Storie vere di una nave fantasma nuovo disco per i NUJU dove troviamo musica sociale, radio pirata, missili, la guerra, la stupidità delle cose futili. I Nuju sono stati intervistati dal nostro blog e ci hanno raccontato questo nuovo lavoro…
Abbiamo giocato con il titolo di questo articolo parafrasando questo nuovo disco: Storie vere di una nave fantasma. E l’intricato quanto seducente gioco di parole mette in piazza una chiave di lettura assai interessante. Musica sociale come denunciato nell’eterno ping pong tra bene e male anche nel video e nel brano Denaro appunto. Ma anche radio pirata, missili, la guerra, la stupidità delle cose futili. Il tutto mantecato dall’amore che non può smettere di ispirare le liriche e le melodie. Balcanici andamenti, pirati e tesori nascosti. Il circense mondo dei Nuju oggi in un disco che fermiamo tra le righe di Blog Della Musica:
Nuovo disco, un disco di una nave fantasma, un disco pieno di immagini e di fantasmi. Ma la musica dei Nuju sembra voler dare vita e consistenza ai fantasmi di questa società o sbaglio?
Da sempre cantiamo e raccontiamo della società che ci circonda ed è risaputo che a volte la realtà, come in un ossimoro, possa risultare surreale. Se a questo aggiungiamo la nostra cifra stilistica nella narrazione di testi tragicomici, fatta di caricature e ironia, e anche l’esasperazione delle nostre musiche, il risultato potrebbe essere quello di aver dato vita proprio a dei fantasmi.
Certo, possiamo dire che i fantasmi non esistono, ma come nell’ossimoro di cui sopra, le loro storie sono vere e noi le abbiamo raccontate. C’è un fantasma dentro ognuno di noi o addirittura ci aspetta dietro l’angolo. Bisogna imparare a convivere con i propri fantasmi, per questo è molto importante saperli riconoscere e dargli un nome, un volto, un tempo, un luogo. Raccontare le storie vere di una nave fantasma è un modo per non avere paura degli stessi fantasmi, anzi, di dargli una maggiore importanza e renderli reali.
Davvero struggenti alcuni dipinti che escono fuori dall’ascolto. “Arrivando dal mare” sicuramente è la canzone più “fastidiosa”. Anche loro sono fantasmi?
La nostra società è piena di fantasmi, storie e problemi di cui ci si dimentica o a cui ci si abitua. Esorcizzare alcuni fantasmi diventa un obbligo morale ed intellettuale, prima che una necessità artistica. In “Arrivano dal mare” abbiamo raccontato a modo nostro gli uomini costretti a lasciare la propria terra senza una speranza che non sia il mare, perché era una necessità, un bisogno personale. Speriamo che chi ascolterà la canzone possa fermarsi un attimo e pensare a questa sorta di “olocausto” che è in atto nel Mar Mediterraneo e che spesso è solo utile per creare nuove paure all’interno della nostra società. Le canzoni sono come le fotografie, catturano un momento e lo descrivono, nel bene e nel male, per non dimenticare.
Quindi potremmo dire che “Storie vere di una nave fantasma” è un concept album dedicato al sociale? Un disco politico a suo modo?
I dischi dei Nuju hanno sempre avuto una natura sociale, qualche volta magari in maniera più introspettiva, ma raccontare della società attraverso un pensiero critico attivo è già politica. Interrogarsi su alcuni principi e mettersi in discussione diventa uno stile di vita, un’attitudine. Cercare la verità, scavare a fondo, denunciare le ingiustizie, stare dalla parte dei vinti e difendere gli oppressi, sono le fondamenta della nostra pirateria musicale. I nostri dischi sono sempre dei concept, poiché le canzoni scritte e registrate descrivono un preciso momento storico e culturale della società in cui viviamo. Poi i Nuju sono dei “dopolavoristi”, cioè non viviamo della nostra musica ma ci occupiamo di altro per “mangiare” e, in particolare, lavoriamo tutti nel sociale, chi insegna, chi è musicoterapeuta, chi psicologo. Tutto questo, per fortuna, ci mette nelle condizioni di essere cittadini attivi prima che artisti, influenzando la nostra musica attraverso stimoli diversi che nascono anche dai nostri lavori primari.
Bella l’idea grafica curata da Lorenzo Menini. Com’è nata il tutto?
Collaboriamo con Lorenzo Menini già da un po’ come videomaker. Durante queste collaborazioni abbiamo scoperto il suo talento come fumettista, si è diplomato alla scuola Comics di Lucca, e ci è venuto naturale chiedergli di illustrare l’album come se fosse una graphic novel. Abbiamo chiesto in prestito le sue matite per rappresentare le nostre storie surreali, al limite tra reale e immaginazione, lasciando a Lorenzo piena libertà, con la curiosità di vedere cosa potevano diventare le nostre canzoni in veste grafica. Ovviamente ogni tavola è nata dopo un attento ascolto dei brani, che poi sono stati reinterpretati con forme e colori, creando un intreccio magico di sensi, nel quale vogliamo che l’ascoltato si perda.
Per chiudere: quanti fantasmi ci sono dentro le radio di questa musica italiana?
Per noi esistono diverse tipologie di fantasmi nelle radio.
Ci sono quegli artisti datati e vissuti, che hanno fatto il loro tempo più di certi fantasmi che abitano vecchi quadri impolverati.
Ci sono anche artisti molto validi, ma poco conosciuti, e dunque invisibili proprio come i fantasmi.
Ci sono poi quegli artisti capaci di scrivere canzoni senza tempo e senza età, sempre come i fantasmi.
Ci sono pure radio che passano artisti di cui non si conosce l’identità, ancora una volta come fantasmi.
Come non dire che ci sono perfino le mode che sfornano artisti creati con lo stampino, destinati a svanire come certi fantasmi.
E infine ci sono i Nuju, che come alcuni fantasmi, tornano sempre!
Info: https://www.facebook.com/nujuband/