I Niamh neonata band con uno storico passato musicale sulle spalle ci parla del debut album Corax per voce dei loro componenti: Mateja, Mike, Tommy e Bellix…
I Niamh sono una band neonata. Ma neonata per modo di dire. Infatti tutti i membri dei Niamh hanno una carriera musicale quasi unica nell’ambiente metal-Hardcore. Mateja è parte della sezione ritmica degli Indigesti, storica punk band italiana, con la quale suona in tutta italia ed oltreconfine, mentre Bellix ne ha fatto parte solo in passato.
Mike invece è anche cantante degli Arcadia, da anni una delle band più famose e dal curriculum più ricco della penisola (hanno suonato con Iron Maiden, Megadeth, Six Feet Under, Mnemic ed altri mostri sacri, condividendo i palchi di mezzo mondo).
Tommy ha fatto anche lui parte degli Arcadia crescendo con loro passo dopo passo. Dopo pochi vagiti (e siamo già nel 2016) iniziano i quattro ragazzi di Vercelli a darsi da fare, esordendo live e registrando i primi pezzi cercando un sound d’impatto ed energico. Il pezzo che includono nel promo pack esemplifica le loro composizioni adrenaliniche, senza mai perdere di vista il lato melodico. Affrontano adesso, per la prima volta insieme la stagione dei Festival estivi coinvolti nell’Hardcore Festival di Litomerice, in Repubblica Ceca, e nel Metal Madness Vol.II a Sofia in Bulgaria. Il resto è ancora tutto da scrivere ma credo non ci sarà da annoiarsi. In questa intervista i Niamh ci hanno raccontato qualcosa di più sull’album di debutto Corax e sui prossimi movimenti live con la supervisione di Ghost Label Record.
Ciao ragazzi, cosa vi ha portato a lasciare i vecchi progetti per questo nuovo chiamato Niamh?
[Mateja] Il progetto Niamh ci è sembrato subito valido e professionale, inoltre se capita l’occasione di poter suonare con musicisti con cui hai già collaborato nel corso degli anni è più facile trovare da subito la giusta alchimia.
Vi siete subito trovati? Oppure siete andati incontro alle prime difficoltà?
[Bellix] Direi che non abbiamo avuto grosse difficoltà nel creare il feeling, un po’ perché in passato alcuni di noi avevamo già suonato insieme in altri progetti ed un po’ per l’esperienza accumulata negli anni che ha fatto sì che non fossimo impacciati nell’interfacciare i nostri gusti musicali, capacità tecniche e background in fase compositiva.
Corax, è l’album di debutto. Che cosa volete trasmettere all’ascoltatore con questo album?
[Mike] Non è una risposta facile, forse molto semplicisticamente emozioni. Quello che proviamo mentre le suoniamo, forse una condivisione molto intima di sentimenti. Come per dire “ehi, guarda che anche noi proviamo le stesse cose”.
Un album difficile per struttura e sonorità. Siete d’accordo? oppure come lo definireste?
[Bellix] Definirei Corax un album strutturalmente complesso, ma semplice all’ascolto; risultato ottenuto amalgamando melodie ed elettronica, che lo rendono più pop/commerciale, a ritmiche più serrate, tecnicismi e voci in scream.
Il tutto nella speranza che ci porti alle orecchie di un pubblico più vasto.
Per i testi? Diteci qualcosa a riguardo…
[Mike] Solitamente me ne occupo io, sono una parte di me che decido di mettere a nudo. Può essere molto provante ma mi piace, si ricollega bene al discorso di cosa vogliamo trasmettere. Spesso con ironia e un retrogusto noir, cerco di comunicare sensazioni e sentimenti, a volte profondi e a volte stupidi. Ma entrambi facenti parte dell’essere umano.
Che cosa succederà dopo Corax?
[Mateja] Per il futuro siamo già in fase compositiva per il prossimo album, e ancora intenti a promuovere Corax. Abbiamo parecchie date in Italia ed Europa in tutto il periodo invernale.
Avete live in programma?
[Mike] Ci reputiamo una band live, è dal vivo che diamo il meglio, quindi ci puntiamo molto.
Il prossimo che abbiamo è a Milano, il 6 Ottobre, all’Honky Tonk. La settimana dopo voliamo in Lituania come spalla ai 12 Foot Ninja, poi di ritorno ci aspettano Genova, Imperia, Parma e poi la Francia. Mentre per Febbraio 2018 saremo in tour come co-headliner dei nostri compagni di etichetta EgoSystema in Ungheria, Croazia e Austria. Insomma, non stiamo a guardare, ecco!
Se doveste scegliere preferireste un Tour in Italia o uno all’Estero e perchè?
[Mateja] Personalmente preferisco suonare in Europa, perché purtroppo la realtà underground o alternativa in Italia è in grossa difficoltà. E in generale affrontiamo un grave impoverimento di ogni aspetto della scena
Info: https://www.facebook.com/Niamhthedefinitivemetalband