E’ uscito per l’etichetta Record Y il nuovo singolo di Nickel Kosmo dal titolo Risponde male, primo capitolo del suo nuovo album. Nickel Kosmo è un progetto multidisciplinare che comprende musica, narrativa e fumetto. Si tratta di una storia di fantascienza, scritta da Flavio Zanuttini, il cui protagonista è in grado di plasmare il suo corpo e la realtà che gli sta attorno sfruttando la risonanza dei metalli. Da questo concetto prendono vita i brani elettroacustici di Nickel Kosmo, sono infatti le risonanze prodotte dai gong sollecitati dal suono della tromba ad avere un ruolo centrale nella costruzione musicale. L’uso di sintetizzatori analogici e modulari vanno ad impreziosire e caratterizzare ulteriormente la sonorità del progetto.
Nickel Kosmo appartiene all’universo e l’universo gli appartiene. Ha il potere di far risuonare tutto il nichel dell’universo di cui lui stesso è fatto. La sua natura, i suoi movimenti, non sono quelli di un essere vivente, sono più simili ad una velocissima evoluzione geologica di un pianeta, ma lui non è un pianeta, non più. Incuriositi da questa folle avventura, lo abbiamo intervistato.
Come pensi che siano cambiato le cose da dopo il Covid? Si è mai tornati ad una normalità? E qual è la normalità oggi?
All’inizio della pandemia c’era molto senso civico e solidarietà, dal secondo lockdown eravamo già tornati alla normalità in tal senso. Nel 2020 ho fatto parecchi concerti in regione perché, essendo gli spostamenti internazionali e nazionali difficoltosi, molti festival hanno deciso di investire sulle proposte locali, anche qui siamo tornati ai soliti programmi esterofili appena rientrata l’emergenza. Se c’è qualcosa di diverso nella normalità rispetto a prima non riesco a notarla. Per certo so che questa faccenda è stata divisiva in modo estremo e credo sia comune a tante persone il fatto che le relazioni personali sono cambiate: ho amici nuovi ed ho amici vecchi con cui non ho più nulla da condividere.
E in particolare, ci sono dei luoghi musicali che non esistono a causa della pandemia più e che invece ti mancano? E non musicali?
I luoghi musicali sono sempre stati precari e mutevoli, nelle mie zone quelli che frequentavo prima hanno comunque resistito e sono in piena attività. Anche in ambito non strettamente culturale non ho visto grossi cambiamenti nel panorama locale.
Che cosa possono avere in comune l’arte del fumetto e quella del tua musica? E più in particolare, come comunica Nickel Kosmo con la sua musica e il suo immaginario a fumetto?
La musica può definire un’ambientazione, il fumetto può farlo in maniera ancor più precisa. Nel progetto Nickel Kosmo è la stessa storia a generare musica e immagine. La natura del personaggio, la sua formazione, il suo viaggio sono le fondamenta che tengo sempre a mente quando suono. La musica si basa sull’improvvisazione in quanto non c’è nulla di scritto o predeterminato, se suonando pensassi alla ricetta del frico il risultato sarebbe certamente diverso.
Quali strumenti possiamo sentire nel tuo primo singolo come Nickel Kosmo “Risponde male”? Sentiti libero di essere il più nerd possibile.
Quelli acustici sono la tromba e il gong. Di quest’ultimo prendo le risonanze con un piezo per poi processarle in un modulare, non lo suono con la mazza per intenderci. La strumentazione elettronica comprende due semi-modulari moog e alcuni moduli eurorack che interagiscono sia coi moog che con il gong. Per i campioni vocali nel disco ho usato un’applicazione molto bella che si chiama Samplr, ma dal vivo non l’ideale per quello che faccio quindi uso altro.
Come hai presentato il progetto di Nickel Kosmo a Frank Martino e a chi avrebbe dovuto lavorarci?
Il primo a metterci le mani oltre a me è stato Michele Bonifati che ha fatto il mixaggio e assieme abbiamo curato arrangiamenti e produzione artistica. A Frank Martino abbiamo fatto ascoltare la musica ed ha deciso di pubblicarla per Record Y e ne sono molto felice. Il master l’ha fatto lui.
In che senso Nickel Kosmo non è più un pianeta? E tu?
La genesi del personaggio comincia con un pianeta che viene risucchiato in un buco nero e concentrato fino quasi alla singolarità. Così nasce Nickel Kosmo: era un pianeta ma non lo è più. I pianeti per definizione hanno sempre una stella a cui girare attorno, il mio personaggio è uscito da questa logica. Volendo trovare un parallelismo, io non ho mai avuto una stella a cui girare attorno musicalmente, ma forse ultimamente mi sono finalmente reso conto che non ne ho bisogno e che posso fare delle cose autonomamente senza per forza avere l’approvazione di qualcuno.
E oltre ai fumetti e alla musica, che cosa fa parte del mondo di Flavio Zanuttini? Senti che è tutto connesso, oppure tendi a dividere gli ambiti?
Il fumetto è una passione molto recente, la musica e l’insegnamento sono il mio lavoro da una vita. Tutti gli input, in qualsiasi ambito, partecipano alla mia costante formazione personale. Ti faccio un paio di esempi: il mio primo disco per tromba sola “La Notte” (Creative Sources Recordings/Umland Records 2018) è un lavoro di ricerca sulle possibilità timbriche non convenzionali della tromba, in quel periodo insegnavo molto a ragazzini delle elementari e molti dei suoni che faccio li ho sentiti fare da loro nel tentativo di fare delle note lunghe. Il disco Born Baby Born (Cleandfeed 2018) è totalmente ispirato da momenti di vita quotidiana delle prime settimane di vita del mio primo figlio.
La cosa più folle che ti è successa quando hai suonato in Sud America?
Quando si attraversa un oceano sono parecchie le cose che succedono che a noi sembrano strane. Tipo dover smontare il radiatore del furgone in mezzo al deserto per poter procedere (sembra un controsenso lo so), sbronzarsi varie volte bevendo fernando (fernet e cola), dover spiegare che i vegetariani non mangiano pollo, bere birra in bottiglia talmente fredda da non essere più liquida…
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