete gestita? Perchè non dedicarsi a sonorità popolari, folk, acustiche (vista la direzione artistica)?
In Ali c’è una buona componente di musica elettronica. Mi piace sperimentare questo tipo di sonorità nei miei brani. Ma nell’album sono presenti anche altri mondi sonori più classici e tradizionali.

Info: https://www.facebook.com/MONICA-SHANNON-51980755551/?fref=ts

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