Perchè utilizzare la musicoterapia nei pazienti colpiti da ictus? Scopriamo in questo articolo un ulteriore motivo che fa della musica una delle migliori medicine del mondo…
Durante il tirocinio previsto per il mio Master in Musicoterapia, ho avuto modo di esercitare i benefici di questa disciplina così antica e al contempo ancora sconosciuta. Ho potuto lavorare con una decina di pazienti con le più svariate difficoltà, dall’emiplegia (paralisi di un lato del corpo) all’afasia (disturbo del linguaggio) passando per l’eminegligenza spaziale (mancanza della consapevolezza di un lato del corpo).
In particolar modo ricordo la signora Maria, colpita da ictus ischemico in due occasioni: 3 anni prima e 8 mesi prima di conoscerla. Con Maria abbiamo intrapreso un trattamento di 10 sedute di musicoterapia attiva improvvisativa alle quali ha sempre partecipato con entusiasmo. Al termine di ogni seduta, nell’atto di riaccompagnarla nella sua stanza, chiedevo come si sentiva e lei descriveva uno stato di benessere e rilassatezza che difficilmente riusciva ad avere all’interno del reparto. A livello manuale, la mano destra alla quale aveva limitazioni, diventava pian piano sempre più elastica permettendole di giocare con più facilità alle sue amate carte da briscola.
L’impiego del suono e della musica nella riabilitazione neuromotoria, infatti, funge da stimolo per alcune aree cerebrali coinvolte nell’attivazione/regolazione motoria ed emotiva del paziente (Raglio, 2012).
Rimani sempre aggiornato sulla Musicoterapia[mc4wp_form] |
Altenmüller e colleghi (2009) supportano l’idea che il fare musica favorisca il determinarsi di cambiamenti plastici del sistema motorio anche in pazienti senza competenze musicali. Schlaug (2009) sottolinea come la musica sia un potente stimolo che trasmette informazioni visive, uditive e motorie favorendo processi e connessioni fra le varie reti neurali che possono assumere anche una potenziale valenza riabilitativa. Inoltre, il fare e l’ascoltare musica provoca l’attivazione dell’area motoria cerebrale, favorendo la comunicazione e l’interazione fra soggetti determinando per questo meccanismi gratificanti legati al piacere e alla condivisione.
Molti studi hanno evidenziato come il suono e la musica attivino le regioni fronto-temporo-parietali e in particolare le reti neurali che appartengono al sistema dei neuroni specchio, cellule nervose che rivestono un ruolo fondamentale nella trasformazione di un’immagine visiva nel corrispettivo stimolo motorio (Molnar-Szakacs, 2006; Lahav, 2007; D’Ausilio, 2009; Wan, 2010). Carr e colleghi (2003), affermano infatti che l’imitazione e l’osservazione delle emozioni attivano, tramite i neuroni specchio, una grande rete di aree del cervello, definendo possibili premesse della relazione empatica (Iacoboni, 2009).
E’ provato inoltre che la componente ritmica della musica determina movimenti spontanei e attiva molte aree motorie tra cui l’area motoria supplementare, il cervelletto, la corteccia premotoria e i nuclei della base che sembrerebbero esercitare un ruolo fondamentale nella percezione e sincronizzazione ritmico-motoria (Halsband et al., 1993; Janata et al., 2003; Peretz et al., 2005; Grahn et al., 2007; Zatorre et al., 2007; Grahn et al., 2009; Chen et al., 2008; Chen et al., 2009; Schwartze et al., 2011). Inoltre, i modelli ritmici regolari facilitano la codifica della memoria e decodifica di informazioni non musicali, quindi, la musica è un efficace strumento mnemonico, permette l’espressione emotiva e incrementa la motivazione allo svolgimento delle attività riabilitative.
Tutto ciò ha un’evidente ripercussione e incidenza sulla riabilitazione motoria attraverso l’impiego dell’elemento sonoro musicale.
Quindi ancora una volta vediamo quanto bene la musica possa fare in qualsiasi situazione o difficoltà ci si possa trovare.
A cura di Chiara Incao (Musicoterapeuta)
buongiorno a tutti,
mi chiamo emilio falzone e, purtroppo, undici anni fa sono rimasto colpito da un grave ictus emorragico che mi ha lasciato una emiplegia sul lato sinistro del corpo: ho recuperato l’uso della gamba e cammino con il bastone; ma per quanto riguarda l’arto superiore non se ne parla proprio!
ascolto prevalntemente musica classica e ci tengo a precisare che, ascoltando i quartetti per archi di mozart, ne posseggo l’integrale, un senso di pace e di benessere mi invade e riesco anche a scrivere meglio evitando gli errori che la neglect mi ha sempre afflitto da 11 anni.
ci tenevo a precisarlo e buon ascolto a tutti!!
Grazie Emilio per la sua preziosa testimonianza…